Colucci lascia +Europa e guarda a Renzi

Francesco Colucci lascia +Europa. L’ex direttore dell’Apt di Lucca decide di non rinnovare la tessera del partito di Emma Bonino attendendo gli eventi della politica nazionale e locale, in particolare l’esito del nuovo progetto di Matteo Renzi e, in Lucchesia, il tentativo fatto da Giorgio Del Ghingaro verso le elezioni regionali. 

“Mi prenderò un mese sabbatico per valutare gli eventi politici in atto – annuncia Colucci -. Andrò alla Leopolda ad ascoltare il programma di Italia Viva. Aspetterò le prossime mosse di Giorgio Del Ghingaro, per vedere se  e come darà seguito all’interessante riunione di liste civiche della Toscana, tenuta a Viareggio.   Non rinnovo per ora la  tessera di +Europa perché non condivido le ultime scelte verticistiche e poco democratiche di una parte del gruppo dirigente. Non si possono prendere decisioni dirompenti per la politica e l’unità del partito, a colpi di risicata maggioranza di direzione, senza mai convocare  l’assemblea nazionale, che per statuto ‘stabilisce le priorità politiche e le linee programmatiche di +Europa’ e senza mai ascoltare gli iscritti.  Non posso condividere che il segretario Della Vedova, dopo mesi di inerzia e a poche settimane da importanti elezioni regionali, affermi che i Congressi regionali del partito per l’elezione dei segretari e della direzioni regionali previsti dallo statuto e attesi da mesi sono imprudenti e quindi meglio per ora non farli e nominare gli organi Regionali dell’alto. Il simbolo va tutelato e quindi nessuna lista +Europa alle prossime Regionali e se gli iscritti vogliono partecipare alle elezioni lo facciano con altre liste o aggregazioni. Ho visto prendere posizioni politiche mai discusse in alcun organo di partito, discutibili ed estemporanee, senza l’avallo dell’assemblea nazionale o senza mai ascoltar i gruppi locali e gli iscritti e soprattutto senza un progetto organico che dia un senso definito e condiviso alle scelte politiche di +Europa. La mia piccola ma determinata battaglia politica personale dopo l’estinzione del partito socialista di Nenni e Craxi è sempre stata rivolta a ricercare la costruzione di un nuovo soggetto politico che voglia essere centrale nello schieramento Italiano, un partito riformista, laico e progressista, schierato a difesa del grande disegno europeo, immaginato dai padri fondatori e di una Italia liberale incardinata sulla democrazia rappresentativa, il diritto lavoro, socialmente sensibile e responsabile. Mi sembra che in questi ultimi mesi +Europa si sia accartocciata su se stessa, su posizioni narcisistiche intelletual-chich, tradendo ogni forma di democrazia interna e di partecipazione popolare. Un partito Emma dipendente e basta. Per questo preferisco riprendere la mia libertà di giudizio e riflettere sul da farsi. Mi spiace veramente abbandonare amici con cui ho collaborato per molti mesi per realizzare un sogno, che invece si sta, con grande dispiacere, disperdendo”.

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