Ex Gesam, Di Vito (SiAmo Lucca): “Bocciato il tavolo con i cittadini per le modifiche”

“La maggioranza di centrosinistra, compatta, ha bocciato la modifica del progetto di piazza coperta a San Concordio, insieme alla richiesta che una piccolissima parte dei 6,3 milioni di euro di finanziamento ottenuto per l’area ex-Gesam fossero dedicati a completare l’indagine archeologica e ad eseguire gli scavi nel bacino del Porto. Parere negativo anche a due emendamenti integrativi da noi proposti, che avrebbero consentito una maggior apertura dell’amministrazione verso i cittadini e una partecipazione attiva del Comitato ad eventuali modifiche progettuali”. Così commenta il consigliere comunale di SìAmoLucca, Alessandro Di Vito, all’indomani della seduta che si è protratta fino alle 2 della notte.

“Una mozione che non rappresentava altro che la proposta di Clara Mei, presidente dell’associazione Amici del porto della Formica e avanzata nel consiglio straordinario del 31 luglio scorso – aggiunge – Il primo emendamento riguardava il coinvolgimento della Soprintendenza nel progetto, tenuto presente che a tutt’oggi il Comune non ha ancora risposto al comitato riguardo alla eventuale documentazione autorizzativa della Soprintendenza stessa, visto il vincolo che vi è sul chiesone e la presenza di resti archeologici; il secondo emendamento, anch’esso bocciato naturalmente da una maggioranza autoritaria e prepotente, riguardava l’istituzione di un tavolo di confronto/lavoro tra Comune e comitati portatori di interesse al fine di lavorare insieme per migliorare il progetto”.
Aggiunge Di Vito a nome di SìAmoLucca: “La maggioranza ha presentato un suo ordine del giorno e se lo è votato senza tener conto delle istanze e dei timori avanzati dal comitato. Il percorso politico del comitato di San Concordio (ora Amici del Porto della Formica) dura da circa dieci anni, ed anche negli ultimi 6 mesi ha mostrato linearità e coerenza di intenti – conclude il consigliere comunale – con l’unico scopo di addivenire all’obiettivo di recuperare il porto della Formica, di restaurare il Chiesone, di lasciare a verde pubblico lo spazio rimanente senza quell’orribile costruzione che sarà alta 16 metri (ben più delle Mura urbane. Infine, prima di qualsiasi azione sull’area ex-Gesam sarebbe ben provvedere alla bonifica di tutta l’area ancora oggi di un contenzioso legale”.

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