Taccini: “Coreglia valorizzi sue potenzialità culturali”

Politiche culturali del Comune di Coreglia, intervenire Piero Taccini, capogruppo di opposizione. Con un elenco di lacune che, a suo parere, caratterizzerebbero l’operato dell’amministrazione: “Da oltre un anno – dice Taccini – è stata realizzata una pregevole pubblicazione dal titolo Inventario dell’archivio storico comunale di Coreglia Antelminelli – 1865-1947 – periodo del Regno d’Italia, a cura di Monica Biondi. Un’opera pregevole e preziosa, in naturale continuità con il precedente volume edito negli anni Ottanta a cura del dottor Giorgio Tori, noto uomo della cultura lucchese e già direttore dell’Archivio di stato di Lucca. Questa pubblicazione, stampata in 500 volumi di 450 pagine, giace in numerosi scatoloni nelle cantine del palazzo comunale. Ad essa hanno dedicato tempo, passione ed impegno professionale, i dipendenti del nostro ufficio cultura assieme all’ex direttore del Giornale di Coreglia che ne ha curato la stampa e la prefazione. Sollecitata più volte la presentazione, da parte di chi ha prodotto la pubblicazione, l’amministrazione, in particolare l’attuale assessore alla cultura, non ha manifestato alcun interesse all’evento ed alla valorizzazione di questo importante lavoro. Sorgono spontanee delle domande: perché non è stato fatto? È vero che porta il logo dell’ormai soppresso Giornale di Coreglia ma è pur un lavoro realizzato in nome e per conto del Comune. Mistero”.

“Ho scoperto – prosegue Taccini – che è stata fatta la catalogazione dell’intero patrimonio museale della figurina di gesso e dell’emigrazione, ben 1300 opere fatte secondo i canoni ministeriali e della locale sovrintendenza. Ma è stato fatto di più; è stato fatto un ulteriore ed eccezionale lavoro; è stato digitalizzato tutto il patrimonio inventariato e, tramite un portale del ministero, messo in rete ed accessibile, via web, da tutto il mondo. Un grande lavoro veramente unico se si considera che pochissimi sono i musei che hanno la potenzialità di essere visitati on line. Bene, anzi male, perché anche in questo caso il lavoro fatto, e concluso da oltre un anno, utile a valorizzare il nostro Comune, versa nella più totale indifferenza e fino ad oggi non è stata trovata, o forse non è stata voluta trovare, l’occasione per presentarlo ai media, alla stampa, alla popolazione tutta. Eppure è un fiore all’occhiello di cui poter solamente essere fieri. Anche qui… mistero”.
“E la mostra delle opere del pittore Carlo Carrà? – proegue ancora il consigliere – La mattina di sabato 26 novembre a Coreglia (io c’ero) fu inaugurata una lapide che rievoca la permanenza, nell’antico castello, di Giuseppe Ungaretti e Carlo Carrà. Allora seguì l’impegno del sindaco, ma soprattutto dell’ex assessora alla cultura, avvocato Romina Brugioni, con il professor Sereni, ad organizzare una mostra di rilievo nazionale proprio a Coreglia, luogo dove molte opere del maestro sono state dipinte. Dove ci siamo persi? A pensar male si fa peccato, diceva un noto politico, ma spesso ci si indovina. Sarà perché queste iniziative si sono tutte realizzate proprio sotto la guida dell’ormai ex assessora alla cultura Brugioni e, quindi, la loro enfatizzazione non è in linea con il nuovo corso culturale? Sarebbe veramente cosa misera ma, in politica, si vede anche di peggio”.
“Spero che questo mio intervento – conclude Taccini – come tutti gli altri fino ad ora fatti, possa scuotere il palazzo e le coscienze; la cultura è patrimonio di tutti, la cultura smuove le coscienze e quando viene usata a scopi elettorali ha un odore inconfondibile che neppure l’indifferenza riesce a nascondere. Forza assessora, ci metta un po’ più di coraggio che potrebbe fare una bella figura, anche se il tempo a lei rimasto è poco. Speriamo che chi la sostituirà (se ciò avverrà), sfoderi tanta professionalità da riportare il Comune di Coreglia agli antichi splendori; la bellezza, la storia e tutta la cultura di questo meraviglioso luogo possa essere fatto conoscere in tutto il mondo”.

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