Inaugurata con Sgarbi la mostra di Giannetto Salotti

Inaugurazione anticipata e fuori dagli schemi per la mostra di Giannetto Salotti. Come è del resto nello stile di Vittorio Sgarbi che, dopo la serata sotto il Loggiato Pretorio per sostenere la candidata sindaco Donatella Buonriposi, non si è voluto far mancare anche in questa occasione e nonostante fosse tarda notte, una visita all’esposizione dello scultore lucchese nella nuova location della Sala Mostra di Lorenzo Pacini, a Guamo, prima di ripartire. Dopo un veloce buffet con i gruppi delle due liste che sostengono la Buonriposi, Lei Lucca e Rinascimento Sia, il critico d’arte ha quindi fatto tappa al museo insieme alla candidata sindaco, a Lorenzo Pacini e alla figlia dell’artista Ilaria Salotti, e ne è rimasto affascinato: “Questo è un vero e proprio museo che onora un artista di spessore e la sua impresa disperata di partire dalle figure umane e riformarle. Una costante ricerca in divenire, testimonianza della forte contraddizione interiore di un artista che non riesce ad ottenere una visibilità internazionale pur parlando una lingua internazionale”.

In tanti, questa mattina (3 giugno) all’inaugurazione ufficiale della mostra dove è intervenuto anche Angelo Nencetti, già presidente del Museo del Fumetto e memoria storica dello scultore lucchese, che ha definito “ultimo decano degli artisti rimasti sulle Mura, un tempo percorso di memoria culturale”. “Donatella è la persona giusta al momento giusto – ha detto Pacini – per la sua intelligenza viva e per il suo impegno nel voler cambiare le cose. E questo impegno ha reso possibile che questa espozione, dallo scantinato di via Carlo del Prete, dove era stata relegata, ottenesse, in poche settimane, questa nuova, seppur provvisoria, collocazione”. Buonriposi ha voluto sottolineare la necessità di riportare in vita la memoria degli artisti locali “spesso – ha detto – considerati minori, ma che raccontano la storia locale e la cultura di una città ponendo le basi di quel concetto di bellezza che nel tempo può sedimentarsi e caratterizzare un territorio attraverso la sua identità culturale. Faremo di tutto per mantenere questa collezione a Lucca e in una sede degna del presitigo di questo artista”.

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