Pellegrini Masini: “Buongiorno Toscana, riduttivo definirla sinistra radicale”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dell’ex assessore comunale Giuseppe Pellegrini Masini, a risposta e a commento dell’editoriale di ieri (1 marzo) del direttore Enrico Pace sui nuovi equilibri della politica nazionale e regionale (Leggi l’articolo). A margine (e in corsivo) il commento del direttore.

Caro Direttore,
Ti scrivo in merito al tuo domenicale dal titolo Pd verso le elezioni di maggio attrae gli orfani del centrodestra.
Intanto rilevo con piacere che nel titolo dai risalto a quello che è un processo di trasformazione del Partito Democratico, dal mio punto di vista ormai compiuto, da partito di centrosinistra in partito che tu assimili alla vecchia Democrazia Cristiana ma che a me e a molti altri invece appare sempre più come un partito della destra neoliberista.
La riforma dell’articolo 18, l’adesione di fatto alle politiche del rigore verificata anche nell’appoggio dell’Italia alla Commissione Juncker (già campione di un sistema di evasione fiscale come premier del Lussemburgo), la riforma della Costituzione e della legge elettorale il cui combinato disposto è considerato contrario ai valori costituzionali e pericoloso per la democrazia da eminenti costituzionalisti, sono solo alcuni fatti a sostegno della nostra opinione.
Tuttavia, il motivo principale di questa lettera è Buongiorno Toscana, appena nata con gran successo ieri a Livorno, come i principali quotidiani oggi sottolineano, e forse per questo già antipatica a molti. Non era affatto scontato riempire un cinema da cinquecento posti, senza nomi conosciuti al grande pubblico a fare da richiamo ed in un periodo in cui la parola che più spesso si accosta a ‘politica’ nella mente dei cittadini è ‘rassegnazione’, come dimostra l’enorme astensione in Emilia Romagna.
In questo contesto aver suscitato tanto entusiasmo di cittadini comuni provenienti da tutta la Toscana ha già di per se qualcosa di miracoloso. Quindi trovo riduttivo e inesatto definire Buongiorno Toscana ‘sinistra radicale’ come tu hai fatto, certamente in buona fede.
Lo dico con forza e con la condivisione di idee di chi con me ha fondato questo progetto accompagnandolo fin dall’inizio: Buongiorno Toscana è una formazione progressista a vocazione maggioritaria che vuole colmare il vuoto di un Partito Democratico che ha ormai abbandonato il suo elettorato di riferimento. Non ci interessa fare una politica di protesta ed identitaria, tutt’altro, il nostro obbiettivo è quello di lavorare nel tempo per riportare i cittadini comuni al governo degli enti locali in Toscana ponendo al centro i loro bisogni, iniziando da chi sta peggio ma beneficiando tutti, anche chi legittimamente vuole una Toscana meritocratica e innovativa dove far crescere con successo le proprie imprese. Perché, come ormai la storia recente dimostra, solo politiche per uno sviluppo sostenibile e solidale possono garantire una crescita ed un benessere durevoli per tutti ed evitare quindi crisi economiche e sociali disastrose come quella in atto.
Il nome Buongiorno Toscana poi, che tu Direttore definisci “discutibile”, senza chiarire il perché, sta proprio ad evocare un nuovo inizio al quale lavoriamo per una politica regionale che ne ha un disperato bisogno, visto il fallimento di quella attuale. Oppure, chiedo agli amici lettori, vogliamo rimanere nella notte di una Toscana che ormai non dà più lavoro, la cui sanità è sempre più carente e il cui territorio è sempre più oggetto di speculazioni a favore di pochi? La risposta è scontata.

Caro Giuseppe,
accolgo e pubblico integralmente la tua lettera a me indirizzata cercando di chiarire le parti che sono sembrate oscure o comunque non condivise del mio intervento. Parto dalla fine, dalla definizione di “discutibile” del nome del movimento. A mio parere l’obiettivo di chiunque si impegna a fare politica è, prioritariamente, quello di comunicare in maniera chiara e univoca, fin dal proprio nome, il proprio pensiero, la propria identità, la sua linea. Così non è stato alle scorse europee con il vessillo de L’altra Europa per Tsipras (già è disconosciuto il panorama politico nostrale, figuriamoci quello estero), così rischia di non essere questa volta. Il nome, che richiama quello di Buongiorno Livorno, come un altro lettore ci ha segnalato (e perché i nostri lettori sarebbero tenuti a saperlo?) ma anche quello di un rotocalco televisivo e di alcuni corsivi sparsi su quotidiani regionali, e lo dico da comunicatore, rischia essere né efficace né identitario, per chi volesse riconoscervisi.
Vengo poi al tema politico. E’ certo, e se lo dici tu che ne fai parte a maggior ragione, che a Buongiorno Toscana sta stretta la definizione di sinistra radicale. Altrettanto certo è che chi ne fa parte, a partire dai consiglieri regionali uscenti (che quindi hanno maggiore possibilità di diffusione del loro pensiero) nulla hanno fatto per celare come principale obiettivo quello di riunire la diaspra delle sinistre. E questo è il messaggio che, come dici tu, certamente in buona fede, è apparso a me e a molti altri interlocutori della politica locale e regionale. Detto questo, comunque la si pensi sul nome, sugli obiettivi, sulle possibilità di successo al prossimo appuntamento elettorale e non solo, auguro a te, a Buongiorno Toscana e a tutti coloro che si stanno impegnando in questo nuovo percorso i migliori successi. Il resto lo dirà l’esito delle urne e l’attività del movimento nei prossimi mesi e, vi auguro, anni.

 

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