Pera: “Libera Lucca resterà palestra politica”

Tramontata definitivamente l’ipotesi della presentazione di un candidato sindaco (Leggi), Libera Lucca resta “palestra di formazione politica, riflessione e proposta”. L’esperienza raccolta finora infatti non andrà persa: si fa strada infatti, come annunciato ieri, la volontà di presentare comunque una lista per le prossime elezioni amministrative a Lucca A sgombrare il campo da ogni residuo dubbio è lo stesso Marcello Pera, ispiratore di Libera Lucca.
“Giudicando che non ricorrano le condizioni politiche – scrive il presidente emerito del senato -, LiberaLucca ha deciso perciò di non correre alle elezioni amministrative. Ciò che più serve è preparare un’alternativa politica liberale agli attuali partiti, incapaci di far uscire l’Italia dalla pericolosa crisi di sistema in cui è precipitata dopo il referendum. È per questo che LiberaLucca non parteciperà alle elezioni con una propria lista, ma resterà, nelle forme che saranno decise, come palestra di formazione politica, riflessione e proposta. Personalmente, esprimo un caloroso ringraziamento a coloro che hanno lavorato con noi. Sono stati generosi e ammirevoli”.

Una decisione sofferta che Pera conferma non senza lanciare qualche attacco a quanti invece hanno deciso la discesa in campo. “In una stagione di frantumazione dei partiti nazionali – spiega Pera -, frutto avvelenato ma previsto della bocciatura della riforma costituzionale al referendum del 4 dicembre, candidarsi a sindaco e andare poi alla ricerca di una o più liste di sostegno è una via così semplice che a Lucca ha già prodotto otto aspiranti, e l’elenco non è ancora chiuso. Più difficile è invece capire perché la città decade e si isola. Ancora più difficile è coinvolgerla in un progetto di rinnovamento. Molti degli aspiranti che al referendum avevano votato per il mantenimento delle province e delle competenze delle regioni e che ora usano lo slogan ’Lucca non più serva di Firenze!’ si nascondono: Firenze sono loro. Così come, a sinistra, si nasconde chi, prima ha fatto campagna per il sì, poi è franato in casa propria, infine si acconcia a candidare chi ha votato no; e si nasconde anche chi, a destra, pur pensando di aver ottenuto una grande vittoria, ora lancia candidati civici”a copertura della propria debolezza. Da una parte e dall’altra, si sente odore di trasformismo. LiberaLucca aveva fin dall’inizio rifiutato la via facile. Intanto e soprattutto, aveva inserito la propria azione in una cornice nazionale (la prateria liberale lasciata aperta fra lepenisti e sinistra), poi aveva lanciato un appello a tutta la città e suggerito un percorso di ascolto dei suoi bisogni. I convegni che ha organizzato sono stati un momento alto di dibattito politico, di cui l’associazione è orgogliosa – osserva Pera -. I molti giovani che ha raccolto con le idee che hanno suggerito sono un altro punto di merito. Lanciare un ennesimo candidato a Sindaco sarebbe ora un modo di svilire quel dibattito e quel merito. Oppure sarebbe un aiuto a chi, anche a Lucca, è tentato di correre avventure populiste e antisistema, di protesta cieca contro la “casta”, cioè contro la democrazia”.

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