Santini: “Unico senza tessere, ridaremo dignità a Lucca”

Manca poco al voto dell’11 giugno a Lucca e, per questo motivo, Remo Santini traccia un bilancio di questa campagna elettorale. “A ormai una settimana dal voto per le elezioni amministrative – afferma – voglio cogliere l’occasione per fare un bilancio di questa intensa e avvincente (almeno per me) campagna elettorale. Sono diventato il bersaglio preferito di attacchi anche personali (ma seppure non con questa violenza verbale, lo avevo messo in conto, perché evidentemente ai miei avversari politici dà fastidio che io sia un uomo libero, che pensa solo al bene di Lucca) e al tempo stesso si cerca sistematicamente di ribaltare la realtà delle cose. Innanzitutto sono l’unico candidato sindaco a non aver mai avuto (e mai l’avrò) una tessera di partito. Tutti gli altri, a partire dal sindaco uscente Tambellini, o sono iscritti o lo sono stati, o hanno corso in passato per essere eletti. Appartengo quindi a un mondo veramente civico, che non a caso guida la coalizione più forte e competitiva che si presenta come alternativa all’amministrazione della quale sta per scadere il mandato. Si badi bene, non ritengo che l’appartenenza ad un partito o ad un altro sia negativa, tutt’altro: ognuno fa le sue scelte. Tanto che sono orgoglioso del fatto che anche Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega abbiano deciso di sostenermi. Ma sentirmi dire che ho gettato la maschera perché vengo appoggiato pure dai partiti è davvero paradossale, perché il mio percorso è stato trasparente fin dall’inizio, e proprio fin dall’inizio è stato chiaro che le due liste SìAmoLucca e Lucca in Movimento che esprimono direttamente la mia candidatura, avrebbero avuto il supporto del centrodestra nel suo complesso”.

Santini prosegue la sua analisi affondando il colpo nei confronti del Pd: “La vera novità sta nel come si è pensato a questo progetto: un candidato sindaco che, se verrà eletto alla guida della città, non dovrà chinare il capo nei confronti di potentati esterni come è accaduto in questi 5 anni: insomma, è del tutto evidente che non potrà mai succedere, se diventerò sindaco, che un presidente della Regione imponga le scelte sul nostro territorio, sostituendosi al Comune, senza potere di contraddittorio. O che un partito come il Pd assetato di potere (e per di più commissariato a livello locale), detti la linea spingendo un’amministrazione a svendere il patrimonio lucchese solo perché c’è da fare un favore a qualcuno che con Lucca non c’entra nulla. Il signorsì, dunque, nel mio e nel nostro vocabolario, non è né sarà previsto mai, tranne nei confronti dei cittadini, che torneranno a essere i veri padroni del comune. Perché abbiamo realizzato tutti insieme (liste civiche e partiti) un programma di 50 pagine su cui ognuno concorda e che punta decisamente sui temi concreti della sicurezza e della sanità, sul riscatto dal degrado delle periferie, sulla rinascita del centro storico, sulla necessità di adottare politiche fiscali piu’ eque per i nostri concittadini, sul lavoro e sui giovani e, piu’ in generale, sul bisogno di ridare una dignità a Lucca, che si merita di tornare protagonista sul palcoscenico nazionale e internazionale, affidando i compiti ad una squadra competente (assessorati, presidenze e altri incarichi) e quindi a professionalità serie che non vengano scelte per aree di appartenenza come è successo finora. Quando dovremo confrontarci con enti superiori al Comune, lo faremo rivendicando sempre prima di tutto la voglia di fare l’interesse dei lucchesi. E’ un dovere morale. Ho rinunciato alla poltrona di caposervizio di un giornale per fare le cose sul serio e rilanciare la città. E adesso sono ancora più convinto di quando, a fine gennaio, feci questa scelta. Voglio fare bene, dunque: con passione e orgoglio di appartenenza. Perché è dall’impegno senza secondi fini e dalla tutela della lucchesità che si deve ripartire. Dal dialogo costante con la gente, e non dall’arroganza di imporre le scelte. Questo è quello che ho sempre fatto anche da giornalista: e voglio rimanere me stesso, anche se i lucchesi vorranno che sia il loro sindaco”.

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