Tomei (Pd) dopo la debacle alle amministrative: “Ripartiamo dai territori e dalle idee”

Ballottaggi alle elezioni comunali, l’analisi del Pd di Sant’Anna. “I risultati delle recenti tornate elettorali (le politiche del 4 marzo, le regionali e, da ultimo, le amministrative) – dice il segretario Stefano Tomei –  hanno dato alcuni segnali inequivocabili: da una parte l’avanzata della destra a trazione leghista, che in molti ballottaggi beneficia anche dell’appoggio – più o meno palesato – del Movimento 5 Stelle. Dall’altra l’evidente difficoltà del centrosinistra, e del Pd in particolare, ad affermarsi o anche solo a mantenere le proprie posizioni, anche quelle che tradizionalmente e storicamente venivano considerate roccaforti rosse”.

“In un elettorato sempre più liquido e volatile – dice ancora Tomei – c’è da domandarsi se ha ancora senso parlare di roccaforti, di qualsiasi colore esse siano. Ma, soprattutto, c’è da chiedersi cosa pensi quel 52 per cento di italiani che anche a questi ultimi ballottaggi ha deciso di non votare. Di fronte ad un astensionismo così alto, anche in tornate elettorali che riguardano il cittadino in prima persona come l’elezione del proprio sindaco, davvero c’è poco da esultare o da invocare cambiamenti epocali, come fin troppo hanno fatto (legittimamente, per carità) i vincitori delle elezioni. Tutto ciò non esula il Partito Democratico dall’affrontare il proprio percorso di analisi e autocritica che, forse, doveva essere già iniziato da tempo. Una ripartenza finora solo invocata nelle tante dichiarazioni di esponenti di tutti i livelli, ma che ancora stenta a iniziare”.
“Bisogna davvero che il Pd riparta dai territori – prosegue l’analisi – che si faccia portavoce delle esigenze dei più deboli, che ritrovi l’unità vera, superando personalismi e correnti, necessaria a contrastare l’avanzata della Lega, il cui merito forse va ricercato solamente nell’aver intercettato quelle paure e quel senso di insicurezza – vero o infondato – che le persone sentivano e che forse il Pd non ha saputo gestire. Per far ciò, però, c’è bisogno di un atto di coraggio. In un tempo in cui essere del Pd, o anche solo di sinistra, è visto come un disvalore o addirittura motivo di disprezzo, in un tempo in cui, oggettivamente, certi valori e certe istanze sono una minoranza, ci vuole il coraggio, da parte di tutti coloro che, invece, in quei valori e in quelle istanze si riconoscono e ci credono, di scendere in campo. Non solo il Pd, quindi, ma una grande mobilitazione da parte di chi non vuole arrendersi alla marea della destra più xenofoba, nazionalista e antieuropea degli ultimi anni. C’è bisogno di tutti, delle idee e delle energie di persone nuove e volenterosa, che si prendano l’onore e l’onere di scendere in campo in prima persona, per migliorare ciò che c’è da migliorare e per dare il proprio contributo alla rinascita di un fronte di centrosinistra allargato, progressista, europeista. Un fronte che sia alternativo a questo modo di fare politica, fatto di propaganda continua e slogan dal grande effetto ma dai risultati discutibili. Il Pd deve essere pronto a farsi promotore e ad accogliere questo processo di rinnovamento e di rinascita. E a farlo presto. Perché le prossime tornate elettorali sono più vicine di quel che si pensa, e non possiamo permetterci di continuare a navigare a vista, senza un orizzonte ben delineato verso cui rivolgerci”. 
“Io, personalmente – conclude Tomei – cercherò di dare il mio contributo. L’appello è rivolto a tutti coloro che abbiano intenzione di dare una mano. È il momento di un atto di coraggio, è il momento di ripartire. Facciamolo, insieme”.

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