Marmettola nel lago di Isola Santa, l’Aps Val d’Arni: “Bene la risposta del Parco, ma alcuni interventi sono urgenti”

12 dicembre 2023 | 11:19
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Marmettola nel lago di Isola Santa, l’Aps Val d’Arni: “Bene la risposta del Parco, ma alcuni interventi sono urgenti”

L’associazione ribadisce come il materiale arrivi anche dalla sorgente Pollaccia: “Subito la verifica su cave ed escavazione dei ravaneti”

“Come Associazione Pesca Sportiva Val d’Arni prendiamo atto con soddisfazione della rapida risposta del Parco delle Alpi Apuane alla nostra lettera di denuncia dei rischi che corre il lago di Isola Santa a causa dei ripetuti fenomeni di inquinamento da marmettola. A 6 anni dalle nostre prime segnalazioni, speriamo che questa sia la volta buona per arrivare a capo del problema”. Così l’associazione per bocca del suo presidente Gabriele Mazzei.

“Il Parco – dice Mazzei – ci dice sostanzialmente tre cose: che sta intervenendo per verificare se e quali cave siano responsabili dell’inquinamento: che tale verifica sarà però complessa a causa dei due bacini (di superficie e nel sottosuolo) che alimentano il lago di Isola Santa; che ha dato incarico alla Federazione Speleologica Toscana, onde verificare le cavità carsiche da cui sgorga la sorgente Pollaccia al fine di circoscrivere i soggetti indiziati. Naturalmente, noi non neghiamo la complessità né tantomeno l’utilità di queste verifiche, ma riteniamo che alcune cose siano già chiare. Giusto chiedersi se la marmettola non arrivi anche dalle acque superficiali in occasione delle piene più importanti, ma quel che è certo è che dalla sorgente Pollaccia essa arriva, eccome”:

“Esistono infatti tre distinte situazioni di alimentazione del lago di Isola Santa – spiega Mazzei – Una situazione di bassa portata, una di media portata, una di alta portata (diciamo di piena vera e propria). Nella prima situazione le acque arrivano solo dalla sorgente e sono limpide. Nella terza le acque arrivano sia dalla sorgente sia dall’alveo della Turrite Secca, ma essendo torbide è impossibile distinguere la marmettola dal fango. Più indicativa la seconda situazione, dato che in presenza del minimo ingrossamento della sorgente ma in assenza di alimentazione dalla Turrite Secca, le acque che sgorgano dalla Pollaccia sono palesemente biancastre, dunque inquinate da marmettola“.

“Ci auguriamo quindi – conclude l’associazione – che le indagini attivate dal Parco delle Alpi Apuane portino a riscontri ancora più precisi, ma di certo il bacino sotterraneo che dà origine alla sorgente la Pollaccia è interessato dal passaggio della marmettola. Pensiamo dunque, come abbiamo già scritto a novembre, che alcune cose debbano essere fatte da subito. Ci riferiamo al controllo di tutte le cave a monte, ad una seria verifica di come raccolgono e smaltiscono la marmettola, all’accertamento di possibili sversamenti, al controllo dei bacini di lavorazione per verificare la presenza di eventuali feritoie che ingoino ad un tempo acqua e marmettola trasportandole così a valle. Al tempo stesso, ci sembra necessario intervenire sull’escavazione dei ravaneti, fermando quelle attività che vanno ad interessare i corsi d’acqua. Siamo convinti che, se affrontato con la necessaria decisione, il problema sia assolutamente risolvibile. Di sicuro la situazione attuale non è più tollerabile”.