Lucca, il Pd fa autocritica: “Sconfitti, ora si cambia”

Il Pd si lecca le ferite anche a Lucca. Il duello perso da Marcucci all’uninominale con Mallegni, Baccelli ko alla Camera aprono una profonda fase di riflessione anche a livello locale. L’ex segretario territoriale non ci gira troppo in torno. “Le urne hanno parlato chiaro. I vincitori sono la Lega e il M5S. Il Pd è il grande sconfitto”. E’ lapidario Patrizio Andreuccetti che oggi è presidente dell’assemblea de Pd territoriale di Lucca nel commentare il risultato del voto delle legislative. “Hanno prevalso – aggiunge – una profonda avversità nei confronti dei profughi, una generale voglia di cambiare, a prescindere, ben al di là dei rappresentanti sul territorio (l’effetto dei candidati all’uninominale è stato inesistente) ed una avversione varia e variopinta nei confronti di Renzi”. 

“Ora Mattarella – aggiunge Andreuccetti – dovrà dare l’incarico esplorativo a Salvini, vediamo se e quale maggioranza in parlamento riuscirà a trovare. Nel frattempo il Pd, il centrosinistra, deve stare all’opposizione, leccarsi le ferite e ripartire. Bisogna ricostruire. Come e con chi è ancora presto per dirlo. Quel che è certo è che c’è bisogno di un progetto più inclusivo, che dia un senso più forte di comunità, che riesca a toccare cuori e menti, che oltre alla forza delle proposte concrete sappia riportare le persone a sognare. Senza sentimento non si va da nessuna parte”.
Di sconfitta a Lucca parla anche il segretario comunale del Pd, Renato Bonturi, che annuncia che partirà in seno al partito e con gli amministratori locali una riflessione interna e un esame sulla strategia futura: “Anche nel territorio del Comune di Lucca dobbiamo purtroppo parlare di una sconfitta per il Partito Democratico”.
“Pur se in un quadro di complessivo calo dei consensi – aggiunge Bonturi – il Pd a Lucca fa meglio rispetto ad altre realtà, penso che senza infingimenti e con umiltà dobbiamo fare una riflessione seria su quelli che si sono rivelati i nostri limiti. Dispiace molto per i nostri candidati che, pur rappresentando dal nostro punto di vista un valore aggiunto di competenza e conoscenza del territorio, hanno subito gli effetti di un voto influenzato in via praticamente esclusiva da dinamiche nazionali. Adesso dobbiamo ripartire facendo tesoro delle energie messe in campo in questa campagna elettorale intensa e tornando a parlare con chi non si sente rappresenatato dal Pd. Nei prossimi giorni con gli amministrarori locali e i rappresentanti del partito nei diversi ruoli avvieremo una confronto aperto e di prospettiva. Da una sconfitta si può imparare e ci faremo carico di ripartire con impegno e responsabilità. Un grazie sincero a tutti coloro ci hanno aiutato, sostenuto, supportato”.
Il presidente della Provincia e sindaco di Capannori, Luca Menesini, torna a ribadire quanto aveva detto prima del voto: “Il Pd va cambiato – scrive in un post su Facebook -. L’ho detto giorni prima del voto, perché dirlo oggi risulta facile. L’ho detto prima e ho detto che per me valeva a prescindere da questo voto, che comunque conferma abbondantemente l’idea che vada cambiato, perché mi sento e mi riconosco in un partito che allarga, che ascolta e parla con le persone, che pensa alle fasce più deboli e che fa sentire le persone dentro un grande progetto di cambiamento. Se ci pensiamo, infatti, gli italiani hanno votato il cambiamento: questo vuol dire che a livello nazionale il Partito Democratico non è stato credibile come partito del cambiamento. Cosa diversa sono i tanti sindaci che stando in prima linea nei territori, il cambiamento lo fanno quotidianamente. Il Pd è nato plurale e riformista, oggi è diventato un partito che non parla più a molti cittadini. Per cui questo risultato voglio vederlo come una grande opportunità, l’opportunità di tornare a essere quel punto di riferimento per i cittadini così come noi sindaci lo siamo ogni giorno. Nel nostro territorio il dato è un po’ migliore che di quello nazionale, ma poco cambia: Movimento 5 Stelle e Lega volano. La Lega, a Capannori, supera di circa l’1 per cento il Pd. Le candidature espresse dal territorio non hanno potuto molto contro un vento nazionale che parla chiaro, che dice al Partito Democratico che non ha saputo interpretare le necessità e i bisogni delle persone (lavoro, tasse, sicurezza, aiuti alle famiglie, la forza di portare a compimento gli obiettivi e la sobrietà).  Qualcuno mi chiede di leggere questo voto alla luce delle elezioni amministrative che a Capannori si terranno il prossimo anno. Lo faccio, ma lo trovo abbastanza inutile, ogni elezione è una storia a sé, anche queste politiche lo dimostrano. I cittadini differenziano fra il livello nazionale e quello locale, da anni stiamo vedendo che le persone fanno scelte diverse; per fare un esempio, una forza politica alle Europee del 2014 prese 4.673 voti, lo stesso giorno, alle comunali, ne prese 2.224. Pertanto, anche alla luce delle amministrative del maggio 2019, il risultato di oggi lo considero una grande opportunità”.
Una fase di riflessione o un atteggiamento “saggio” d’ora in poi servono anche secondo l’assessore comunale di Lucca, Francesco Raspini. “Il sentimento che prevale – scrive in un post su Facebook – è più la preoccupazione che la delusione. Perché, diciamoci la verità, questa debacle era nell’aria. Tutti noi ci siamo resi conto, giorno dopo giorno dell’onda che cresceva e che stava per travolgerci.  La sinistra italiana, in tutte le sue declinazioni possibili e immaginabili, è quasi sparita dalla carta geografica. Tutte le forze che vanno da Potere al Popolo ai Radicali, passando per il PD e per Leu, tutti insieme sommano un quarto dell’elettorato. Il Pd va a fondo perfino in Emilia Romagna, Umbria e Marche e sopravvive (male) solo in Toscana”.
“Di fronte ad un terremoto di queste proporzioni – va avanti – non voglio partecipare alla sagra della distribuzione delle colpe. Servirà forse a sfogarsi, ma non aiuterà la comprensione di ciò che è successo. Il giudizio degli elettori è durissimo nei confronti di tutta la classe dirigente della sinistra italiana. Se i risultati sono questi, tutti noi che a vario titolo la rappresentiamo abbiamo sbagliato qualcosa e, dunque, tutti abbiamo il dovere di non perseverare negli errori continuando a lanciarci i soprammobili di una casa che è andata a fuoco. Pensiamo piuttosto a come ricostruirla. Piano piano senza scorciatoie, ripartendo da quelle stanze dove l’incendio ha lasciato in piedi qualcosa. A Lucca per esempio abbiamo in questi anni costruito qualcosa di importante, proviamo a ripartire da qui. Ieri sera mi sono venuti in mente alcuni passi del Qoèlet: ‘C’è un tempo per nascere e tempo per morire, un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per demolire e un tempo per costruire’. E ho pensato che se solo vivendo questa fase con saggezza, saremo in grado di trasformare la sconfitta di oggi nel successo di domani”.
Analisi del voto anche dal sindaco di Barga, Marco Bonini: “Abbiamo sostenuto, con convinzione, Andrea Marcucci e Stefano Baccelli. Non ce l’abbiamo fatta. Purtroppo, dico io. L’esito del voto possiamo discuterlo quanto vogliamo, ma va accettato. Onore quindi ai vincitori, 5 Stelle e Lega, auguri ai nuovi rappresentanti del nostro territorio. A loro anche l’onere di trovare le soluzioni per la formazione di un governo, di risolvere i problemi che ancora vanno risolti nella nostra nazione e di saper rappresentare il nostro territorio come merita e come, secondo il mio giudizio, è stato rappresentato in questi anni. A me rimangono molti dubbi, ma il tempo, come sappiamo, è galantuomo. Il Pd ha perso e, con Renzi o senza Renzi, io lo vedo all’opposizione, costruttiva, ma opposizione. Le urne hanno detto anche questo”.
“Un risultato netto, innegabile, amaro, ma a mio avviso piuttosto prevedibile”. Ne è convinta il sindaco Pd di Altopascio Sara D’Ambrosio. “Da più parti – afferma in un post su Facebook – si dice che il Pd deve ripartire. Sono d’accordo in linea generale, ma prima di tutto penso che il Pd debba chiedersi cosa vuole essere, dove si è sbagliato: a livello nazionale, se tante sono le cose positive fatte, sono anche diversi gli errori commessi e l’autocritica è la migliore medicina. Credo, allo stesso tempo, che un esempio da seguire sia quello dimostrato da più parti a livello locale, anche nella nostra provincia: la capacità di dialogare e di lavorare insieme con forze civiche, per strutturare un centrosinistra vero, efficace ed eterogeneo nelle sue sfaccettature, ma unito nel sostenere un programma, un’idea e un nome.  Altopascio ne è un esempio, ma anche Lucca, con le ultime elezioni, Capannori, Porcari e Borgo a Mozzano. Ecco, se ripartenza deve essere, la vedo qui, su questo terreno: ripartiamo dalle persone, dai loro bisogni, dalle loro critiche, intercettando le loro speranze, i loro sogni e le loro necessità. Sulla base di questa riflessione – aggiunge D’Ambrosio – sono quindi convinta che al Pd farà bene agire all’opposizione: ora spetta a chi ha saputo attrarre tanti voti fornire risposte sui temi più ricorrenti di questa campagna elettorale e di questi ultimi anni, dalla sicurezza al lavoro. E io, in quanto Sindaco, sarò ben lieta di ascoltare, valutare e accogliere risposte. Leggo tutti i dati nazionali e quelli del mio comune, dal Pd, che qui fa meglio della media nazionale, ma peggio che altrove, a Forza Italia, che esce ridimensionata di fronte a una Lega che vola in alto insieme con il Movimento Cinque Stelle, che si riconferma come una forza politica molto votata, anche nel nostro territorio. Una forza politica che ad Altopascio non vede esponenti in consiglio comunale, ma che rappresenta delle istanze e delle sensibilità che vanno ascoltate, anche a livello locale. Poco, di fronte a questi numeri, hanno potuto i candidati Edoardo Fanucci, Caterina Bini, Stefano Baccelli e Andrea Marcucci, persone che apprezzo e che stimo, che molto hanno fatto in questi anni per la Lucchesia e la Valdinievole, ma che sono state loro malgrado travolte da un’ondata nazionale che ha spazzato via anche la loro proposta e le loro capacità. hiudo con un pensiero che rivolgo direttamente ai vertici del mio partito: liberatevi da logiche troppo politicizzate per ricominciare a parlare la lingua di tutti, ma non per cavalcare i populismi, piuttosto per essere inclusivi e riformisti con coraggio e umiltà, rimboccandoci le maniche. In tutto ciò, voglio dire grazie al personale del Comune, ai presidenti di seggio, agli scrutatori e ai volontari che hanno passato la notte svegli per lavorare per tutti noi”.
A Pietrasanta dove a primaverà si andrà alle urne per le amministrative il Pd non nasconde una certa delusione, attraverso le parole del segretario Antonio Orsucci: “Il risultato delle elezioni politiche a Pietrasanta è sostanzialmente in linea con il dato nazionale. A livello locale il Pd risulta essere il terzo partito, sia alla Camera che al Senato – aggiunge Orsucci -. In entrambi i rami del Parlamento il M5S risulta essere la prima forza politica, mentre, sempre a livello cittadino, la seconda per la Camera risulta essere la Lega, per il Senato Forza Italia, che esprimeva come candidato all’uninominale l’ex sindaco Mallegni. Anche il nostro partito ha raccolto un consenso diversificato fra Camera  e Senato: rispettivamente circa 2600 e intorno ai 2300. Certamente speravamo in un dato più confortante, in termini numerici, ma il risultato era, purtroppo, prevedibile. Per quanto ci riguarda, faremo la nostra discussione sul dato nazionale, ma già da oggi guardiamo avanti, proiettati al futuro. È necessario analizzare i risultati per cercare di non commettere gli stessi errori sul piano locale, ma non possiamo perdere tempo a leccarci le ferite. Dopo le opportune e dovute riflessioni, riprenderemo a breve il nostro cammino verso le elezioni amministrative. Vogliamo dare alla città un nuovo e buono governo, abbiamo le persone, le capacità e le idee giuste per farlo. Un sincero ringraziamento va a tutti i nostri militanti che in queste settimane si sono prodigati per far conoscere le proposte del PD sul territorio e a chi è stato presente ai seggi anche fino a tarda notte, solo per raccogliere e comunicarci i dati. È da qui che il Pd Pietrasanta vuole partire, dal valore e dalla qualità umana dei suoi militanti e da questo senso di appartenenza ad una comunità, una ricchezza non così comune e che faremo in modo di non dare mai per scontata”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.