Cinipide del castagno a Bagni di Lucca, Remaschi a Marchetti: “Lettura dei dati parziale e strumentale”

L'assessore regionale: "Il problema delle infestazioni nei castagneti della Mediavalle è serio, ma va affrontato senza allarmismi"

Cinipide del castagno, riesplode la polemica a Bagni di Lucca. Dopo l’attacco di Maurizio Marchetti, arriva la risposta dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.

https://www.serchioindiretta.it/politica/2020/07/17/cinipide-del-castagno-marchetti-a-bagni-di-lucca-le-gemme-sono-infestate-al-90-100/106189/

“Il problema delle infestazioni del cinipide nei castagneti della Mediavalle è serio e lo stiamo affrontando con attenzione. È invece completamente fuorviante l’allarmismo esasperato che emerge dalle dichiarazioni del consigliere Marchetti, la cui lettura dei dati scientifici è parziale e strumentale”. Si apre così la dichiarazione di Marco Remaschi che fa seguito in riposta al capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale.

“Siamo preoccupati per primi – spiega Remaschi – per la presenza di questo parassita che da anni costituisce un grave e costante pericolo per la nostra castanicoltura. La nostra attenzione è altissima, i monitoraggi capillari per capire se e come intervenire con l’unico reale strumento di lotta biologica a nostra disposizione, e cioè utilizzando l’antagonista naturale del cinipide, l’insetto torymus sinensis. Ed è qui che emerge il bisogno irrefrenabile di Marchetti di trasformare la questione in un’arma elettorale. Marchetti cita la relazione che ho presentato io stesso in Consiglio regionale, con le valutazioni degli esperti e dei tecnici con i quali abbiamo compiuto sopralluoghi e indagini in loco, ma lo fa scegliendo solo i dati che gli sono funzionali, e omettendo quelli che non gli servono”.

“E’ vero, come lui dice, che in alcune zone (Benabbio e Montefegatesi) le gemme sono risultate infestate in percentuali elevate, ma è anche vero, però lui non lo riporta, che nelle stesse zone l’antagonista naturale del Cinipide risulta ben presente e in azione tanto che tecnici e esperti sconsigliano nuovi lanci. L’insetto antagonista, infatti, non eradica il cinipide, ma ha la funzione di tenerlo sotto controllo: se presente in maniera significativa, come in questo caso, non ha senso intervenire. Non si capisce, tra l’altro, quale tipo di intervento richieda Marchetti: in altri momenti ci ha chiesto con forza di intervenire con nuovi lanci dell’insetto, in altri come in questo evidenzia, al contrario, l’inutilità della lotta biologica: e queste oscillazioni ci dicono quale sia la motivazione vera delle sue esternazioni. Non si fa un servizio a una comunità e ai suoi agricoltori, in ansia per le loro produzioni, con queste sparate acchiappavoti. Credo sia più utile ascoltare con attenzione le indicazioni che arrivano dagli esperti e agire di conseguenza”.

“La questione cinipide – conclude l’assessore – è però anche una spia delle difficoltà che devono affrontare tutti coloro che operano in aree di montagna, e in particolare in questo caso nel comparto castanicolo. Nell’anno dell’emergenza Covid che grava anche su questo settore, più che spendersi in polemiche vuote, credo sia opportuno individuare tutte le azioni possibili per sostenere il comparto e accompagnarlo in una fase così delicata come stiamo facendo noi con Crea, Università di Firenze, associazioni di castanicoltori e Anci, mettendo in campo risorse, come solo ad esempio i contributi relativi alle indennità compensative proprio diretti alle aree montane, 4,5 milioni di euro solo per l’ultimo bando chiuso pochi giorni fa, e altre azioni pratiche come l’organizzazione di corsi per aiutare i castanicoltori a utilizzare tutte le tecniche migliori al fine di aiutare le piante nei momenti di crisi maggiore”.

 

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