Economia circolare e partecipazione, Lucca tra i 21 Comuni più virtuosi

Maggiore condivisione per esportare le buone pratiche già in atto in alcuni comuni particolarmente sensibili a tutto il resto della regione. Dalla gestione condivisa dei beni comuni alle cooperative di comunità, da forme diverse di sharing economy, economia collaborativa, civile e circolare, dal welfare di comunità al consumo consapevole. Questo patrimonio da oggi sarà a disposizione di tutti grazie al progetto CollaboraToscana presentato dalla Regione. L’intesa è stata stipulata tra Regione, Anci e 21 comuni tra cui anche Lucca e Fabbriche di Vergemoli.

La rete aiuterà a scambiarsi nuove esperienze e a studiare i vari modelli a disposizione. Qualche esempio? Con le cooperative di comunità – la Regione ha finanziato a dicembre 2018 venticinque progetti in una ventina di territori con un milione e 200 mila euro – si può contrastare lo spopolamento di borghi ed aree oggi marginali e riattivare forme di economia locali che rivitalizzino quei territori offrendo al contempo, con gli utili, anche servizi ai cittadini più deboli ed anziani: puntando ora su forme di alberghi diffusi e turismo sostenibile, ora su prodotti tipici e filiere corte, aiutandosi anche grazie alle nuove tecnologie e la banda ultralarga che la Regione sta portando anche nei paesi più remoti.
Cinque sono le aree in cui sperimentazioni e prototipi saranno raccolti: la città condivisa (ovvero forme innovative di partecipazione ed educazione civica, capaci di stimolare pratiche di responsabilità condivisa), il territorio collaborativo (ovvero lo sviluppo di forme organizzate per dare risposte ai bisogni dei cittadini, come le cooperative di comunità ad esempio), l’impresa civile (da pratiche di economia circolare al welfare di comunità), il co-living e la formazione trasversale, a partire dal consolidamento di due momenti annuali – il Festival dell’Economia civile di Campi Bisenzio e la SummerSchool di Grosseto, promossa da Legambiente ed Università di Siena – come spazio di confronto e studio. Obiettivo della rete è chiaramente anche il coordinamento.
L’intesa, aperta e che può dunque essere sottoscritta in qualsiasi momento anche da altre amministrazioni, sarà valida fino al termine dell’attuale legislatura regionale, ovvero il 2020.

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