Ps, la commissione ‘studia’ il territorio urbanizzato

Una commissione urbanistica di quasi quattro ore è quella che si è tenuta ieri (3 gennaio) negli uffici di via della Colombaia, per proseguire l’approfondimento delle osservazioni presentate al piano strutturale adottato. Prevista per i primi giorni di febbraio la riunione dei capigruppo che stabilirà la data d’inizio della discussione in consiglio comunale per l’approvazione dell’atto: fino ad allora, come già sta facendo dalla fine di ottobre, la commissione urbanistica continuerà a riunirsi due volte a settimana. Il presidente Lucio Pagliaro (Pd) ha comunque proposto di aggiungere una terza seduta settimanale se la commissione riterrà di averne bisogno.

Ai commissari interessa soprattutto verificare i casi segnalati dalle osservazioni in cui si mette in discussione il perimetro del territorio urbanizzato entro il quale la città sarà pianificabile dal successivo piano operativo secondo le disposizioni del piano strutturale. Un aspetto nuovo, introdotto dalla legge regionale di governo del territorio (65/2014) voluta dall’assessore Anna Marson. Fino ad oggi, in Toscana, nessun comune capoluogo ha redatto un piano strutturale con la nuova legge che, come è stato spiegato dall’architetto Michela Biagi (coordinamento scientifico) in commissione, introduce una diversa filosofia di pianificazione. Con le leggi precedenti, infatti, tutto il territorio comunale era potenzialmente trasformabile, nel rispetto, chiaramente, dei vincoli paesaggistici e di natura geologica esistenti. Dalla fine del 2014 il campo di pianificazione si restringe: i piani strutturali toscani devono ora tracciare una linea sul territorio entro la quale gli strumenti successivi, a partire dal piano operativo, dovranno assegnare funzioni specifiche. Il piano strutturale detterà le regole: l’ampiezza del territorio urbanizzato, il dimensionamento delle possibili nuove edificazioni e dei possibili interventi di recupero (che dovranno, a Lucca, essere di più), e la coerenza con i morfotipi individuati dal piano paesaggistico regionale. Non tutto il territorio urbanizzato, quindi, sarà edificabile. Tracciare il perimetro del territorio urbanizzato, è stato ribadito nella commissione, non è stata un’operazione priva di difficoltà perché l’espansione attuale degli edificati sul territorio comunale in molti casi non restituisce un disegno di chiara leggibilità. Attraverso le osservazioni di Legambiente e quelle di un privato cittadino, la commissione urbanistica ha verificato alcuni casi di aree inserite nel perimetro del territorio urbanizzato per le quali era necessaria una comprensione maggiore: la lettura delle controdeduzioni redatte dagli uffici, l’utilizzo di Google Maps e la presenza dei tecnici ha permesso di chiarire i criteri via via utilizzati. Non soddisfatto il consigliere Roberto Lenzi (Idv) che ha ravvisato parametri iniqui: in casi simili, secondo lui, sono stati utilizzati metodi di perimetrazione diversa. Nel corso della commissione l’assessore all’urbanistica Serena Mammini ha ribadito che la base cartografica di partenza per il progetto di piano non è stata né poteva essere il regolamento urbanistico del 2004, modificato dalla variante di salvaguardia del 2012. “Il compito del piano strutturale è leggere il territorio così com’è davvero, secondo i criteri richiesti dalla legge. Le carte di un regolamento urbanistico, peraltro molto criticato, danno già una loro lettura del territorio formulata con leggi oggi non più vigenti”. Due piani quindi incomparabili tra loro, sebbene spesso accostati nel dibattito politico.
La commissione urbanistica, che tornerà a riunirsi domani (5 gennaio), ha votato le osservazioni approfondite nella seduta precedente (leggi) esprimendosi a favore delle controdeduzioni presentate dagli uffici. Tuttavia, sia il consigliere di maggioranza Pagliaro sia la consigliera di minoranza Roberta Bianchi, hanno voluto fare appello all’assessore al traffico Celestino Marchini (presente in commissione e consapevole del problema) affinché tenesse conto delle difficoltà che interessano la zona a sud di Pontetetto presentate dal comitato Viabilità e ambiente: “Anche se non è il piano strutturale lo strumento congruo per risolverle, motivo per cui l’osservazione è stata respinta – hanno detto – invitiamo il Comune a studiare una soluzione alle criticità della zona”.

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