Barga, la pittura unisce medico e paziente

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Sarà inaugurata sabato 25 agosto alle 18 la mostra Contrappunti allestita nello spazio espositivo ‘Stanze della memoria’ di Barga, in via di Mezzo. Un percorso artistico che vede protagonisti Massimo Salotti e Gianni Gerlini e che rimarrà visitabile fino a domenica 2 settembre, ogni giorno dalle 18 alle 21.

“Quando Massimo, che conosco da una vita, mi ha proposto la curatela di questa mostra – commenta Lucia Morelli, dell’associazione Venti d’arte – mi sono subito fatta una domanda. Cosa hanno in comune Gianni Gerlini, medico chirurgo, luminare nella prevenzione cura e diagnosi del melanoma e Massimo Salotti, pianista, professionista eccelso nell’accompagnare alcuni tra i più grandi artisti della nostra era? Le opere, messe una accanto all’altra – continua Morelli – così diverse tra loro, per segno, stile e contenuti, rappresentano linguaggi quasi contrapposti. Come contrappunti, che in musica costituiscono linee melodiche indipendenti, molto diverse tra loro, i dipinti esposti percorrono strade autonome ma nel momento in cui si combinano, insieme producono nuove, affascinanti armonie. Allora comprendo che alla base di questo progetto sta la condivisione di una profonda storia umana e che una passione comune, la pittura, diventa strumento per narrare il proprio senso della vita. Le opere di Massimo e di Gianni, sono, infatti, personali visioni e, in entrambi i casi, un ascolto alla vita che produce pensieri e vibranti emozioni. Massimo – conclude la curatrice – con richiami al primitivismo e alla grafica essenziale, indaga, quasi esclusivamente in bianco/nero, i misteri dell’inconscio. Gianni, con allusioni alla natura morta, la trasfigura e la trasforma in rapporto alla natura viva. Una doppia personale che sarà occasione per approfondire un tema caro ai due artisti: la lotta contro il melanoma”. Un’esperienza che ricorda in prima persona Massimo Salotti: “Era il 2008 quando entrai nella sala chirurgica dell’ospedale di Santa Maria Annunziata di Firenze, per iniziare un lungo percorso di sfida a quel terribile melanoma della pelle. Non fui mai solo perché accanto alla mia preziosa famiglia, ci fu proprio il dottor Gianni Gerlini, un medico speciale, che con pazienza, competenza ed energia mi ha guidato fino ad oggi. Durante una delle ultime visite di controllo abbiamo scoperto la comune passione per la pittura. Un medico ed un paziente. Un medico ed un musicista. Un cerchio che si chiude. L’arte – conclude Salotti – ancora una volta, diviene linguaggio comune e motore trainante di un dialogo ben più profondo, fra culture, emozioni e sensibilità indipendenti. Le linee melodiche generate dai due segni ben distinti si incontrano e si combinano nel tessuto armonico”. Una necessità, quella della pittura, condivisa da Gerlini: “Perché ho iniziato a dipingere? Per un periodo – osserva – è stata una necessità mentale. Volevo farlo. Così, dal niente. Per provare a riprodurre certi pensieri, stati di animo che non riesci ad esprimere con le parole. Hai bisogno di vederli dipinti. Spesso il risultato è diverso dall’immagine iniziale, dallo spunto di partenza, ma ti appaga comunque vederlo riprodotto”. 

 

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