Puppa pronto alla guida Pd: spiace per chi è uscito

Mario Puppa, sindaco di Careggine, è il candidato unico alla segreteria territoriale del Pd da questa notte. La carica verrà formalizzata nell’ambito del congresso che si aprirà il 12 ottobre e attorno al 20 è prevista la votazione che dovrebbe ratificare la nomina di Puppa a segretario. Da lì partirà una nuova fase storica del partito. Puppa infatti arriva alla guida del partito dopo la fase relativamente serena, ma comunque equilibrata che ha vissuto il Pd sotto la guida di Patrizio Andreuccetti. La prima questione da affrontare in termini politici sarà sicuramente la fase delle fuoriuscite che si è aperta ieri (2 ottobre), la presa di posizione e l’uscita dal partito di vari esponenti tra cui Cecilia Carmassi. Poi ci sarà da affrontare la questione delle candidature a Senato e Camera nei primi mesi del 2018 e infine le elezioni locali dei comuni che vanno a scadenza nel 2019, sempre che prima non si inserisca il rinnovo non in programma di altri organi istituzionali.

Come nasce questa candidatura?
“Nasce da un percorso personale e nasce anche da una passione politica che ho sempre avuto che mi ha portato ad impegnarmi nelle istituzioni e nel mondo della politica attiva. Nasce anche dalla consapevolezza che comunque in un momento come questo è importate non disperdere le energie per far funzionare un partito importante come il Pd, infatti c’è stata una chiama da diversi rappresentanti in questo momento particolare perché mi ponessi alla guida del partito territoriale e ho dato la mia disponibilità mettendomi al servizio di tutto il partito. Il fatto che non ci siano alternative alla mia candidatura infatti mi da la forza di avviare un percorso che punta ad una sintesi della varie anime del Pd”.
C’è chi ha definito la candidatura alla segreteria del Pd territoriale di Lucca un suicidio politico…
“Certamente ho la consapevolezza della portata e dell’impegno che questo ruolo richiede, ma la vicinanza di tanti amici e l’idea di una guida collegiale del partito mi motiva e mi fa ben sperare. Poi se questo sia un suicidio politico non lo so, ma sono disponibile a mettermi in gioco per un ruolo che richiede un po’ di coraggio. Io non sono un politico di mestiere quindi ho poco da rischiare”.
Comunque sia per il Pd territoriale non è un momento facile: ieri vari esponenti hanno abbandonato il partito facendo affermazioni ben circostanziate e sollevando ancora il problema del caso Remaschi. Come pensa di gestire questa situazione?
“Da parte mia posso sottolineare il mio rammarico rispetto a questa uscita perché era importante averli dentro il partito nella fase congressuale dove si discutono le problematiche e si evidenziano le criticità per poi avviare un percorso di riconciliazione e chiarimento traendo una sintesi. Quindi mi dispiace particolarmente di queste uscite: come membro del Pd e come candidato alla segreteria. La leggo come un’opportunità mancata: avrei voluto poter gestire quelle richieste personalmente magari avendo l’opportunità di poterle risolvere dall’interno. La pluralità di voci all’intero ha caratterizzato la nascita e il percorso del partito democratico. Le motivazioni che hanno dato sono temi forti e le criticità sollevate comunque non le riconosco nel Pd che è una realtà capace di gestire queste divergenze in un processo democratico”.
I primi temi che affronterà, le prime azioni che farà dopo che il congresso avrà ratificato la sua candidatura al di là della scaletta dettata dalle scadenze istituzionali quali saranno?
“Avvierò un percorso di ascolto. Vorrei approcciarmi alla conoscenza dei territori, dei circoli, della proposte che vengono da qui, per fare anche un percorso di allineamento tra i livelli territoriali della politica verso i comuni, ma anche verso il livello regionale e nazionale. Vorrei aprire un percorso di connessione tra i vari livelli della politica, avere una segreteria rappresentativa di tutti territorio e mettere in piedi la macchina di ascolto e di riferimento per poter lavorare in questi anni. Realizzare un sistema di dialogo corretto significa avere un clima e un’efficacia adeguata alle esigenze di un partito che dovrà fare delle scelte. Comunque sia non sono ancora il segretario e queste sono solo idee”.
Cosa dice al segretario uscente Patrizio Andreuccetti?
“Lo devo ringraziare: Patrizio con la sua segreteria e il lavoro svolto ha creato risultati tangibili in questi anni. E sicuramente su quella scia cercherò di disegnare un progetto nuovo, cercando di mantenere una direzione che confermi il Pd come partito leader nel nostro territorio”.
Che rapporti intende tenere con Mdp Articolo 1?
“E’ chiaro che in parte le nostre linee programmatiche coincidono con quella di Mdp e comunque vorrei avere un rapporto di confronto, l’idea è quella di avere un dialogo costruttivo. E’ logico che essendo soggetti usciti dal Pd bisognerà trovare momenti diversi per il confronto. Tra partiti ci si confronta in maniera diversa che tra membri dello stesso movimento”.
Una della questioni che dovrà affrontare durante la sua segreteria sarà il tema della candidature dal territorio a Camera e Senato, per il 2018. Come vorrebbe procedere se diventerà il segretario?
“La mia intenzione è avere dei punti fermi sui quali non intendo indietreggiare. Quindi il massimo coinvolgimento di tutti, un confronto con tutte le anime, tutti i territorio, tutti gli esponenti che rappresentano il Pd negli enti, nelle istituzione nei vari livelli politici, in modo da arrivare a presentare persone agli elettori in grado di essere rappresentative e capaci di attrarre consensi. Noi abbiamo una classe politica che governa gran parte dei Comuni, che ha una grande esperienza come dimostrano le elezioni di Lucca e la conquista del comune di Altopascio. E poi c’è la questione del coinvolgimento dei giovani. Al di là degli aspetti che si vogliono palesare come innovativi, noi siamo un partito concreto che ha una rete importante sul territorio che si confronta con dei metodi tradizioni, ma punta a risultati reali e tangibili.
Non sappiamo ancora con che legge andremo al voto ma è logico che il tentativo nostro sarà quello di avere la massima rappresentatività possibile. Per i territori della provincia in modo che si riesca ad intercettare consensi e poter eleggere i propri rappresentanti, servirà un’analisi sulla capacità e sulla potenzialità di essere coinvolgenti”.

Gabriele Mori

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