Partecipate, dal Consiglio via libera a due nuove fusioni

La incorporazione di Itinera in Metro e di Gesam Energia in Lucca Holding Servizi al centro el consiglio comunale, il secondo in due giorni incentrato per gran parte sul tema delle partecipate.
A illustrare la pratica è il vicesindaco e assessore al bilancio, Giovanni Lemucchi, che parla di naturale continuità della pratica con quanto deliberato nel 2017. “Aggiungp – spiega il vicesindaco – che si tratta della conclusione di un percorso il cui inizio risale al primo mandato Tambellini. L’obiettivo è quello di rimettere in ordine una situazione complicata e ormai fuori controllo, tagliare costi di gestione eccessivi, focalizzare l’attività della società sui servizi essenziali, tralasciando le attività non di servizio pubblico”. “L’altra attiità – prosegue Lemucchi – è quella di riportare sotto il servizio pubblico elementi essenziali come l’illuminazione, la gestione e cura del verde e le riscossioni. Cosa che abbiamo fatto secondo un percorso virtuoso, come si è potuto verificare dal bilancio consolidato. Ci siamo attenuti, per questo, ai principi fondamentali di trasparenza: tutti gli atti che si sono susseguiti, infatti, sono passati dal consiglio comunale e hanno avuto il parere preventivo del collegio dei revisori”.

Lemucchi entra poi nel dettaglio della fusione di Itinera in Metro: “Essendo entrambe società del Comune – dice Lemucchi – c’è la possibilità di una fusione semplificata Dal punto di vista del rapporto di lavoro questo continua con i dipendenti che conservano tutti i diritti già maturati. Colgo anche l’occasione per ricodare come le operazioni fatte fin qui sono state compiute senza toccare il personale, anzi con una serie di importanti assunzioni. Oltre alla fusione si vota, ovviamente
Per la fusione che riguarda itinera con Metro essendo entrambe del comune è una fusione semplificata. Il rapporto di lavoro continua e i lavoratori conservano tutti i diritti già maturati. Le operazioni fin qui sono sempre state fatte senza toccare il personale, anzi ci sono state assunzioni”.
Oltre alla fusione al voto anche il nuovo statuto di Metro: “Le modifiche più importanti – dice Lemucchi – sono quelle legate all’oggetto sociale per accogliere Itinera all’interno delle attività di Metro. Questo avverrà dal prossimo 1 gennaio”.
Ad aprire il dibattito per SiAmo Lucca è il consigliere Alessandro Di Vito che dichiara la contrarietà del gruppo SiAmo Lucca-Lucca in Movimento alla pratica in discussione: “La fusione – dice – nasconde un fallimento e svela al contempo un arcano. È già morto e seppellito il progetto della fondazione unica della cultura per rilanciare il territorio, dove doveva esserci anche Itinera.
Non siamo favorevoli perché serve un progetto globale, così come anche in altri settori. Invitiamo quindi per il futuro l’amministrazione prima a fare un progetto, così poi si possono capire anche le fusioni. Così possiamo pensare a mettere dentro la cultura tutte le associazioni e le srl, in maniera dedicata a quel tipo di progetto. E la cultura, per conto mio, a Lucca ha bisogno di un progetto e di lavorarci sopra come si era iniziato per la fondazione unica”.
La replica ‘politica’ spetta al sindaco Alessandro Tambellini: “Quando si parla di queste pratiche – dice – si deve sempre pensare a com’era la situazione precedente alla nostra amministrazione. Itinera perdeva ed è stata necessaria la ricapitalizzione, per il Polo Fiere c’erano contratti stratosferici ed abbiamo dovuto liquidare il privato per rimettere in sesto la situazione, ma ora ci sono delle prospettive, come dimostrato dall’ultima edizione del Miac. Sono usciti dallo stato di abbandono anche gli spazi davanti al Polo Fiere”. Quanto alla fondazione unica della cultura il percorso non è interrotto: “Il progetto di una istituzione che si occupi della cultura a Lucca non è affatto concluso – dice il sindaco – ma lo vogliamo mettere insieme nella maniera più opportuna. L’idea, al momento, non appare percorribile perché una fondazione in caso di difficoltà non potrebbe ricervere fondi aggiuntivi per ripianare il suo bilancio. Eppure le condizioni ci sono. Basti guardare l’orto botanico, per cui sono aumentati gli ingressi ed è stata aperta la biblioteca. C’è poi l’archivio fotografico lucchese che può essere inserito nel circuito e per Palazzo Guinigi qualcosa è già avvenuto e presto verrà restituito a una fruizione ampia e sarà il luogo delle mostre di arte moderna e contemporanea. E ancora sulle torri: siamo oltre i 200mila ingressi l’anno per una sola torre. Vorremmo infine la valorizzazione del monumento mura nel suo complesso”. “Sul turismo – prosegue il sindaco – una operazione significativa è necessaria. Per esempio possiamo pensare di avviare il turismo congressuale alla nostra città. Non potremo avere congressi da mille partecipanti, ci vorranno tagli più bassi, serviranno dei professionisti. In questo senso il progetto della Cavallerizza ha tutte le caratteristiche per diventare uno spazio stupendo, ma poi deve lavorare”. Infine un cenno alla questione delle assunzioni: “Per le assunzioni ci sarebbe da guardare come sono avvenute all’interno della società – spiega ancora il sindaco – Abbiamo cercato di far sì che le assunzioni avvenissero secondo regole abbastanza precise. Si vedrà anche nel futuro per una funzione dirigenziale a Sistema Ambiente”. “Le attività di stasera in consiglio comunale – conclude riassumendo il motivo della pratica – ci portano a rispondere alla legge: Itinera ha un fatturato sotto i 500mila euro e va chiuso secondo la legge. Abbiamo indicato una attività di unificazione per costruire una società che possa tenere”.
Anche da Forza Italia arriva il parere negativo alla fusione: “Evidenziamo – dice il capogruppo – alcune criticità della fusione per incorporazione. Riteniamo che la logica avrebbe visto chiaramente una società dedita all’accoglienza turistica come Itinera essere messa e associata ad una società come Lucca Crea. che organizza mostre come Lucca Comics, eventi che portano e richiamano alla promozione turistica che bene si abbinava”. “Ritenevamo – prosegue Martinelli – che per logica, se ci doveva essere una fusione, non doveva essere fatta con una società che si occupa di parcheggi. Regge poco, però, la motivazione per cui Metro è la stessa società che si occupa della riscossione dei parcheggi”. Da Martinelli anche una critica sulla questione Cavallerizza: “Si vuole vendere – dice Martinelli – come novità quella della Cavallerizza come centro congressi. Ma voglio ricordare che non si tratta del tutto di una novità, ma di una conseguenza del no della Soprintendenza al frazionamento dello spazio interno. Inizialmente, invece, le destinazioni annunciate erano tutt’altro rispetto a quelle approvate questa mattina dalla giunta”.
Anche Fabio Barsanti di Casapound, dice no alla fusione: “Anche noi – dice – siamo d’accordo nel ritenere che la società Lucca Crea sarebbe stata la più attinente”. Poi la critica al sindaco per il discorso ‘fotocopia’ rispetto a quello di altri consigli comunali: “Non penso – dice – che ci siamo grandi elementi da elogiare nella valorizzazione della città – e semmai ci sono elementi da valutare come la realizzazione di promozione turistica su elementi autarchici come un museo della carta, un museo del volo e la valorizzazione del Nottolini”.
La fusione di Metro in Itinera e il nuovo statuto viene votato con 20 sì della maggioranza e 8 voti contrari.
Stesso esito anche la fusione di Gesam Energia in Lucca Holding Srl, naturale conseguenza dopo la scissione asimmetrica. “Anche in questo caso – spiega Lemucchi – si tratta di una società totalmente controllata dal Comune ed è una operazione di fusione semplificata. Anche qui per il personale vale il codice civile che dispone che il rapporto di lavoro continui e il lavoratore prosegue con gli stessi diritti. Lucca Holding Servizi diventa, con questa operazione, a tutti gli effetti una multiutility del Comune. Fu costituita nel 2015 per portare nella stessa società altri servizi. Con il personale di Gesam Energia ed ex Gesam adesso potrà contare con professionalità importante. Essendo tutto quanto operativo dal primo dell’anno sarà da monitorare il prossimo esercizio per capire se ci sono criticità nel funzionamento del nuovo assetto”.
Tocca alla consigliera di SiAmo Lucca, Cristina Consani, la dura requisitoria che motiva il voto contrario di parte dell’opposizione. Un voto contrario che si appunta, in generale, sulla politica energetica del Comune di Lucca e della Regione. “Nella scissione asimmetrica – ricorda – non si è tenuto conto dell’obbligo di legge di alienare i diversi rami di azienda tramite vendita. E allora con il concambio si è andati progressivamente a svuotare la società madre Gesam Spa. Tutto è nato dalla mancanza di adesione all’intesa dell’ex presidente di Lucca Holding, professor Stancanelli con il presidente di Toscana Energia per la realizzazione di un Ati per la partecipazione alla gara unica provinciale del gas. Una scelta, quella di andare avanti con la scissione, che conferma un asservimento al volere di Firenze della politica energetica. Si è sempre voluto cedere le quote di Gesam Spa a Toscana Energia come scelta politica di favore, fatta passare come scelta necessaria per disposizioni di legge. Per noi, e secondo autorevoli pareri, non era necessario sfasciare Gesam Spa, ma fare una gara ad evidenza pubblica. Invece adesso per partecipare alla gara del gas Toscana Energia con tutta probabilità effettuerà un aumento di capitale che diminuirà notevolmente la partecipazione del Comune in Gesam. E nel frattempo cambia anche l’assetto di Toscana Energia con la vendita ad Italgas delle reti da parte di molti Comuni della provincia di Lucca a prezzi di favore”. “Il nostro voto contrario – conclude Consani – è rivolto non solo alla delibera ma esprime la contrarietà alla gestione delle società partecipate di questi anni per cui viene favorita una privatizzazione che non porterà certo a migliorare il servizio”.
Ironico, prima del voto che sancisce la fusione, il commento del capogruppo di Lucca Civica, e presidente della commissione partecipate, Claudio Cantini: “Si è perso tempo a parlare di fondazione cultura e di Gesam Gas, che non c’entrano nulla con le pratiche di stasera. Così è come si spendono i soldi pubblici”.

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