Comitati Lima: “Progetto nuovo impianto è peggio del precedente”

Si discutono oggi in Regione le sorti della Lima. E il comitato torna ad alzare le barricate.
“Da una parte – dicono i comitati in difesa della Lima – ci sono le istituzioni che dovrebbero tutelare gli interessi generali, dall’altro una società genovese che senza offrire un solo posto di lavoro reclama il diritto di prelevare le acque del torrente che dà il nome alla nostra vallata. La società Green Factory tenta così la spallata finale e pur di perseguire l’obbiettivo non esita a sconfessare tutto quanto aveva in precedenza asserito. Da un lato infatti premette che grazie alle notevoli modifiche apportate, il progetto potrà ora dirsi compatibile con l’ambiente e le potenzialità turistiche sportive. Dall’altra però definisce le stesse modifiche “non sostanziali” per evitare che sia assoggettato, come in effetti dovrebbe, a nuova valutazione ambientale”.

“Quando mesi addietro – dicono dai comitati – sollevavamo dubbi sulla strada di accesso ci minacciavano di denuncia, ora dovendo ammettere che avevamo ragione, chiedono di realizzarne una nuova utilizzando per basamento addirittura le condutture dell’acqua che per l’occasione verrebbero allargate fino a metri 3,60. Avremmo così un argine del torrente completamente cementificato e diventato strada. Sostenevamo con l’esperienza di decenni di pratica fluviale, che la briglia che sbarrava il torrente, non solo impediva il passaggio delle canoe e dei gommoni da rafting, ma avrebbe anche reso estremamente pericoloso il tentativo di superarla. Con una “genialata” degna di Bertoldo, hanno aggirato il problema progettando un “porticciolo d’imbarco” a valle, dello sbarramento, dimostrando così la fondatezza delle nostre affermazioni. La realizzazione di questa penosa infrastruttura totalmente inutile e non richiesta toglierebbe certamente ogni fascino all’imbarco naturale. Un po’ come piazzare un ascensore per “aiutare” i free climbers su di una parete dove vanno ad arrampicare”.
“Una piccola sbadatezza – concludono i comitati – però gli ha fatto dimenticare che a valle dello sbarramento l’acqua é incanalata nelle condutture e quindi dovrebbero pure munire di ruote le imbarcazioni per muoversi sugli esangui ghiaioni. Un progetto insomma, che ha avuto il primato, non facile, di superare le negatività di quello precedente”.

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