Pd, candidato sindaco si sceglierà con le primarie

Il commissario ha detto stop. Niente trattative a oltranza nel Pd per scegliere il candidato sindaco per le prossime amministrative. Saltato l’accordo, come era apparso evidente già dalla giornata di ieri, per un Tambellini-bis senza primarie ma con adeguate garanzie alla componente renziana si torna alle regole. E lo statuto parla del ricorso alle primarie per cui da domani (12 gennaio) verranno aperte le procedure.
In sostanza a scegliere, se ci saranno candidature, saranno i cittadini, dopo che gli iscritti al partito, raccogliendo qualcosa in più di 130 firme, avranno proposto i nomi da sottoporre al loro giudizio.

Ad annunciare la fine di questa fase di stallo dedicata alla mediazione, nella sede del Pd di via Barbantini, è stato il commissario del Pd comunale Stefano Bruzzesi assieme al segretario territoriale Patrizio Andreuccetti. Toni distesi, che poco fanno trasparire della tensione che si è respirata in questi giorni fra le diverse anime del partito. Tanto che il commissario parte con un ringraziamento: “Ringrazio Tambellini, Baccelli e Garzella – dice – perché pur avendo avuto la possibilità di farmi degli sgambetti si sono dimostrate in queste settimane persone franche e serene”.
Non abbastanza, però, da trovare un equilibrio. Ecco allora il via alla procedura per le primarie: “Un buon accordo – ribadisce Bruzzesi come più volte ha fatto in queste settimane – per la selezione delle candidature deve avere tempi certi. Avevo detto che fra martedì e mercoledì si sarebbe fatto un punto e così è. Due erano le possibilità: una ricandidatura di Tambellini senza primarie o la possibilità di ricorso alla consultazione degli elettori. C’è stata la possibilità di un accordo, che è stato vicinissimo nella notte di lunedì, che per un soffio non si è concretizzato. Ecco allora che da domani sul sito del partito sarà pubblicato il regolamento delle primarie”.
La decisione è arrivata dopo un ultimo incontro in città prima con Tambellini quindi con Baccelli: “Se non si riesce a far sintesi – è la conclusione – bisogna trovare la soluzione. E la soluzione sono le primarie. Questo non significa che arriva il commissario e decide di farle. Bisogna raccogliere le firme del 15 per cento degli iscritti, essendo stata azzerata l’assemblea comunale, mentre il sindaco uscente, da statuto, non è tenuto a raccogliere. A questo punto se nel frattempo c’è un accordo non dipende più da me e come in tutte le cose non si può escludere il colpo di scena. L’importante è che questo iter non si porti alle calende greche. Una volta scaduti i termini se ci saranno candidature si confronteranno alle primarie, se non ce ne saranno resta valida la candidatura del sindaco uscente”.
Quali i motivi della rottura? Per Stefano Bruzzesi sono stati gli “ultrà” di entrambe le parti in causa: “In un partito grande – spiega – dove non esiste la monoconduzione del pensiero non è facile ricucire, mentre è facile per gli ultrà portare alla rottura. Ma non è una cosa da poco che da domani vada avanti, grazie al regolamento delle primarie, il processo decisionale che porterà al voto che sarà o il 19 febbraio o il 5 marzo”.
Fra i retroscena, però, Bruzzesi respinge che la causa della rottura sia stata causata dalle “poltrone”: “Nessuno ha messo sul piatto – spiega – assessorati o posti nelle partecipate, anche perché prima bisogna vincerle le elezioni. Il problema era trovare una formazione (nelle liste, ndr) che permettesse di ottimizzare la competizione interna, con l’apporto di idee anche diverse per il programma, magari per una legislatura di più ampio respiro rispetto a quella che si sta concludendo. E in questo senso il dibattito è stato sereno anche se non certo privo di tensione. Ma rispetto a qualche tempo fa almeno il dialogo c’è stato, tanto che la soluzione non è andata in porto per un soffio. Una cosa che personalmente non drammatizzo anche perché in tempi rapidissimi ci sarà una soluzione. L’impresa, d’altronde, per me come commissario non era delle più semplici. Non a caso è servita la nomina del commissario che è toccata a me, come un vero e proprio “pacco” di Natale”.
Certo, spiega Bruzzesi a incontro finito “per me sarebbe stato tutto più facile se questa nomina fosse arrivata un anno e mezzo fa, perché ci sarebbe stato tutto il tempo di smorzare le diffidenze da parte di una persona riconosciuta da tutti come estranea alla partita in corso”.
Ora è il momento degli scenari futuri. Tambellini – come asserito più volte – potrebbe decidere di correre da solo rifiutando il confronto delle primarie, con il sostegno dei suoi fedelissimi nel Pd e con il supporto delle liste civiche. Allo stesso tempo, ormai, appare scontata la discesa in campo del consigliere Stefano Baccelli per le primarie, tutto sta a capire se ci saranno o meno avversari (Garzella?) .
Domani, con la pubblicazione del regolamento, si conoscerà anche la data di scadenza per la presentazione delle firme a sostegno di eventuali candidature per le primarie: la consultazione si terrebbe comunque una domenica fra il 19 febbraio o il 5 marzo e a decidere la data sarà il direttivo regionale. Da regolamento, comunque, la chiusura delle candidature deve avvenire 20 giorni prima della data del voto.

Enrico Pace

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