Scuola-container, ok variante. Opposizione lascia aula

Era largamente prevedibile che la discussione sulla variante urbanistica per collocare la scuola container nel parcheggio di via Carlo Gianni davanti al Campo di Marte – strutture che dovranno accogliere gli studenti del Paladini oggi ospiti in aule provvisorie all’ex centro trasfusionale – si sarebbe trasformato in un dibattito sul futuro dell’ex ospedale. L’opposizione non si è lasciata sfuggire l’occasione, in primis, Siamo Lucca con Alessandro Di Vito, che ha portato in consiglio comunale stasera “la preoccupazione” dei comitati della sanità. La motivazione è da ricercare nell’inserimento di un articolo nella bozza di accordo tra gli enti interessati – compresi Asl e Regione – per rendere operativo il trasferimento temporaneo nella zona. Contestatissimo articolo 7, in cui, a mo’ quasi di postilla, si rimanda ad una revisione dell’accordo di programma siglato nel 2005 per la realizzazione del nuovo ospedale e relativo alle destinazioni e alle alienazioni delle aree del Campo di Marte non più gestite direttamente dalla Asl.

Alla fine il via libera è arrivato con i soli voti della maggioranza perché l’opposizione compatta è uscita dall’aula, chi dichiarando contrarietà alla soluzione dei container chi invece temendo un “agguato” del burocratese nei meandri dell’accordo per il trasloco del Paladini, paventando la “svendita” del Campo di Marte o “magheggi” con la Regione.
Ad illustrare la variante è stata l’assessore all’urbanistica Serena Mammini che, dopo aver ricapitolar la vicenda  che ha portato al trasloco del Civitali Paladini al Carrara e al Campo di Marte, ha subito spiegato la necessità di procedere all’atto per cambiare la destinazione dell’area di parcheggio di via Carlo Gianni dove dovranno essere montati i container per trasferire le aule agli studenti del Paladini che attualmente sono nella palazzina 7 dell’Asl. Una variante provvisoria determinata dall’urgenza e dall’emergenza ha spiegato. Ma l’opposizione è passata all’attacco e ha messo nel mirino l’accordo di programma che consentirà di fatto di risolvere temporaneamente la situazione per gli studenti “sfrattati” da via San Nicolao.
“La bozza dell’accordo fra gli enti per il trasloco della scuola e la collocazione dei prefabbricati contiene anche la variante urbanistica per adeguare gli strumenti – ha spiegato all’inizio della discussione l’assessore -. La variante – ha infatti chiarito – ha carattere provvisorio, in attesa del completamento dei lavori di adeguamento degli edifici di via San Nicolao, indicati in 24 mesi dall’inizio dei lavori. L’accordo è stato sottoscritto lo scorso 7 settembre in Regione. Gli effetti della variante decadranno entro 90 giorni dal trasferimento degli studenti nella sede riadeguata di via San Nicolao”. Il via libera alla delibera arrivato con 18 voti e un astenuto (la consigliera Buonriposi) dà mandato agli uffici di procedere.
La consigliera comunale Francesca Pierotti, presidente della commissione lavori pubblici, fa notare che il Comune “è stato messo di fronte ad una situazione eccezionale e emergenziale – ha osservato -, è un atto necessario per mettere nelle condizioni le scuole di partire con tranquillità nel più breve tempo possibile. L’auspicio è che questa variante temporanea possa decadere il prima possibile”,.
“Ci siamo trovati di fronte a scelte fatte e a un pacchetto precostituito – ha osservato la consigliera di Forza Italia, Simona Testaferrata -: purtroppo siamo spettatori di questa situazione. Ci spiace non aver avuto modo di interfacciarci con il presidente della provincia che al consiglio congiunto di luglio avevamo invitato. Speriamo comunque che questa variante sia veramente provvisoria”.
Alessandro Di Vito, consigliere di Siamo Lucca, ha chiesto numi sulla destinazione futura dell’aria. Polemiche anche sulla composizione della bozza di accordo, che all’articolo 7 propone una revisione complessiva dell’accordo di programma del 2005 relativo alla realizzazione del nuovo ospedale, entro la fine dell’anno. “Sono questioni che hanno allarmato i comitati della sanità – ha aggiunto Di Vito -, questo articolo dovrebbe pertanto essere modificato. Se questa area viene data ad uno scuola resta ad uso pubblico. Dunque perché puntualizzare che entro la fine dell’anno sarà rivisto l’accordo di programma del 2005? Sono due aspetti inquietanti di questa vicenda. La Regione vuole riprendere dei soldi da quest’area e con questa nota vuole riportare i suoi poteri su Lucca. La Regione non avanza invece niente da quell’area: questo articolo nasconde una destinazione diversa da quella pubblica per questa area. Se facciamo passare questa variante in questo modo si apre la strada alla vendita del Campo di Marte”.
La consigliera di Lei Lucca nonché provveditore agli studi, Donatella Buonriposi, ha riportato la questione alla realtà e alla concretezza: “Qui va difesa la situazione della scuola che già sta affrontando una situazione non facile – ha detto -, ora qui si tratta di una semplice variante temporanea e provvisoria. Posso capire i dubbi, ma vorrei che in questa sede si arrivasse ad atti e certezze, senza rallentare una procedura già complicata”.
Massimilano Bindocci, consigliere di M5S, invece, rincara la dose riallacciandosi a Di Vito: “Non si possono usare scorciatoie per farci approvare una pratica che apre la strada alla revisione dell’accordo di programma del 2005. Se non è questo il punto, togliamo l’articolo 7”.
Il consigliere comunale di Casapound, Fabio Barsanti, si riallaccia a Di Vito, invitando così l’amministrazione a rispondere nel merito. Riprende la consigliera comunale Pierotti: “Questa sera siamo di fronte ad una delibera particolare dovuta ad una situazione eccezionale. L’amministrazione comunale non sottovaluta assolutamente la tematica del Campo di Marte, tanto che a brevissimo dovremmo riprendere il filo delle proposte che sono sul tavolo sul suo futuro. L’amministrazione già nel precedente mandato ha inserito delle clausole ben precise, tutelando le aree del Campo di Marte perché rimanessero a destinazione pubbliche. Non è l’oggetto però di questa pratica”.
Di Vito però è di verso avviso: “Non sono io che sono fuori tema, ma è la delibera che lo è perché fa riferimento all’accordo di programma del 2005. Votare questa delibera significa fare un altro pasticcio come fu fatto da questo consiglio comunale per il nuovo ospedale”.
“Capisco – ha detto l’assessore – che quello del Campo di Marte sia il tema. Ma la variante di stasera, che è una variante emergenziale, si fa per un’area che non è inserita nell’accordo di programma perché il parcheggio è di proprietà comunale e non dell’Asl. Noi siamo tranquilli perché abbiamo parlato con il piano strutturale. Noi abbiamo dedicato un articolo al Campo di Marte: il pericolo paventato dunque – ha aggiunto – non c’è. Il nostro piano strutturale ci tutela in questo senso. Posso capire che l’occasione sia ghiotta questa stasera. E comunque l’accordo di programma del 2005 è stato firmato e con esso bisogna fare i conti. Alcuni mesi fa facemmo un sopralluogo con la commissione sociale al Campo di Marte, avevamo cominciato un iter. Nella bozza di accordo attuale che riguarda la palazzina 7 è chiaro che la Regione Toscana ricorda l’esistenza dell’accordo del 2005. Quanto alle destinazioni del Campo di Marte noi le abbiamo messe nero su bianco nel piano strutturale tanto criticato e che mantiene per l’area funzioni pubbliche. La variante di stasera? Di fronte a dei ragazzi che non sanno dove andare a scuola, perché – ha detto l’assessore attaccando Di Vito – fare queste speculazioni? Invito la minoranza, insieme a noi, a difendere se necessario con la Regione la destinazione pubblica di un bene tanto importante per la città come il Campo di Marte”.
“E’ evidente qui che c’è un magheggio – ha subito detto Bindocci – si mette insieme il parcheggio, la palazzina 7 e la revisione dell’accordo di programma del 2005”. Di Vito ha rilanciato, chiedendo all’assessore di togliere il contestato articolo 7, ma l’assessore ha risposto piccata: “State scherzando, è vergognosa questa discussione di fronte alla situazione di emergenza che si trova a vivere la scuola Paladini”.
La consigliera Buonriposi invita di nuovo a valutare bene: “Si rischia e io ho paura di allungare i tempi oppure che vengano ritenuti non consentiti i container della scuola in quel parcheggio. Quanto poi all’edilizia scolastica? Bisogna toglierla dai limiti del patto di stabilità”, ha detto la consigliera rivolgendosi a Bindocci.
La consigliera Testaferrata ha poi annunciato il voto contrario alla variante: “Da giugno ad oggi c’era tutto il tempo per trovare un’altra sistemazione agli studenti e quindi il nostro è un no netto”. Bindocci dal canto suo ha annunciato di uscire dall’aula al momento del voto. Escono per protesta anche le civiche di Remo Santini. Renato Bonturi, capogruppo del Pd, e Claudio Cantini, di Lucca Civica hanno stigmatizzato l’atteggiamento delle opposizioni che hanno abbandonato l’aula prima del voto.

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