L’Opera delle Mura giunge al capolinea. In commissione gli ultimi atti dell’ente

Ora l'ultima parola spetta al consiglio comunale

Il percorso dell’Opera delle Mura, l’ente strumentale del Comune di Lucca creato nel 1999 per gestire il principale monumento cittadino, è ormai giunto al capolinea. Questa mattina (18 dicembre) infatti, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni partecipate e bilancio, sono stati presentati il rendiconto per gli anni 2018 e 2019 e il bilancio di previsione per il periodo 2019-2021. Una formalità necessaria per poter procedere alla definitiva chiusura dell’ente.

Tra le motivazioni che hanno parto l’amministrazione a fare questa scelta c’è l’eccesso di burocratizzazione che, nel corso degli anni, ha portato un enorme appesantimento nell’azione dell’Opera delle mura. Motivo per cui il Comune ha deciso di gestire le varie competenze che le erano state affidate in modo diverso.

Nello specifico, come ormai noto da tempo, le gestione del verde è tornata direttamente sotto il controllo di Palazzo Orsetti, mentre manifestazioni come Verde Mura, Murabilia e Il castello rivive di Nozzano, così come la gestione delle torri civiche, sono state affidate a Lucca Crea (la società partecipata al 100% dal Comune di Lucca che organizza Lucca Comics & Games). Di fatto, allo stato attuale l’Opera delle mura è una scatola vuota.

“Queste pratiche rappresentano gli ultimi atti deliberativi dell’Opera delle Mura di cui il Consiglio comunale ha deciso la chiusura nel novembre del 2018 – spiega l’assessore al bilancio e alle partecipate, Giovanni Lemucchi -. La chiusura è poi slittata nel tempo perché abbiamo preferito attendere l’ultimazione di alcuni lavori che erano stati avviati sotto l’egida dell’ente e perché c’erano, appunto, alcuni adempimenti burocratici da compiere. Siamo comunque arrivati alla fine di questo percorso: tutti i servizi sono già da tempo rientrati sotto il diretto controllo del Comune”.

Per quanto riguarda i documenti presentati, il bilancio consuntivo del 2019 chiuderà a saldo zero, mentre quello del 2018 vedere un avanzo di amministrazione di 755mila euro, derivante dai proventi delle torri civiche e dell’Orto botanico ma anche dal fatto che l’ente non aveva più in capo la gestione del verde pubblico.

“Nel 2019 sono stati fatti soltanto movimenti propedeutici alla chiusura – aggiunge Lemucchi -. Mentre l’avanzo del 2018, che è già stato girato alla tesoreria di Palazzo Orsetti, deriva dal fatto che la gestione del verde già nel 2018 fu gestita da Comune. L’ente si è quindi ritrovato con questo surplus rispetto a quelle che erano le spese preventivate”.

“Le procedure amministrative necessarie a mandare avanti l’attività dell’Opera delle mura sono diventate sempre più complesse e farraginose, al punto che mantenerle in essere solo per poche funzioni non aveva più senso – commenta Giovanni Marchi, dirigente del dipartimento Promozione del territorio -. Nonostante fosse di fatto un ente già chiuso, nel corso di quest’anno abbiamo dovuto comunque dotare l’Opera delle mura di nuovi strumenti relativi alla fatturazione elettronica. Questo ha complicato non poco il percorso: abbiamo dovuto contattare direttamente tutti gli operatori con cui l’ente aveva pendenze, sollecitarli ad emettere i documenti nel nuovo formato per poi procedere a liquidarli”.

“C’è da sottolineare poi – prosegue Marchi – che il personale dell’Opera delle mura è sempre stato sotto il libro paga del Comune. Quindi dai bilanci è assente un voce di spesa consistente per quanto riguarda il personale”.

Terminata la discussione, si è passati al voto sui tre documenti che sono stati approvati con i soli voti della maggioranza. Marco Martinelli e Serena Borselli hanno espresso parere contrario, mentre Massimiliano Bindocci non ha partecipato al voto.

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