Partita la campagna per le comunali 2017: gli scenari

Signore e signori, è iniziata la campagna elettorale. Con largo anticipo rispetto alle previsioni (si poteva pensare all’autunno perché i motori iniziassero a scaldarsi) già dall’inizio di quest’anno è ufficialmente iniziata la lunga marcia che porterà alle urne nella primavera del prossimo anno.
I segnali, in questo senso, sono tanti e univoci e regalano un quadro complesso e ancora tutto da chiarire in tutti gli schieramento dell’arco consiliare.

Cominciamo dall’attuale maggioranza, guidata dal sindaco Alessandro Tambellini. Non è un mistero che il primo cittadino voglia provare a conquistare un mandato bis. A partire da quelli interni, visto che Tambellini è espressione di quella che è attulmente minoranza all’interno del Partito Democratico cittadino e territoriale. Una questione non di poco conto soprattutto per gli equilibri ed assetti futuri. Nonostante, infatti, il sindaco possa al momento contare su una maggioranza abbastanza granitica in Consiglio è evidente che la componente renziana del partito prema per contare di più in un eventuale secondo mandato. E a questo punto le strade possibili sono molteplici. La prima, che è quella che circola con più insistenza, è quella del ricorso alle primarie, anche se si è in presenza di un sindaco uscente e ricandidabile. A quel punto le “correnti” del partito si scontrerebbero nella consultazione con gli iscritti e il vincente si giocherebbe poi alle urne la possibilità di sedere sullo scranno di primo cittadino. Già, ma primarie fra chi? Tambellini, costretto al ricorso alla consultazione preliminare, memore della sconfitta con l’ex presidente della Provincia Andrea Tagliasacchi, potrebbe essere tentato dallo “strappo” con il partito e da una avventura solitaria con il sostegno di alcune liste civiche. Paradossalmente a quel punto al Pd mancherebbe un candidato “sicuro” e si rimescolerebbero tutte le carte lasciando spazio a ipotesi di vario tipo. La prima, la più insistente nel gossip politico, sarebbe quella di un “ritorno” di Stefano Baccelli, attuale consigliere regionale, magari dopo un appello al “sacrificio” da parte di esponenti del partito e della società per la continuità del centrosinistra alla guida della città. Oppure largo ai giovani, con il presidente del Consiglio Matteo Garzella che non nasconde ambizioni dopo il quinquennio istituzionale o Francesco Raspini, che però ha sempre detto di voler proseguire la sua carriera all’interno della polizia di Stato dopo l’esperienza da assessore nella giunta Tambellini.
L’altra ipotesi vorrebbe un accordo all’interno del partito sul modello del Rossi-bis in Regione Toscana: candidatura di Tambellini per un secondo mandato senza primarie, ma garanzia di ampia rappresentanza nella giunta, e nelle liste elettorali, per i rappresentanti più vicini alla linea del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Deleghe importanti e non residuali, insomma, che garantiscano l’effettiva possibilità di indirizzare il nuovo mandato. Ipotesi, quest’ultima, che fa storcere la bocca all’entourage del sindaco Tambellini e che ha, ovviamente, bisogno di una lunga preparazione nella segreteria del partito, da cui al momento arrivano solo segnali indiretti.
Nel frattempo i potenziali candidabili cercando di aumentare il loro livello di visibilità a livello territoriale al di fuori delle stanze del palazzo. E si moltiplicano le partecipazione ad eventi, convegni, assemblee. E’ sempre più probabile, insomma, in questo periodo che il sindaco, ma anche Stefano Baccelli e anche altri esponenti politici, magari in cerca di una riconferma in Consiglio, accettino inviti a partecipare ad eventi pubblici. Per mantenere alto il livello di riconoscibilità quando sarà il momento ufficiale dell’apertura dei comizi elettorali.
Di contro l’opposizione non sta certo a guardare. L’anno si è chiuso e poi aperto con la doppia novità della nascita del gruppo unitario Forza Italia – Alternativa Civica di centrodestra e della lista civica Alternativa Civica Lucca. Il primo per rafforzare battaglie comuni in consiglio comunale dopo anni di frammentazione, la seconda per aggregare i delusi dai partiti tradizionali in vista di una candidatura unitaria. La richiesta di quest’area civica è che ciascuno faccia un passo indietro, senza rivendicare ruoli di leadership, per creare una coalizione la più ampia possibile per riconquistare Palazzo Orsetti. Un percorso che escluderebbe in qualche modo una candidatura di Maurizio Marchetti, attuale sindaco di Altopascio ma alla scadenza di secondo mandato, nonché responsabile provinciale di Forza Italia. La preferenza di molti, infatti, ricadrebbe su un candidato della società civile, in grado di attirare i voti anche di coloro che hanno appoggiato Tambellini alle scorse elezioni. E rimane vivo, in questo senso, il nome di Donatella Buonriposi, attualmente alla guida dell’ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara. Nome su cui potrebbero convogliare anche le altre liste civiche di area (fra le altre Per Lucca e i suoi paesi e Agenda per Lucca) e i partiti tradizionali (Fratelli d’Italia, Lega Nord, Nuovo centrodestra, suo ultimo domicilio politico, ma anche ciò che resta di Scelta Civica e che non si è traghettato all’interno del Pd).
Ma, posto che il Movimento Cinque Stelle presenterà un proprio candidato senza fare alleanza alcuna e altri candidati civici sono pronti a fare la loro corsa per Palazzo Orsetti (si ipotizza anche un Colombini-ter per la prossima campagna elettorale), esiste anche una terza via, resa possibile proprio dall’incertezza del panorama politico tradizionale, che potrà essere ulteriormente stravolto dalla coincidenza con le elezioni politiche e con l’entrata in vigore della nuova legge elettorale. Una terza via totalmente fuori dai tradizionali schieramenti e appartenenze. Un nome forte, altamente riconoscibile, magari senza una specifica esperienza di partito o di area, in grado di aggregare tre o quattro liste civiche e di portare uno dei due candidati ufficiali di centrodestra e centrosinistra al ballottaggio per poi giocarsela al secondo turno. Un po’ quello che è successo, fatte tutte le differenze del caso, a Viareggio dove a vincere è stato un candidato, Giorgio Del Ghingaro, che, anche se iscritto al Pd, ha convogliato intorno al suo nome solo liste civiche di varia provenienza.
Una situazione work in progress, dunque, che inizierà a delinearsi nei prossimi mesi e per passi successivi. E che non è escluso che, soprattutto nella seconda parte dell’anno, possano avere ripercussioni sull’attività amministrativa.

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