Scalo merci a Castelnuovo, ok alla variante

Una nuova importante infrastruttura per la Garfagnana sta per vedere la sua realizzazione. E’ stata infatti approvata dal consiglio comunale la variante urbanistica necessaria per avviare i lavori per il nuovo scalo merci di Castelnuovo di Garfagnana. Per occuparsi del nuovo strumento urbanistico il Comune, attraverso apposita selezione, aveva individuato una società di Lucca, Città Futura, a cui è stata recentemente liquidata buona parte dell’importo dei 35mila euro per la redazione. Il documento è stato approvato nell’ultima seduta del consiglio comunale. L’opera da 4,5 milioni di euro (di cui 1,5 erogati dalla regione Toscana e 3 da Rfi, l’azienda del gruppo Trenitalia che gestisce la rete ferroviaria italiana) è molto attesa non solo dalle aziende per ridurre i costi di trasporto ma anche dalla cittadinanza per trasferire su rotaia almeno una parte dei trasporti che adesso è svolta prevalentemente su gomma.

Nel maggio scorso, il Comune di Castelnuovo aveva infatti avviato il procedimento di gara per l’affidamento della redazione della variante urbanistica al piano strutturale comunale dell’area interessata dai lavori.
Il protocollo per la realizzazione del nuovo scalo, che vede tra i firmatari il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, l’Unione dei Comuni della Garfagnana, il Comune di Castelnuovo Garfagnana e le aziende private Lucart e Mi.gra, prevede oltre alla realizzazione dello scalo in sè, altre opere accessorie, come la creazione del raccordo ferroviario con l’adiacente stabilimento della Lucart e l’adeguamento delle aree di scalo dei carri per le attività svolte dalla Mi.gra, oltre alla realizzazione delle opere per la messa in sicurezza della viabilità urbana che comporterà anche la chiusura del passaggio a livello di via Enrico Fermi. Dal protocollo d’intesa firmato tra i vari enti coinvolti, risulta che queste ultime opere accessorie sono di competenza del comune di Castelnuovo: da qui l’esigenza di mettere mano, prima di poter procedere con i lavori, ad una variante urbanistica.

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