Bagni, nuovo centro per migranti. Il sindaco: Contrari

“Ribadendo la non contrarietà in merito all’accoglienza di tutti, come fino ad oggi dimostrato, indipendentemente dalla provenienza, religione e condizioni economiche, siamo nettamente contrari ad una simile situazione a Bagni di Lucca”. Inizia con queste parole una nota con cui il sindaco e l’amministrazione comunale di Bagni di Lucca commentano la possibilità che un nuovo centro per l’accoglienza dei migranti, in grado di ospitare 35-40 persone che potrebbe sorgere a Ponte Serraglio. Si apprende infatti che, a seguito di un bando pubblico emanato dalla Prefettura di Lucca, un’associazione operante sul territorio comunale sarebbe risultata vincitrice di un progetto per accoglienza di richiedenti asilo per un centro collettivo con la contemporanea chiusura di tre Cas ora attivi.

“Il sindaco – si legge nella nota – appena appresa la notizia, si è confrontato con la Prefettura di Lucca e con l’associazione assegnataria, esprimendo la sua contrarietà all’attuazione di tale progetto nelle forme presentate, ritenendo inidonea la collocazione sia come ubicazione sia sotto il profilo strutturale che pare non garantire ad oggi le condizioni sufficienti per l’alloggiamento di un così cospicuo numero di persone, in particolare a tutela della loro salute ed integrazione”.
“Il sindaco e l’amministrazione di Bagni di Lucca – prosegue la nota – sono molto preoccupati per il futuro, vista la prospettiva che si apre per i cittadini stranieri richiedenti asilo.
La prefettura ha aperto due gare per l’affidamento dei servizi di gestione dei centri di accoglienza, le cui convenzioni in essere scadono il 31 dicembre. Ciò che preoccupa gli amministratori e il primo cittadino è che nel bando i centri di accoglienza adesso saranno centri collettivi. Cosa significa? Che le associazioni che hanno partecipato al bando intendono unire tutte le persone sotto le loro gestioni in un un’unica struttura. Quello che sbalordisce è come lo Stato, con questo provvedimento, possa favorire le condizioni ottimali per una corretta integrazione. La prospettiva per il territorio di Bagni di Lucca è che più di 40 persone adulte di nazionalità diverse, con storie personali e religioni diverse saranno costrette tutte a vivere in un unico nucleo abitativo in modo arbitrario”.
“Ecco perché gli amministratori di bagni di Lucca sono preoccupati e si chiedono come potrà una soluzione di questo tipo favorire integrazione e vita sociale di tante persone che ricadono sotto la responsabilità del nostro Comune – si legge ancora -. I diritti umani e civili di queste persone sono veramente rispettati in Italia? Cosa può fare bagni di Lucca? L’Amministrazione inserirà nel prossimo Consiglio Comunale un ordine del giorno ribadendo tale posizione, sul quale chiediamo principalmente a tutela delle persone richiedenti asilo il coinvolgimento di tutti”.

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