Lucca rilancia i gemellaggi: “Segnale per un’Europa unita”

Il Comune di Lucca rilancia i ‘patti di amicizia’ con un documento sottoscritto da tutti i sindaci delle città gemelle per “comunicare un’idea di Europa unita” anche in vista delle prossime elezioni e la nascita di un gruppo di lavoro che si occupi di politiche europee, definendo una strategia comune per il ripensamento del gemellaggio a distanza di quarant’anni dalla firma dei patti. Ecco le due proposte politiche che l’amministrazione Tambellini porta a Schongau, in Germania, in occasione della conferenza sulle città gemelle d’Europa, in programma oggi e domani (29 marzo).

Il sindaco, Alessandro Tambellini, insieme con gli assessori Stefano Ragghianti e Lucia Del Chiaro, interverrà proprio in questa direzione, con l’obiettivo di rimettere al centro della vita quotidiana dei Comuni gemellati il tema dell’Europa, intorno al quale aggregare e costruire un nuovo movimento di persone, partendo dai più giovani, dalle associazioni e dalle scuole.
“Abbiamo bisogno di più Europa – spiegano – . Siamo venuti a dirlo a Schongau alle nostre città gemelle e agli altri comuni europei, perché oggi più che mai è il momento di fare rete, valorizzare e far sbocciare quel sentimento europeo che dia spazio e valore alle persone, ai popoli, alle loro esigenze ed esperienze. In quest’ottica anche i gemellaggi devono essere rivisti e ripensati, supportati da scambi e contenuti continuativi, che diano sostanza al gemellaggio stesso, visto come la possibilità di avviare nuove opportunità culturali, di formazione o di lavoro e come tramite per approfondire il funzionamento politico, economico e sociale dell’Europa, i temi portanti, le battaglie e le attività che è possibile replicare anche sui propri territori. Per questo motivo proporremo di redigere un documento comune, da far sottoscrivere a tutti i sindaci, attraverso cui fissare con chiarezza l’idea politica di Europa che tutti noi abbiamo. L’altra proposta riguarda invece la nascita di un gruppo di lavoro, formato da almeno due persone per ogni città gemellata, che dovrà incontrarsi e lavorare nell’arco di tre giorni a una strategia condivisa e unitaria per ripensare i gemellaggi”.

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