Ok variante per Antraccoli dopo la bagarre in aula

Un centro polivalente e attrezzature sportive nella zona est della città, in una parte di area Peep ad Antraccoli. Il progetto proposto dall’associazione paesana La Biribaola fa un passo avanti, con l’ok arrivato stasera (28 marzo) in consiglio comunale alla variante urbanistica che rende possibile l’intervento. Ma sulla pratica, al termine di un dibattito al vetriolo approvata con 15 voti favorevoli, 9 contrari, un astenuto e un non voto, esplode lo scontro politico. Nel mirino dell’opposizione finiscono modi e tempi della proposizione della delibera al consiglio comunale, ma è dal consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, che arriva la stoccata: “Questa è una marchetta elettorale”, commenta il professore lanciando accuse di un provvedimento “ad personam”, messo a punto per una associazione “che fa capo politicamente ai consiglieri Cantini e Pini e all’assessore Marchini”. Uno scontro aperto, che ha visto contrapposta l’intera opposizione, che ha sostenuto un interesse diretto di alcuni esponenti della maggioranza, e l’amministrazione che ha invece difeso la pratica e respinto le accuse, facendo quadrato in particolare attorno al capogruppo di Lucca Civica, Claudio Cantini, al cui indirizzo sono arrivati gran parte degli strali dell’opposizione.

Cantini non è stato ad ascoltare e anzi ha difeso la proposta dell’associazione La Biribaola, sottolineando la vocazione sociale e l’attività di coordinamento e sostegno al tessuto di associazioni e società sportive nel paese di Antraccoli. Ma per sgombrare il campo da qualsiasi altro dubbio e attacco ha subito chiarito che non avrebbe partecipato al voto sulla variante. Nel mirino è finito però anche il consigliere del gruppo misto Andrea Pini, incalzato da Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia, a chiarire la sua posizione in merito “ai rapporti di parentela” con chi presentò la richiesta al Comune nel 2013. “Sì – ha replicato Pini – era mio zio ed è morto mentre era impegnato per la comunità”, ha detto a Martinelli che aveva appena sollevato la questione sull’opportunità che il consigliere esprimesse un voto sulla pratica.
Il clima si è davvero surriscaldato stasera, e il dibattito in consiglio comunale si è trasformato per lunghi tratti in un agone da campagna elettorale, con accuse ad alcuni esponenti della maggioranza di “avere interessi parentali nella pratica”, ha accusato in particolare Angelini: “Quella dell’associazione è stata una richiesta – ha asserito – che si è poi trasformata in un accordo”.
Ma prima i fatti. Il caso variante era già esploso in commissione urbanistica, dove l’opposizione e in particolare Angelini avevano proposto diverse perplessità sul fatto che la pratica “spuntasse” all’improvviso, a poca distanza dal via libera al piano strutturale e “senza che ai consiglieri – è quanto sostenuto da Angelini – fosse stato mai detto niente”.
Qualche passaggio negli uffici c’era invero già stato e anzi la pratica, ha spiegato dal canto suo l’amministrazione, era ferma da anni. Giustificazioni che però non sono sembrate sufficienti all’opposizione che anzi ha rilanciato le pregiudiziali di opportunità della pratica stessa, invitando la maggioranza a ritirarla.
La tensione è salita al termine dell’illustrazione della pratica da parte dell’assessore all’urbanistica Serena Mammini. “Con questa variante andremo a dare risposta ad una importante richiesta del territorio, con un intervento perfettamente in linea con le previsioni urbanistiche – ha spiegato all’esordio della discussione l’assessore Serena Mammini – Si andrà a realizzare un luogo per la collettività. Per questo la richiesta giunta da una associazione paesana senza fini di lucro è piaciuta all’amministrazione comunale che ha deciso di accoglierla perché prevede di realizzare attrezzature sportive ad Antraccoli e di affidare ad un soggetto anche la gestione e la manutenzione”.
Nel dettaglio la variante consentirà la realizzazione di un centro polivalente e attrezzature sportive nella zona est della città, in una parte di area Peep (piani di edilizia economica popolare) che il vigente regolamento urbanistico destina a verde e parcheggio – benché il parcheggio non sia mai stato realizzato. La variante sposterà nell’area Peep le funzioni previste attualmente per lo spazio vicino alla chiesa di Antraccoli dedicata a San Michele e definite come ‘aree per attrezzature di interesse locale’. Di fatto, l’area adiacente la chiesa era inutilizzabile per la costruzione di nuove attrezzature perché sottoposta a vincolo cimiteriale, e la variante le conferirà contestualmente destinazione a verde pubblico di ‘aree a parco per il gioco’. “Andremo a sanare una contraddizione – spiega Mammini – senza alterare gli standard presenti. Al termine, ovviamente, ci sarà una selezione pubblica per l’affidamento del centro. Non è vero che l’opera sarà realizzata nello spazio destinato agli orti urbani – spiega l’assessore riferendosi ad un articolo pubblicato su un quotidiano locale -: i cittadini al riguardo non debbono preoccuparsi, perché quello spazio non sarà toccato dall’intervento”. “Si tratta – ha aggiunto l’assessore – di una variante che non comporta un aumento del consumo di suolo, ma che sposta standard e funzioni esistenti e previste da un’area all’altra”. Tra l’altro la stessa Mammini ha ricordato come con il nuovo piano strutturale ogni intervento futuro di trasformazione, che sia nuova edificazione o recupero, sempre nel perimetro del territorio urbanizzato, restituirà almeno la metà di superficie territoriale in spazi verdi o pubblici.
Nel caso specifico di Antraccoli, il Comune metterà l’area a bando per l’edificazione del centro polifunzionale, che sarà luogo di incontro per le associazioni che operano sul territorio, spazio di ritrovo per gli abitanti (in particolare, la popolazione anziana) e vedrà la realizzazione di un’area performativa (piccolo teatro) e di un percorso vita per bambini. A richiedere la variante è stata un’associazione paesana, intenzionata da anni a investire in attrezzature utili per la zona.
Lo scontro in consiglio comunale. Il primo a prendere la parola il consigliere comunale di Idv Roberto Lenzi, che mette nel mirino la natura della pratica, sorta da una “richiesta di una associazione a realizzare una struttura a fini associativi, ricreativi e sportivi”. Su questo punto, Lenzi appunta la sua polemica ricordando il programma elettorale di Tambellini alle elezioni di cinque anni fa: “Tambellini disse che non ci sarebbe più stata l’urbanistica contrattata fra pochi  – ha citato Lenzi – Ecco l’urbanistica contrattata è quella che ha fatto in questo caso l’amministrazione. Un soggetto singolo è andato dall’amministrazione, ha sottolineato delle esigenze e l’amministrazione si è adoperata a realizzarla. Non voglio entrare nel merito dell’utilità di ciò che scaturirà da questa variante. Ma ammesso e non concesso che l’amministrazione pensi che possa passare ad una urbanistica contrattata, non sarebbe allora il caso di fare un bando di manifestazioni di interesse per tutte le associazioni esistenti? L’amministrazione – aggiunge – ha sempre parlato di partecipazione. Ma qui partecipazione non c’è stata affatto. Nella delibera è l’amministrazione stessa ad annotarlo”. La critica di Lenzi non si ferma qui: “C’è l’errato presupposto che associazione significhi interesse pubblico – ha detto – Tutto ciò è soltanto una costruzione di questa amministrazione”.
Una posizione condivisa dalla consigliera di Fds, Roberta Bianchi, secondo cui la proposizione della delibera “è inopportuna in un momento come questo. Dimostra ancora una volta che l’amministrazione non ha un progetto d’insieme. I cittadini di Antraccoli poi non sono stati consultati per capire se quelle proposte fossero o meno le reali esigente di quel territorio”.
Piero Angelini, consigliere di Governare Lucca, si dice amareggiato criticando non solo la pratica in questione ma più in generale la politica urbanistica del Comune: “La politica urbanistica di questo Comune sta regredendo a livelli mai toccati in passato – dice – Non ho memoria che sia mai successo che si facesse una variante per una singola associazione. Cantini poteva evitare di dire che il nuovo piano strutturale costituisce una cesura con il passato”. “Non riuscivo in commissione urbanistica a capire questa proposta di deliberazione – ha aggiunto riferendosi alla variante per Antraccoli – Ci è stato detto che il progetto c’era da alcuni anni ma che non ci si era potuto lavorare. Poteva esser detto, ma niente ci era stato riferito. Si dice che sarà fatto un bando pubblico, ma poi si legge che già l’associazione interessata ha dato disponibilità alla cura del verde pubblico. Si tratta di una marchetta elettorale – ha aggiunto Angelini ripetendo quanto detto in commissione – Sono andato a vedere per cercare di capire. Mi è stato detto che l’associazione fa capo politicamente a Cantini, a Pini ma anche a Marchini è interessata a questa iniziativa. Niente di male, ma io dico che questa iniziativa sarebbe dovuta passare da una informazione dei cittadini di Antraccoli. E’ una operazione vergognosa – ha aggiunto Angelini – Nel 2004 il regolamento urbanistico ha stabilito che quella oggetto dell’intervento è un’area verde. Il regolamento urbanistico ha fatto bene a prevedere lì, al centro del paese, quell’area a verde. E’ evidente che se si fa questo intervento, da subito si toglie un pezzo di area verde ma si privatizza anche quello che oggi è uno spazio pubblico dandolo ad una associazione. Nello stesso regolamento si indicano altre zone dove sarebbe stato possibile collocare attrezzature urbane. Per evitare un intervento ad personam e clientelare era necessario fare un bando di manifestazioni d’interesse anche in questo caso”. Poi Angelini è andato avanti nell’affondo: “Questo è un segnale di debolezza di una giunta che è arrivata al capolinea che dal territorio avrà una reazione adeguata”.
Chiamato in causa direttamente da Angelini, il consigliere del gruppo misto Andrea Pini prende la parola per smarcarsi: “Questa pratica parte molto da lontano – dice – Qui non si parla di urbanistica contrattata con pochi. Si è detto che è scandalosa una amministrazione che si adopera per ascoltare le richieste che giungono dal territorio”. Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica, per sgombrare il campo, annuncia di non partecipare al voto, ma prende lo stesso la parola per descrivere la situazione di mancanza di strutture pubbliche e ricreative nel quartiere di Antraccoli per difendere il progetto, ricordando anche che “l’associazione La Biribaola non ha fini di lucro e sostiene le attività di altri gruppi del paese sostenendo economicamente anche gruppi sportivi. Grazie alla Biribaola tante cose sono state rese possibili ma manca ancora la possibilità di un centro polivalente. Con il voto di stasera l’amministrazione Tambellini potrà renderlo finalmente possibile”. Cantini a tal proposito ha criticato l’opposizione: “Dispiace che quanti di loro si definiscono di sinistra prendano con il loro voto contrario arrivato in commissione le distanze da questo progetto per i cittadini”. “Stimo e considero un amico Cantini – ha detto il capogruppo del Pd, Francesco Battistini – Dispiace sentire che qua dentro non si concepisce che si faccia qualcosa senza averne indietro un ritorno diretto”. “E’ grave e inopportuno – rincara invece Martinelli, capogruppo di Forza Italia – che si arrivi a questo provvedimento in questo momento così vicino alle elezioni. Se lo avessimo fatto noi, ci sarebbero state manifestazioni di piazza. Ma questo provvedimento è ancora più grave perché preso senza ascoltare le esigenze di tutti i cittadini e di tutte le associazioni. Per questo chiediamo all’amministrazione di ritirare questo atto e di fare un bando per raccogliere le proposte e le esigenze di tutto il territorio”.
“Non si può parlare certo di urbanistica contrattata – ha replicato alle accuse l’assessore Serena Mammini – perché è inopportuno e scorretto. Le esigenze dei cittadini le abbiamo sempre ascoltate. Quando una cosa è buona come questa, l’amministrazione la sostiene. Assicuro che verranno fatti bandi per raccogliere le manifestazioni di interesse delle associazioni del territorio”. “Non capisco – ha detto il consigliere del Pd, Paolo Moriconi – l’attacco fatto ad un consigliere comunale: l’opposizione dovrebbe avere un approccio costruttivo, discutere nel merito le questioni importanti per i cittadini”.

rob. sal.

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