Garzella: “Sindaco cinico sul dolore dei terremotati”

Terremoto e beneficenza. E’ un attacco al vetriolo quello del presidente del consiglio comunale Matteo Garzella al sindaco Alessandro Tambellini. Una lettera aperta destinata a scavare un solco profondo fra il primo cittadino e la guida dell’assise di Palazzo Santini e lasciare anche ulteriori strascichi.
Il tema è sempre lo stesso. La proposta di Garzella di destinare metà degli incassi dei Comics ai terremotati e poi quella di destinare un mese di stipendio di amministratori allo stesso scopo.

“A Lucca – dice Matteo Garzella – c’è un attacco costante nei miei confronti, non ultimo l’ennesimo killeraggio del presidente del circolo Sant’Alessio, che fa da megafono a parole già usate dal sindaco stesso e che mi costringe a questo punto a dire come stanno le cose davvero. Ci sono punti che la politica non può superare per la cinica malattia di voler delegittimare chi vede come un proprio avversario. A Lucca invece purtroppo quel punto è stato superato e la cosa più grave è che lo abbia superato il sindaco. È passata esattamente una settimana dalla mia proposta di destinare lo stipendio ai terremotati, una settimana di silenzio sul fronte delle proposte e di strumentalizzazioni violente sul fronte delle repliche, unico obiettivo: attaccare il sottoscritto”.
“In tutta Italia – prosegue – tantissime amministrazioni locali si stanno dando da fare per aiutare le popolazioni umbre, marchigiane e laziali colpite dal terremoto e in molti casi sono le società partecipate dai comuni al 100 per cento a intervenire, rinunciando a entrate che derivano da bollette o tasse. L’Italia dei comuni insomma si mobilita e nobilita utilizzando i soldi dei cittadini per aiutare altri italiani più sfortunati. Una solidarietà che si fa contagiosa e proprio per questo le amministrazioni comunicano le loro proposte e decisioni affinché altri possano essere ispirati da questi esempi positivi. Non ultimo anche alla Leopolda hanno parlato le voci contagiose di chi sta aiutando e vivendo l’esperienza del terremoto. Ecco questa è l’Italia bella e positiva, quella che è animata dai valori forti che anche i lucchesi hanno dimostrato nei secoli. Peccato che questi valori siano stati persi da alcuni esponenti della nostra classe dirigente”.
“Come noto – entra nel merito – infatti ho fatto una proposta per donare ai terremotati una parte degli incassi dei biglietti di Lucca Comics, soldi incassati da una società interamente di proprietà del comune in un weekend che per noi era di festa ma che contrastava con le immagini che vedevamo in tv dai luoghi del terremoto. Nessuno della giunta e tantomeno il sindaco hanno dato sostegno a questa proposta che arrivava nel più totale vuoto di proposte da parte della stessa giunta o del sindaco, anzi qualcuno, come l’assessore Lemucchi e i capigruppo di Pd e Lucca civica, mi hanno addirittura attaccato per averla fatta. In questo modo hanno strumentalizzato i terremotati per una cinica aggressione elettorale nei miei confronti. Una vergogna. Ma dato che non c’è limite al peggio qualcuno è riuscito a superarli in cinismo e violenza verbale. Dopo quella proposta (che ho anche messo a disposizione di una consultazione on line il 4 dicembre) ho infatti comunicato che io verserò il mio compenso come presidente del consiglio comunale di novembre ai terremotati invitando giunta e sindaco a fare lo stesso, in modo da raggiungere una cifra di circa 30000 euro che comincia ad avere un peso e a poter dare un vero aiuto. Una proposta questa peraltro già realizzata da parte di sindaci (senza andare lontano quello di Porcari), assessori e amministratori”.
“In una settimana esatta – è l’esito alla proposta come commenta Garzella – nessun assessore ha aderito a questa proposta e il sindaco oltre a non aderire ha pensato bene di dire alcune cose per giustificare la sua scelta di non aiutare i terremotati. Ha detto che le azioni di beneficenza non si dichiarano alla stampa e pubblicamente. Con questo ha dimostrato di non capire e non interpretare il ruolo di esempio che un rappresentante dei cittadini e delle istituzioni ha quando fa conoscere le proprie azioni e quelle del proprio comune per il bene delle persone. Soprattutto perché il sindaco dimentica che il suo compenso non sono soldi suoi ma dei lucchesi e quindi comunicare come li usi per il bene pubblico è un dovere e non un optional. Bocciando la mia proposta il sindaco Tambellini boccia il primo cittadino di Porcari, boccia tutti i sindaci italiani e tutti i consiglieri comunali e assessori e parlamentari che hanno comunicato la stessa decisione di donare il proprio compenso per i terremotati, boccia chiaramente il premier Matteo Renzi che ha voluto alla Leopolda tante testimonianze di aiuto ai terremotati. Tutti, secondo le dichiarazioni di Tambellini, suoi avversari di cui non condivide le scelte, sempre senza proporne di migliori”.
“Infine – chiude Garzella – il sindaco ha detto un’altra cosa ancora più sconvolgente. Ha detto che secondo lui io ho fatto le mie proposte perché mi sto divertendo con i terremotati. Ecco qui siamo al punto più basso che un amministratore possa mai raggiungere, il punto della sensibilità umana. Nessuno che esercita il ruolo di amministratore e rappresentante dei cittadini può arrivare ad associare ad una tragedia come quella del terremoto il termine “divertimento”. Figurarsi quando poi viene utilizzato come accusa all’unico rappresentante dell’amministrazione comunale che ha fatto proposte e deciso di rinunciare al proprio stipendio per donarlo ai terremotati. Il divertimento che il sindaco pensa possibile con il terremoto è lo stesso della vignetta francese che questa estate aveva rappresentato l’Italia come una lasagna dopo il terremoto di Amatrice e lo stesso divertimento della vignetta di Vauro di settimana scorsa che auspicava una scossa di terremoto anche alla Leopolda. Insomma sono questi i compagni di valori del sindaco che pensano che possa esistere qualcosa di divertente associabile al terremoto. Ecco io da cittadino di Lucca, da consigliere comunale e presidente del consiglio rappresentante dei lucchesi, da uomo leale alla sua squadra e ai valori umani e civili che questa squadra ha sempre rappresentato non mi riconosco in un amministratore che scende così in basso da abbandonare i valori dei lucchesi, dei toscani e dell’Italia per esprimere convinzioni che sono all’opposto di questi valori. In politica si può discutere di tutto legittimamente ma mai arrivare a questo punto. I valori umani e civili non sono trattabili e quando si fanno affermazioni che dimostrano un livello cosi basso di sensibilità umana non si può più discutere. Per me, per i lucchesi, per i toscani e per gli italiani non c’è nulla di divertente nel terremoto. Nessuno di noi potrebbe più guardarsi nello specchio e guardare in faccia i propri figli e i propri affetti se fosse diversamente. Auguro al sindaco di avere il coraggio di guardare ancora in faccia i cittadini di Lucca dopo aver dimostrato di avere una concezione cosi cinica e inumana del dolore della gente e della naturale propensione delle persone comuni come me e come tantissimi altri ad aiutare chi soffre. Da oggi sappiamo con più chiarezza che qualunque posizione passata presente e futura su di me e sui cittadini di Lucca che la pensavo diversamente da lui è prima di tutto basata su una differenza umana e solo marginalmente su una questione di contenuti e di politica”.

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