Ok al bilancio consuntivo della Provincia di Lucca, gli strali dell’opposizione. A parlare è Riccardo Giannoni di Alternativa Civica: “Nella seduta di consiglio dello scorso giovedì – dice – la Provincia di Lucca ha approvato il bilancio consuntivo 2015, in netto ritardo rispetto al termine di legge fissato per il 30 aprile scorso e collezionando il triste primato di essere arrivata ultima tra le province toscane. Già questo dovrebbe essere sufficiente per comprendere la difficile situazione che attraversa la nostra Provincia relativamente ai propri conti. Il consuntivo 2015 si è chiuso, infatti, con il mancato rispetto del patto di stabilità, con la netta riduzione del fondo di cassa passato da 35 a 26 milioni di euro e soprattutto con un disavanzo di competenza di quasi 8 milioni di euro coperto soltanto grazie all’applicazione del precedente avanzo di amministrazione, ottenuto in seguito alla vendita delle azioni Salt”.

“Una situazione difficile causata dai tagli indiscriminati del governo nazionale – prosegue Giannoni – che nella foga di dire di aver “abolito” le province ha dimenticato non solo di averle in realtà lasciate in piedi ma di avere soprattutto affidato ancora loro competenze tutt’altro che marginali come l’edilizia scolastica e la viabilità. Ambiti verso i quali la Provincia di Lucca, visti i dati di bilancio, è sempre più incapace di fornire risposte adeguate con grave danno per le nostre comunità. Relativamente all’anno in corso la situazione è anche peggiore. Ad oggi non c’è traccia del bilancio di previsione 2016, nonostante la scadenza del 31 luglio sia oramai alle porte, e dalle varie indiscrezioni trapelate risulta che l’ente sia ancora ben distante dal poter presentare un bilancio in pareggio. L’unica speranza che resta per evitare il peggio è una rimodulazione dei tagli del governo o la vendita, o meglio svendita, in tempi rapidi di alcuni dei beni immobili della provincia”.
“In un contesto di questo tipo Menesini ed il Pd lucchese – dice ancora Giannoni – anziché avere il coraggio di denunciare pubblicamente questa situazione nell’interesse della comunità che dovrebbero rappresentare fanno sostanzialmente finta di nulla dimostrandosi evidentemente molto più preoccupati, ahimè, di compiacere i vertici nazionali del loro partito”.