Taglio corsa Montefegatesi, sale la protesta dopo il Consiglio foto

Bus serale delle 18,30 da Bagni di Lucca a Montefegatesi soppresso, prosegue la protesta. Ieri sera (24 gennaio), durante un Consiglio Comunale denso di argomenti rilevanti, il tema è stato trattato grazie all’interpellanza di Un futuro per Bagni di Lucca. A chiarire la questione è stata l’assessore Monica Melani, che ha dichiarato che il problema è di tipo economico.

Durante il Consiglio l’assessore ha illustrato dei numeri ben chiari: “Nelle corse del 2019, dopo un’attenta selezione di quelle di natura non scolastica o prive di utenza, sono state tagliate le corse che vanno da Bagni di Lucca a San Cassiano delle 11,50 e proprio quella per Montefegatesi delle 18,30. Così facendo sono stati tolti 9mila 719 chilometri aggiuntivi, con una spesa che passa da 35mila euro a 13mila 500. Solo la corsa per Montefegatesi ha un costo di 13mila euro. Ricordo comunque che la corsa per Montefegatesi in estate (quando non ci sono le scuole ndr) resta, non è stata cancellata. Purtroppo la scelta è stata fatta per un problema di natura economica, questa è la situazione”.
Una risposta che non ha soddisfatto a pieno il consiglieri di opposizione Claudio Gemignani e Laura Lucchesi, che proseguiranno la battaglia a fianco dei cittadini di Montefegatesi: “Purtroppo – dichiara Claudio Gemignani -, come ci è stato spiegato ieri in Consiglio, il taglio della corsa deriva da un problema di tipo economico. Non possiamo sempre accettare questi tagli: si dichiara sempre di incentivare la montagna, ma poi viene abbandonata a sé stessa. Adesso aspettiamo la risposta all’interrogazione in Regione presentata da Maurizio Marchetti. Speriamo in aiuto da parte della Toscana: un sostegno che va nella direzione della valorizzazione dei borghi. La risposta in Consiglio di ieri non ci basta. I cittadini di Montefegatesi sono sul punto di guerra, io e Laura proseguiremo la battaglia al loro fianco. Basta con i tagli alla montagna”.
Anche i cittadini di Montefegatesi non ci stanno e annunciano battaglia: “Risiamo qui a lottare. Vivere in montagna è già di per sé una battaglia, sfidiamo la dirigenza Ctt Nord, dirigenza Regione e amministrazione Comunale a venire a vivere a Montefegatesi. Fin da piccoli ci abituiamo a vivere la vita in modo ‘faticoso’ vista la lontananza dagli altri paesi. Dalle superiori la sveglia diminuisce di un giro di lancette e la impostiamo alle 5,15 – 05,30. Il ritorno, quando abbiamo solamente la mattina a scuola è alle 15.50. Invece della merenda , noi pranziamo. Capite bene che quindi combinare lo studio dopo scuola a qualsiasi attività extrascolastica, anche sportiva sia veramente molto dispendioso. Se invece , capita, come in molte scuole di avere rientri scolastici e/o corsi doposcuola l’orario di rientro sarebbe stato le 19 – 19,10 è impossibile. Diciamo una bella giornata lunga. Adesso non sarà più possibile dopo la soppressione di quella corsa. Ed anzi, visto che quello delle 16,30 c’è solo pochi gg a settimana, l’ultima corsa per tornare a Montefegatesi è quella delle 15. Poi pian piano che la vita avanza , l’orari per gli abitanti di Montefegatesi rimangono lì stessi , anche all’università. Fino a che non ti trovi adulto. Lì la situazione è variabile. C’è chi parte alle 3,20 (con entrate alle 5 in carriera), chi parte alle 4 (deve essere magari a Firenze, a Colonnata a fare i prelievi per le 6), chi parte alle 6 ( per entrare come infermiera Oss) chi invece parte in orario decente alle 7 – 8 e così via. C’è anche chi entra alle 21 e torna a notte inoltrata, insomma la distanza c’è e si fa sentire. A questa va poi aggiunto il tempo, che , sebbene spesso i servizi di spalaneve e spargisale siano puntuali , capita che non siano sufficienti, ma quello è determinato dalla natura. Questa soppressione della corsa non danneggia solo i figlioli od anziani, ma danneggia tutti noi. Siamo abituati quindi a vite più faticose. Ma, non siamo abituati a essere presi in giro. Tutti pensiamo a fare rivivere la montagna, ogni campagna elettorale è incentrata a ‘far rivivere la montagna’. Ma come pensiamo sia possibile fare rivivere la montagna se non vengono dati i servizi necessari ed addirittura vengono tagliati servizi di assoluta importanza? Secondo voi, una famiglia che deve scegliere dove fare crescere il proprio figliolo, anche se innamorata dei valori che può darti vivere in montagna, dove sceglierà di farlo se non ci sono servizi minimi necessari che garantiscono una normale seppur faticosa vivibilità!? Ieri sera in consiglio comunale ( portato dal gruppo di Gemignani e Lucchesi di cui ringraziamo) ne hanno parlato. Il succo del discorso è che il servizio costa troppo. Ci dicono che il Ctt è disposto a rimetterla, adesso sta al comune decidere se spendere tot euro per riattivarla , sostituirla con altre meno importanti o confermare la cancellazione. O sta alla Regione aiutare queste esigenze. O al Ctt venire incontro a certe richieste. E come sempre, tutto rigira intorno ad una questione economica. Questa non è giustificazione, ma è soltanto un pretesto per dare un senso alla cancellazione. Ogni servizio ha una spesa. A rimetterci sono sempre le frazioni più disagiate. Rimaniamo da ormai molti anni e ormai viviamo nella speranza che torni un Robin Hood e che ridia dignità a quelle persone che amano vivere in montagna nonostante tutto. Nei giorni scorsi è partita una raccolta firme insieme ai paesi della Controneria – concludono -, chi non avesse ancora firmato e volesse farlo, ci contatti pure”.

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