Santini firma il patto con i lucchesi in 15 obiettivi foto

Dalla sanità al welfare, passando per sicurezza, cultura e parcheggi: ecco il Patto per Lucca, una dichiarazione di intenti di berlusconiana memoria riassunta in quindici punti con cui il candidato Remo Santini si impegna nei confronti dei lucchesi per riportare fiducia e concretezza nella politica. “Sono convinto di poter realizzare le promesse -afferma-: se dovessi fallire non ci sarà un secondo mandato”. L’annuncio arriva questo pomeriggio (8 giugno), a tre giorni dalla chiamata alle urne, dal candidato stesso, che dalla sua sede elettorale di viale Marti comunica la stipula dell’impegno di fronte al notaio Daniela Biserni.

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“Da quando, a gennaio, ho deciso di candidarmi a sindaco – spiega Santini – ho improntato questa campagna alla massima serietà nelle proposte e nel programma. Girando per il territorio, però, mi sono reso conto che tanti cittadini sono sfiduciati perché ritengono che i sindaci del passato, e soprattutto quello attuale, abbiano fatto tante promesse in campagna elettorale, senza averle mai mantenute. Rileggendo il programma 2012 di Tambellini, in effetti, non solo si trovano tanti progetti non realizzati, ma addirittura su alcune questioni è stato fatto il contrario di ciò che si prometteva. Io arrivo dalla società civile e per questo ho deciso di sottoscrivere un patto per Lucca e per i lucchesi, già depositato dal notaio che mi aspetta in queste ore per apporre il sigillo”.
A chi gli fa notare che questa mossa rischia di rievocare il patto con gli italiani di Silvio Berlusconi, Santini non tarda a rispondere: “Sono talmente rimasto colpito dal grido d’allarme delle persone – dice – che ho sentito di doverlo fare, al di là del fatto che qualcuno lo avesse già fatto a livello nazionale, cosa a cui peraltro ho pensato solo in seguito. Questo impegno nasce dalla voglia di trasferire la concretezza della mia professione al servizio della collettività, senza scuse ed essendo convinto di riuscire a realizzare questi intenti”.
Un accordo, dunque, che si prefigge l’obiettivo di colmare quello spazio, sempre più ampio, fra cittadini e amministrazioni, rinvigorendo la fiducia nelle istituzioni, a partire da quelle locali. “La distanza fra la politica locale e i lucchesi si può vincere solo con un impegno come questo, che serve in primis a ridare fiducia anche a chi non è più propenso ad andare a votare. Voglio veramente essere il sindaco della gente”.
Un passo, quello di oggi, voluto personalmente da Santini e compiuto in totale autonomia. “Si tratta di una decisione che ho preso da solo, -racconta- non mi sono confrontato né con le liste civiche, né con i partiti che mi sostengono, perché è una scelta che attiene unicamente alla mia sfera personale. Non intendo diventare un professionista della politica: se non riuscissi a fare qualcosa di concreto per la città e rimanessi incollato alla poltrona rinnegherei la mia storia”.
A testimonianza di una determinazione che prescinde dalla conquista della poltrona, Santini ricorda di aver rinunciato al suo incarico di caposervizio di un quotidiano locale per amore della sua città e dei lucchesi, cui vuole offrire soluzioni tangibili. “Un patto che reputo assolutamente necessario – afferma -, spero che anche altri lo facciano. Non avrei mai lasciato il mio impiego sicuro per essere un sindaco come tutti gli altri. Non voglio andare in Comune per ambizione personale o per indossare la fascia. Questo patto testimonia la concretezza di un uomo che vuole assolutamente rispettare gli impegni sottoscritti”.
Fra le presunte promesse dell’amministrazione uscente cadute nel vuoto, Santini annovera in particolare “la valorizzazione del territorio, l’efficienza dei servizi, la visione strategica per riportare Lucca su posizioni perdute: in tutti questi casi -dice- è evidente che siano state fatte azioni contrarie. Cito, ad esempio, il servizio pubblico, che stando al programma avrebbe dovuto essere potenziato, salvo poi essere smantellato. In generale, è un programma che ha cercato di accontentare tutte e le forze politiche in campo, ma che alla fine ha fallito in tutto”. 
Un documento, quello firmato oggi, che a prescindere dall’esito delle voto non rimarrà comunque sulla carta: “Anche se non dovessi diventare sindaco- dichiara Santini- sicuramente guiderò l’opposizione in consiglio comunale. Tornerò anche a fare giornalista, trasferendomi altrove, perché non intendo vivere di politica, ma il Patto per Lucca rimarrà per me un impegno concreto”.
Più nel dettaglio, ecco i quindici punti del patto che sintetizzano il programma elettorale di Remo Santini e su cui il candidato si gioca non solo la vittoria per questa tornata, ma anche l’eventuale riconferma fra cinque anni.
“Oggi lancio ufficialmente questi obiettivi- asserisce Santini- che in caso di mia vittoria elettorale mi impegno a realizzare nei prossimi cinque anni di mandato: in primo luogo mi prefiggo di trascorrere due giorni alla settimana in giro sul territorio per essere a contatto diretto con i cittadini, nella consapevolezza che la possibilità di dialogo diretto deve rimanere costante e fuori dal palazzo per tutto il quinquennio”.
Fatta questa premessa, che contraddistingue un po’ tutta la campagna di Santini, il candidato passa subito ad affrontare i temi della sanità, dell’accoglienza e dei campi rom. “Intendo promuovere – dichiara nel documento – una forte azione politica nei confronti della Asl e della Regione Toscana per migliorare la qualità dei servizi sanitari e riportarli a un livello operativo rilevante. Inoltre dobbiamo mettere fine ad una politica di sottomissione sull’accoglienza degli immigrati e iniziare un progressivo smantellamento del campo rom adiacente il campo Coni, rafforzando contestualmente le misure anti accattonaggio molesto tramite ordinanze specifiche”.
Grazie anche al reperimento dei fondi attraverso l’Europa e il rapporto diretto con la Fondazione Crl e i privati, l’obiettivo scuole da centrare è quello di “assicurare il benessere delle nuove generazioni -si legge- attraverso scuole sempre più sicure, più adatte alle esigenze dei più piccoli, anche con iniziative culturali e didattiche che facciano conoscere loro la storia e le tradizioni locali”. Sul versante della sicurezza, poi, i punti chiave sono la garanzia del “patrocinio legale gratuito per i cittadini vittime di rapine, furti, aggressioni e il miglioramento della collaborazione con le forze dell’ordine, a cominciare dal potenziamento del sistema delle telecamere”. Saranno, inoltre, da “valorizzare le professionalità presenti nell’ente comunale e nelle aziende partecipate, parte integrante del sistema economico territoriale e da salvaguardare da pressioni esterne”. La questione parcheggi si risolverà con un incremento dei posti auto: “300 nuovi stalli per residenti – recita il documento – e 30 minuti di sosta gratuita per tutti”-sia fuori che dentro le Mura; si provvederà, inoltre, a “rimodulare le tariffe e le agevolazioni a favore dei cittadini, introducendo nuove fasce orarie gratuite, ancora più estese nei primi giorni della settimana”.
Attenzione anche agli anziani e all’occupazione: “Mi impegno a varare – annuncia Santini nel documento – un progetto pilota al fine di erogare voucher di 200 euro annui per ogni anziano over 70 anni con indice Isee pari o inferiore a 20.000 euro e sostenere i lucchesi che sono rimasti indietro e supportare chi, siano imprese o persone, si propone di crescere e creare occupazione. Verrà creata una agenzia comunale per il lavoro. Voglio creare i presupposti per realizzare, in sinergia con gli enti locali superiori e anche con eventuali privati interessati, le infrastrutture necessarie per la Lucca del futuro”.
Sul versante cultura, l’obiettivo è “valorizzare la figura di Giacomo Puccini, degli altri importanti artisti lucchesi e del patrimonio storico, culturale e archeologico cittadino, per rilanciare l’immagine nazionale e internazionale di Lucca attraverso politiche culturali e turistiche di alto profilo, con il coinvolgimento di tutte le eccellenze che la città propone”.
Si dovrà inoltre “rinnovare – si legge – la convenzione del Summer Festival, puntare all’ulteriore sviluppo di Lucca Comics and Games, organizzare nuovi eventi attrattivi nella bassa stagione e destinare il complesso della Cavallerizza allo svago dei nostri giovani”. E ancora “ripristinare la figura del cantoniere, reintrodurre il vigile di quartiere e nominare un assessore che si occuperà esclusivamente dei territori oltre le Mura, in un contesto di lotta all’incuria grazie ai team anti degrado, tra l’altro opportunità per disoccupati”. Altro obiettivo sarà quello di entrare nel circuito europeo attraverso la creazione di uno “Sportello Europa efficiente che possa finalmente portare a Lucca nuovi fondi e risorse economiche da utilizzare per i giovani, lavoro e territorio”.
Ripensamento anche delle tasse per agevolare i consumi delle famiglie: il candidato si impegna ad “applicare una politica fiscale più equa – si legge – attraverso una rimodulazione della pressione fiscale, in particolare per Irpef, tassa rifiuti e Imu che faciliti la ripresa economica, aiuti le famiglie e liberi risorse a vantaggio dei consumi”.
Si cercherà, infine, di “porre fine alla situazione di abbandono e fatiscenza degli impianti sportivi, anche attraverso una dinamica collaborazione con le società che gestiscono gli impianti, favorendo un utilizzo diverso degli stessi e la partnership con soggetti privati”.
“Con questo atto, che deposito allo studio del Notaio Daniela Biserni in Lucca, in via S. Girolamo – conclude Santini -, mi impegno, nel caso in cui, al termine dei cinque anni da sindaco, non sia riuscito a centrare questi obiettivi, a non ricandidarmi sindaco per un secondo mandato. Faccio questo perché sono convinto che, se non si mantengono le promesse fatte, il primo a trarne le conseguenze debba essere chi ha ottenuto il consenso dei lucchesi sulla base di proposte precise”.
A margine della presentazione del patto, Santini ha occasione di intervenire anche su due delle questioni che stanno animando la scena politica ed economica cittadina: il trasferimento a Viareggio della sede della Camera di Commercio e il rapporto con la Fondazione Crl alla luce dei recenti disordini interni all’ente.
“L’abbandono della Camera di Commercio è un colpo al cuore -dichiara Santini- fra l’altro era stata proprio una nostra candidata, Elisabetta Mencarini, ad annunciare che sarebbe successo. Ci troviamo di fronte all’ennesimo impoverimento non solo del centro storico, ma del tessuto economico cittadino. Anche in questo caso l’amministrazione ha assistito senza proferire parola”.
“Per quanto riguarda la Fondazione Crl – evidenzia il candidato – credo che sia una realtà importantissima per il nostro territorio: basti pensare che la quasi totalità degli interventi degli ultimi anni sono stati realizzati proprio grazie ai finanziamenti erogati dalla stessa. Mi auguro che in futuro ci sia chiarezza e armonia fra i vari organi, affinché possa continuare ad investire con trasparenza sul territorio e rispondere alle sollecitazioni di un’amministrazione comunale, speriamo la mia, che sappia indicare le priorità senza subirne le scelte”.

Jasmine Cinquini

 

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