Restrizioni anti Covid, il sindaco di Camaiore firma l’ordinanza: sanzioni da 400 a mille euro

Del Dotto: "I provvedimenti sono necessari per limitare i contagi"

Come annunciato, oggi (15 marzo) il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto ha firmato un’ordinanza per attuare ulteriore misure atte alla prevenzione e alla riduzione dell’emergenza Covid-19.

Una decisione resasi necessaria dopo l’andamento epidemiologico delle ultime settimane, per permettere al comune di Camaiore di restare in regime di zona arancione. Il documento punta anche alla conservazione della didattica in presenza all’interno degli istituti scolastici. Le misure si protrarranno fino al prossimo 6 aprile (salvo diversa o ulteriore disposizione successiva) e coinvolgeranno i parchi comunali e i locali del territorio.

L’ordinanza dispone il divieto di consumo di alimenti e bevande nel raggio di 50 metri dal perimetro esterno di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e di tutti gli altri pubblici esercizi nell’intero territorio comunale (fatta salva l’attesa in coda per poter accedere agli esercizi pubblici e agli esercizi commerciali legittimamente aperti nel rispetto delle distanze minime interpersonali) e il divieto di transito e stazionamento in tutti i parchi pubblici, le aree gioco pubbliche e i giardini pubblici.

È fatto obbligo di osservare e far osservare le disposizioni prevista dal provvedimento. Se si ritenesse necessario i proprietari dei locali possono rivolgersi alla polizia municipale, alla polizia di Stato e ai carabinieri. La violazione dei divieti  è punita con sanzioni amministrative che variano tra 400 e 1000 euro, nonché con le sanzioni accessorie ivi previste.

“E’ necessario – dichiara il Sindaco Alessandro Del Dotto – fare tutto il possibile per limitare il contagio e abbatterne i numeri. I dati ci dicono che non è a scuola che c’è la gran massa del contagio bensì, almeno per ora, fuori. Questo impone di ricercare nei comportamenti in famiglia, a lavoro o comunque nella socialità la componente prevalente della causa di contagio. Non si fanno festine o ritrovi, nemmeno casuali, nei parchetti ora chiusi. Non si fanno capannelli davanti ai pubblici esercizi. Serve responsabilità individuale e consapevolezza dell’obbligo personale, di legge e morale, per contribuire all’uscita da questa situazione”.

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