Stop ai fuochi d’artificio nei bagni del Forte, la protesta di un imprenditore

Diego Bertoli Barsotti ha di recente aperto una filiale a Lido di Camaiore: "Grave danno economico"

Sconcerto del titolare dell’agenzia pirotecnica di Pian di Giovano Diego Fuochi d’Artificio dopo la proibizione dei fuochi nei bagni del Forte da parte della giunta comunale e dal sindaco

“Dopo la tragedia del Covid 19, pur considerando che l’epidemia non è passata, si vuol davvero far riprendere il turismo in Versilia, oppure si vogliono affossare le aziende private? – commenta Diego Bertoli Barsotti – È quanto mi chiedo, tra il meravigliato e l’angosciato per il danno che ho subito, dopo che la mia ditta, incaricata di due spettacoli pirotecnici si è vista, all’ultimo momento, bloccare le sue attività in due bagni, tra i più prestigiosi di Forte dei Marmi, da una inspiegabile ordinanza del sindaco di divieto di svolgimento di spettacoli pirotecnici in spiaggia, oltre che una delibera della giunta comunale di Forte dei Marmi, che impedisce l’accoglimento delle pratiche di richieste di nulla osta all’ufficio demanio per effettuazione di spettacoli pirotecnici”.

“Non più di 15 giorni fa – prosegue – sono stato autorizzato per una festa in spiaggia sempre a Forte dei Marmi, in un bagno privato, con le stesse identiche modalità: perché questo improvviso cambiamento? L’epidemia, rispetto a due settimane fa, ha dati nazionali, regionali e provinciali migliori ed in diminuzione, non capisco perché si sia bloccato un aspetto di una festa privata, che non creava nessun assembramento pubblico, perchè ai bagni possono accedere, specie durante una festa privata, solo i clienti o gli invitati. Eventi che si sono svolti ugualmente e con un ugual numero di persone, anche senza i fuochi d’artificio. Perchè due pesi e due misure? Chiedo di sapere cosa sia cambiato in negativo in questi giorni, ma soprattutto: perchè colpire l’iniziativa privata che, ripeto, non porta nessun assembramento ulteriore in una festa privata, in un bagno privato, che si è tenuta ugualmente”.

“Altro che impedire momenti ludici normali come i fuochi d’artificio – prosegue – che ormai punteggiano ogni compleanno, ogni matrimonio, ogni festa religiosa e portano la necessaria allegria a persone che sono al mare per ristorarsi, guadagnare in serenità e spirito, per tornare in ufficio o in fabbrica carichi di fiducia.  La politica stessa ci ha insegnato sempre che bisogna diffondere messaggi di speranza, fiducia, gioia di affrontare la vita. Al Forte, capitale della spensieratezza e del lusso, si vuol diffondere mestizia?“.

“Ho puntato – prosegue l’imprenditore – ed investito molto sulla Versilia, terra che dal Carnevale, alle feste religiose, dall’ultimo dell’Anno, alle feste in villa, ha una tradizione centenaria con i fuochi d’artificio: tanto ci credo, che ho aperto un nuovo negozio a Lido di Camaiore, con notevole investimento e creando occupazione locale. Sono naturalmente per difendere prima di tutto la nostra salute, ma i fuochi di artificio per una festa privata che si svolge ugualmente con lo stesso numero di clienti e di invitati, alla stessa distanza di legge, non vedo cosa c’entrino con il Covid. Così si danneggia l’iniziativa privata ed il turismo. Visto l’autorizzazione ed il regolare svolgimento della mia attività nello stesso Comune, appena due settimane prima, avevo già acquistato tutto l’occorrente e tutto predisposto per i primi due appuntamenti d’inizio agosto, che sono saltati con grande perdita economica. Non solo: ma si sono fermate altre feste ed appuntamenti che si sarebbero dovuti svolgere a Forte dei Marmi, bloccati contatti e contratti, clienti fuori Comune che sarebbero venuti a festeggiare a Forte dei Marmi per poter fare festa con fuochi d’artificio, tutte persone che si sono spaventate per questa ordinanza e hanno scelto di andare altrove…”.

“Chiedo al sindaco – conclude – di annullare l’ordinanza in essere, e la delibera della giunta comunale, che non permette l’accoglimento delle istanze riguardante spettacoli pirotecnici in spiaggia, in alternativa valuterò con il mio legale il da farsi, perchè se a parole si dice che si deve far ripartire il turismo e poi si va in direzione contraria, uno deve tutelare la sua attivitè. E credo con ciò di parlare a nome di albergatori, proprietari di bagni, negozianti, e i tantissimi lavoratori, fissi o stagionali, che tutti vivono di turismo”.

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