Zucconi: “Da Baccelli dieci anni di promesse non mantenute”

“Dieci anni di promesse non mantenute”. E’ un elenco quello che il candidato alla Camera Riccardo Zucconi, presenta contro il suo avversario Stefano Baccelli. Si parte dal Ponte sul Serchio: “Se dessimo retta ai continui annunci di Stefano Baccelli – dice Zucconi –  dovremmo essere sul punto di percorrere il nuovo ponte sul Serchio, tra la statale 12 e la via per Camaiore. Nel 2015 la stampa riportava infatti le dichiarazioni dell’allora presidente della Provincia che assicurava che, arrivati i fondi regionali e affidato l’appalto, in 22 mesi il nuovo ponte sarebbe stato poi realizzato. In realtà non solo non è stata messa una pietra, ma nemmeno c’è l’appalto”. Poi gli assi viari: “Da oltre una decina di anni – commenta – Baccelli e gli altri big del Pd assicurano che c’è il finanziamento del Cipe e arrivano altri fondi dalla Regione per costruire gli assi viari, le nuove strade di grande scorrimento. In realtà non c’è un progetto esecutivo, anzi Lucca e Capannori sono in totale disaccordo sui tracciati e sulla possibilità di procedere per lotti. Nonostante questo le assicurazioni di Baccelli sull’imminente avvio dei lavori continuano a ripetersi. Basta leggere la stampa del 15 novembre 2017 (Per quanto riguarda il tratto di 12 km che comprende l’asse Nord/Sud nonché il collegamento con il casello del Frizzone e con l’ospedale San Luca, Anas si è impegnata a concludere la progettazione definitiva entro il 2017 e l’esecutivo entro giugno 2018), oppure del 23 settembre 2016 (“Abbiamo fatto sul serio e grazie a un buon lavoro di squadra tra giunta e consiglieri di maggioranza ora portiamo a casa 17 milioni di finanziamenti regionali, che si aggiungono a quelli stanziati recentemente dal Cipe e che serviranno al completamento della progettazione e alla realizzazione degli assi viari”). Senza considerare le innumerevoli dichiarazioni, anche recenti, ai giornali e altri organi di stampa. In realtà la viabilità di collegamento è ancora quella dei primi decenni del secolo scorso”.

Zucconi punta il dito anche sulla ciclopista Puccini: “E’ costata 1,3 milioni e doveva collegare i luoghi del maestro da Lucca a Torre del Lago, lungo l’argine sinistro del fiume Serchio. Invece la pista è scomparsa coperta dai rovi, dai rifiuti e dai detriti. Né mai si è risolta la situazione che, per un contenzioso tra enti, associazioni e altri soggetti, impedisce la realizzazione del tratto finale da Vecchiano a Torre del Lago. Uno spreco di fondi pubblici da Corte dei Conti sul quale il 26 gennaio 2016 ci si soffermava con un testo in cui emergeva lo scaricabarile delle responsabilità tra Regione, Province (Lucca e Pisa) e Comuni”. Sul raddoppio della ferrovia, secondo Zucconi, si passa “dai trionfalismi del 2016 alla beffa del 2017, quando viene fuori che lungo il binario Montecatini-Lucca, da raddoppiare, ci sono 41 edifici da abbattere per rendere possibile l’opera. Imperterrito, Baccelli continua ad assicurare la prossima realizzazione dell’intervento. Sul giornale on line Fs News del 4 marzo 2016 si legge di un incontro Rfi-Regione-enti locali sul lotto Montecatini Terme-Lucca: “E’ in corso di perfezionamento il progetto definitivo. La progettazione sarà esaminata e approvata coinvolgendo gli enti locali interessati. In particolare per quanto riguarda l’attraversamento di Montecatini il progetto sarà sviluppato con il supporto dell’amministrazione comunale. L’inizio dei lavori è previsto per aprile 2017 e l’ultimazione per aprile 2019. L’attivazione per il servizio ferroviario avverrà entro fine 2019”.
Ovviamente nell’aprile 2017 i lavori non partono, anche perché emerge una verità tirata fuori dalla stampa il 6 giugno 2017: nella fascia da utilizzare per il secondo binario ci sono 41 edifici che si trovano nella fascia di sei metri sul lato del raddoppio (che è quello a sud dell’attuale ferrovia) e di 4-5 metri su quello del non raddoppio, rispetto ai binari già esistenti”.
E ancora sulle scuole (“Finanziamenti a pioggia dalla Fondazione Cassa di Risparmio, ma ancora tante scuole superiori della Provincia in condizioni disastrose”) e sulla questione smog: “Da Baccelli – dice Zucconi – ora presidente della commissione ambiente della Regione, soltanto parole e zero fatti nella lotta allo smog. Un infinità gli annunci degli ultimi anni sui mirabili piani che avrebbero restituito un’aria pulita alla Piana. Sugli organi di informazione l’1 gennaio 2016 ad esempio si legge che per Baccelli lo smog è “un problema reale, da affrontare immediatamente agendo non solo sull’emergenza.Sono necessari investimenti concreti sulla mobilità sostenibile, incentivi all’uso dei mezzi pubblici, al car sharing. Su tutto ciò la Toscana non è all’anno zero ma sta già lavorando da tempo, nell’ottica di ridurre le emissioni di polveri sottili derivanti dal traffico”. Sempre sulla stampa il 9 marzo 2017 Baccelli insiste: “Ci è stato rappresentato lo stato dell’arte sul progetto qualità dell’aria in Toscana e quanto sia fondamentale uno strumento in tal senso lo dimostrano gli anni passati. Immaginare un piano che individui, con molta attenzione, le aree assolutamente critiche e tra queste la più compromessa è la piana lucchese, credo sia l’approccio più corretto e funzionale.Le azioni immaginate nel piano dovranno intervenire per tutte le fonti di inquinamento”. Che si tratti di “aria fritta” lo confermano i dati pubblicati il 3 ottobre 2017: “L’aria più inquinata dalle pm10 in Toscana si respira nella piana di Firenze e in quella di Lucca. Emerge dallo studio presentato alla commissione ambiente della Regione”.
Zucconi chiude con le accuse sulle centraline (“In pochi anni la Provincia presieduta da Baccelli ha rilasciato permessi per realizzare decine di centraline per la produzione di energia elettrica utilizzando l’acqua del torrente Lima e di altri corsi della Valle del Serchio e della Garfagnana. Risultato: torrenti e canali a secco con danni gravi per l’ambiente e il turismo fluviale e naturalistico”) e sulla rete del verde e del turismo. “Mai partite – conclude – né la cabina di regina per il coordinamento e la promozione delle iniziative turistiche di tutta la provincia, né la rete del verde per rilanciare un settore di grande appeal. Eppure il 27 novembre 2009 si legge che in un summit in Provincia Baccelli assicura l’istituzione di uno specifico tavolo di coordinamento tecnico, partecipato da tutti i soggetti interessati al quale, in seguito, sarà anche affidata la predispozione di materiale promozionale sovracomunale nuovo e aggiuntivo nel quale siano presentati all’interno di un’unica cornice tutti gli eventi e le opportunità di visita legate al verde. Dalla primavera 2010 la Lucchesia sarà la Terra del Verde”. In realtà, non c’è alcun collegamento tra VerdeMura e Murabilia da una parte e le mostre delle camelie e delle azalee dall’altra. Né tra questi eventi e la realtà del giardino botanico e dei parchi delle ville storiche intorno a Lucca, nella Piana e sulle pendici della Versilia. E la cabina di regia per il coordinamento complessivo del turismo non è mai partita. Insomma, un diluvio di promesse non mantenute e mai realizzate”

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