Gestione Base, l’ex ad Vitiello si difende

Non si fa attendere la replica alle recenti polemiche sul tema rifiuti a Bagni di Lucca da parte dell’ex ad Giuseppe Vitiello, chiamato in causa dall’attuale maggioranza e dall’opposizione di Un futuro per Bagni di Lucca sulla gestione di Base.
“E’ alquanto difficile, in questo clima inquisitorio da caccia alle streghe –  dice Vitiello – intervenire in modo sereno per controbattere alle accuse sul mio operato. Difficile, perché durante la sua comunicazione in consiglio comunale, il sindaco Michelini ha illustrato in sintesi i risultati “certificati” del bilancio 2017 ma ha anche citato una relazione (che lui ha dichiarato di aver ricevuto dopo l’approvazione del bilancio, nei primi giorni di luglio) redatta da due esperti, da lui nominati, ovvero l’amministratore unico Tocchini ed il contabile ragionier Provini. Il sindaco ha dichiarato che tale relazione veniva secretata per tutelare la privacy ma contestualmente veniva resa disponibile ai consiglieri che l’avessero richiesta. Inoltre, per i possibili risvolti giudiziari che erano emersi, la relazione verrà inviata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

“Fermo restando – commenta Vitiello – il diritto di chiunque di rivolgersi alla autorità giudiziaria per tutelare propri interessi o per segnalare ipotesi di reato, mi sembra che questo comportamento miri però sostanzialmente a cercare un capro espiatorio per distogliere l’attenzione dalla realtà dei fatti e da quelli che sono invece sono alcuni aspetti fondamentali. Provo a riepilogarli. Innanzitutto la società chiude con un utile inferiore rispetto a quello inizialmente indicato dal sottoscritto, passando da euro 61.618,00 ad euro 38.485,00. In pratica comunque la gestione ha determinato un significativo utile (ricordiamo che tale importo viene determinato dopo aver pagato oltre euro 35mila di tassazione sul reddito). Inoltre, il minor utile non è determinato da maggiori costi, ma semplicemente dal fatto che la società restituisce al Comune oltre 33mila euro sulle fatturazioni effettuate. Tale importo era costituito da una percentuale del 10 per cento che veniva applicata sui costi di smaltimento che la società anticipava per il Comune, per ripagare sia i maggiori costi finanziari che la società sosteneva sia i costi di gestione reale delle attività che doveva svolgere il Comune ma che lo stesso aveva demandato alla Società per proprie difficoltà gestionali. Penso che l’amministratore unico debba obbligatoriamente tutelare la società dal fatto che il socio potesse avere benefici diretti caricando la società di costi che il socio evita di sostenere. Comunque sia, questa possibilità di restituire al Comune eventuali importi prelevandoli dagli utili l’avevo già chiaramente indicata fin dal mese di agosto 2017, allorquando tali utili cominciavano a quantificarsi”.
“I quasi 40mila euro restituiti al Comune – prosegue Vitiello – in realtà erano già contenuti nell’importo di 90mila euro circa che fu oggetto della delibera di debiti fuori bilancio. Tale delibera non solo riaddebitava nuovamente ai cittadini l’importo che poi viene recuperato, ma creava le condizioni affinché nei Piani Finanziari del 2018 e successivi si aumentassero i costi gestionali di un analogo importo. Questa manovra di fatto fa si che sul bilancio comunale rientrino risorse pagate dai cittadini per la gestione dei rifiuti tramite la Tari ma poi resi disponibili per altre attività del comune ( ad esempio taglio dell’erba). Per evitare ciò il Comune dovrebbe riconoscere di aver applicato una Tari maggiore di quella necessaria e di dovere restituire tali importi ai contribuenti. Inoltre la presenza di un utile, al di là di quello che possa sostenere il sindaco Michelini, è la dimostrazione di una corretta gestione da parte del sottoscritto. Tale utile infatti non viene da maggiori oneri di smaltimento ma dalle economie scaturite da una corretta gestione della società. Ciò determina anche il diritto, come ben previsto dalle normative vigenti, per il sottoscritto di veder riconosciuto un compenso integrativo come premio di risultato proporzionato all’indennità che viene riconosciuta per la funzione di amministratore uinico. Mi sembra che poi il polverone sollevato voglia forse anche nascondere la volontà del Sindaco di non voler adempiere a quanto contrattualmente previsto”.
“Ad ulteriore dimostrazione di quanto sopra – prosegue Vitiello – il sindaco cita una relazione redatta da tecnici di parte che avrebbero evidenziato chissà quali scellerate azioni del sottoscritto, fino a prospettare possibili responsabilità penali. Ricordo, anche al sindaco qualora l’avesse dimenticato, che la società in un periodo limitatissimo, un mese a cavallo del 2015 e 2016, ha dovuto strutturarsi per svolgere il servizio partendo anche da un forte ed evidente boicottaggio da parte di Sistema Ambiente. Nonostante il tempo limitato, e le risorse ancora più limitate (basti pensare che la società partiva con un capitale sociale di soli 10mila0 euro) la società ha gestito un servizio apprezzato da tutti e ha raggiunto risultati superiori ad ogni aspettativa, passando dal 20 a quasi il 70 per cento di raccolta differenziata. Ora, tutto è perfettibile. Sapevamo tutti che la società opera in condizioni difficili. Proprio per questo avevo prospettato l’acquisto dell’immobile destinato a centro di recupero, al fine di poter investire sullo stesso per realizzare gli spazi necessari ai dipendenti. Su tale proposta l’amministrazione Michelini ha prima taciuto e poi manifestato decisamente la propria contrarietà. Inoltre, avevo chiesto ed ottenuto dal consorzio Raee in contributo di circa 20mila euro per migliorare l’area esterna dell’isola ecologica, contributo che adesso la nuova amministrazione sta perdendo. Ogni gestione, per giunta una appena avviata, offre sicuramente spazi di miglioramento e sviluppo. Ora, anche grazie agli utili che ho consentito di ottenere nei primi due anni di gestione, la nuova amministrazione avrebbe anche le risorse e le possibilità per realizzare queste migliorie. Quindi, invece di stare lì a fare le pulci, sarebbe meglio che i nuovi amministratori si preoccupassero di individuare tutti gli interventi migliorativi che possono tranquillamente effettuare anche avendo a disposizione adeguate risorse, frutto solo del lavoro e dell’impegno del sottoscritto”.
“La società ha anche sostenuto costi per attività che esulano dalla specifica gestione dei rifiuti. Lo poteva fare ( lo statuto lo prevede) e lo ha fatto con il pieno consenso del Socio. Mi sembra di intuire che si voglia mettere in discussione la legittimità di tali costi. Come se i contributi dati alle scuole per migliorare l’arredo non fossero dovuti, come se tutti i costi sostenuti per sistemare nelle frazioni le stradine, i monumenti, le fontane e quanto altro fossero illegittimi. Come se affiancare e supportare anche economicamente il Comune nelle battaglie giudiziarie contro coloro che volevano impedire la nascita della società o contro coloro che avevano beneficiato di una gestione incontrollata negli anni precedenti non fosse un atto dovuto, come se preoccuparsi di garantire ai cittadini i corretti servizi anche diversi (apertura domenicale del centro di raccolta, pulizia delle zanelle, taglio dell’erba, pulizia di parchi gioco, riparazione di ripetitori, eccetera) fosse un crimine di cui giustificarsi, come se riconoscere le professionalità del sottoscritto messe a disposizione della società per funzioni ben precise e determinate , esulanti dal proprio ruolo di amministratore unico, fosse un reato”.
“Oggi , con una società operativa e praticamente a regime – conclude Vitiello – che produce (almeno finora) utili, è facile nominare consulenti a destra e sinistra, prevedere aumenti del personale, ipotizzare maggiori costi per noleggio per automezzi, prendere in affitto ambienti meglio adatti ad accogliere il personale, eccetera. È legittimo, è un diritto di ogni nuova amministrazione, sempre nel rispetto dei principi di economicità ed efficacia che deve perseguire. Ma questo non può né deve autorizzare nessuno a dare giudizi offensivi e diffamanti dell’operato dei precedenti amministratori, in particolar modo quando tale operato si è concretizzato in risultati economici e gestionali indiscutibili ed oggettivamente positivi. In ogni caso, oramai, di tali questioni si dovrà necessariamente discutere nelle sedi giudiziarie competenti; ho piena fiducia che in tali sedi, come già in altre occasioni, la magistratura avrà modo di dimostrare la piena correttezza del mio operato, consentendomi di addebitare agli attuali amministratori le proprie responsabilità civili e penali”.

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