Viareggio porto, Antonini: “Interesse pubblico prima di tutto”

“Il fallimento, che forse poteva essere evitato con un po’ di buon senso, è sempre un fatto negativo e lo è ancor di più se si tratta di un’azienda pubblica. Ma il salvataggio della Viareggio Porto non può essere l’obiettivo prioritario, come hanno affermato altri candidati a sindaco”. Così Filippo Antonini, che afferma: “Le priorità per noi della coalizione Viareggio Bene Comune sono due – dice – salvare le concessioni da speculazioni private e salvare i posti di lavoro. Invocare il salvataggio della società, prima di tutto apre la strada a proposte come quella che ci è stata presentata nei giorni scorsi dal Commissario prefettizio. E’ curioso che in questa corsa al salvataggio della società si sia addirittura arrivati a chiedere di trovare un assuntore che garantisca il debito per poi invece scandalizzarsi di una proposta che prevede l’assunzione integrale del debito della società – 4,5 milioni di euro – in cambio del 77% delle azioni. E la questione non è se il 23% di quota pubblica rimane nelle mani del Comune o passa alla Regione, perché con il 23% non si fa proprio un bel nulla se non mascherare malamente la svendita ai privati del porto di Viareggio”.

“Chi ha con tanto vigore fatto appelli al salvataggio o dimostra di essere sprovveduto – prosegue Antonini – o di fatto agevola la svendita ai privati dei beni pubblici quali sono le concessioni demaniali. A noi non interessano le dissertazioni giuridiche sulla fallibilità della società interamente partecipata dal Comune: sarà il giudice a decidere. Ed è bene ricordare che in caso di fallimento verrebbero meno i crediti che il Comune e la Viareggio Patrimonio vantano nei confronti della società, ove fosse dichiarata la sua non fallibilità, ma il Comune dovrebbe comunque farsi garante dei debiti della Viareggio Porto. Ed allora è auspicabile un rinvio, ma è ancor più necessario in questo marasma dire con chiarezza gli obiettivi che il futuro sindaco intende perseguire”.
“Per noi la priorità – continua il candidato sindaco – è mantenere le concessioni demaniali in mano pubblica e questo può essere garantito anche in caso di fallimento, mentre è certo che rincorrendo miracolosi salvataggi, quelle saranno privatizzate, poichè il vero asset della Viareggio Porto sono le concessioni e se la maggioranza della società viene venduta ai privati, saranno loro a impadronirsene. E’ bene ricordare che una parte delle concessioni della Viareggio Porto le sono state date in uso dal Comune sulla base dell’articolo 45 del Codice della Navigazione e che in caso di fallimento tornerebbero al Comune stesso, mentre le altre dovrebbero essere revocate e tornare all’autorità portuale che le riassegnerebbe tutelando il maggior interesse pubblico. E chi meglio del Comune, magari insieme alla Regione, potrebbe rappresentare questo interesse?”
“Per noi – conclude – l’interesse pubblico va garantito sia oggi sia in futuro, anche esplicitandolo direttamente nel nuovo regolamento che il Comitato portuale si accinge ad adottare. In caso di fallimento della Viareggio Porto come di qualsiasi altra società concessionaria, le concessioni devono tornare nelle mani dell’Autorità demaniale. Questo è un impegno che oggi chiediamo al Commissario Romeo che rappresenta il Comune nella Port Authority e che mi impegno a portare avanti se sarò il nuovo sindaco di Viareggio. Un regolamento che deve individuare come criterio per il rilascio delle concessioni la buona occupazione e la qualità dei piani industriali e non chi offre più soldi. Se Viareggio è in dissesto ci sono gravi responsabilità di chi ha amministrato precedentemente, scegliendo male, non scegliendo affatto o essendo mal consigliato. Queste responsabilità vanno individuate e Viareggio deve svoltare e ripartire proprio dai beni comuni”.

 

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