Epatite C, Rossi: “Il trattamento di tutti i malati è la scelta migliore e la Toscana è pronta”

“C’è una grande discussione tra Regioni e Governo su come finanziare il nuovo e costosissimo farmaco. La posizione della Toscana è chiara: lo daremo ai 20.000 cittadini toscani che ne hanno bisogno, poi discuteremo come e se interverrà il Governo. Non si può più attendere”. Così Enrico Rossi, presidente uscente della Regione Toscana e candidato alla rielezione sul trattamento dell’Epatite C. Rossi aggiunge che “non verrà contrattato il costo dei farmaci, ma la eradicazione del virus dal singolo paziente”. “In questo modo – spiega il presidente candidato alla rielezione – ridurremo il costo sociale della malattia sradicandola e senza pensare in modo miope solo al prezzo del vaccino”.

“I nuovi farmaci, orali, ad azione diretta nei confronti del virus dell’Epatite C sono un’innovazione assoluta perché garantiscono massimo beneficio della cura – sostiene -. Il malato guarisce completamente, se il trattamento è intrapreso prima dell’insorgenza della cirrosi, con terapia breve e senza effetti collaterali e il medico non dovrà più prendersi cura. Il sistema sanitario non dovrà più spendere risorse. Questa cura medica raggiunge quella che nei rating è chiamata tripla A (AAA), laddove A rappresenta già un livello massimo di efficacia”. “La cura – sottolinea Enrico Rossi – va però iniziata il più presto possibile e estesa a tutti per garantire il massimo beneficio. Trattare esclusivamente i malati con malattia avanzata, come previsto oggi dall’Aifa, equivale, utilizzando una metafora automobilistica, a cambiare l’olio del motore solo alle auto che lo stanno fondendo o lo hanno già fuso”. “In Toscana – prosegue ancora il presidente uscente della Toscana – attueremo un intervento di salute pubblica eccezionale, assimilabile alla bonifica di una palude con la costruzione di una diga, o alla vaccinazione di massa per eradicare una malattia, come si fa nei casi di epidemia di vaiolo e poliomielite”. Rimane il vero problema, secondo il candidato presidente: quello della sostenibilità economica, che ha la sua origine nel prezzo di queste nuove molecole, che è così alto a causa delle speculazioni finanziarie e non del costo reale. “Già 15 anni fa – si spiega – la Regione Toscana utilizzò a Pisa la modalità dell’appalto concorso per la cura dell’epatite cronica C con i farmaci allora disponibili. Fu appaltata la cura dei malati nel suo complesso includendo le combinazioni di farmaci e i test di laboratorio necessari per diagnosi e monitoraggio e si ottenne il maggior abbattimento di costi degli strumenti di diagnosi e cura a livello nazionale, rimasto bench mark di riferimento per anni”. “Oggi – dice Rossi – il progetto è un appalto concorso per l’Eradicazione dell’Epatite Cronica C dalla Regione Toscana che prevede la contrattazione della costo della guarigione del singolo malato. Si tratta di un intervento d’emergenza sanitaria una tantum che eradicherà questo gravissimo problema di salute dei cittadini Toscani riducendo contemporaneamente i costi sanitari”. “Faremo spending review – conclude – e guariremo tutti i malati di epatite cronica C, che non costeranno più al sistema sanitario regionale per il problema epatico per il resto della loro vita, proprio perché trattati in fase precoce”.

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