Politica e partecipazione, a febbraio via ai consigli comunali decentrati

Battistini: "Obiettivo è coinvolgere i cittadini nelle decisioni che riguardano il futuro di Lucca"

Avvicinare il consiglio comunale ai cittadini, farne conoscere compiti e attività, favorire il coinvolgimento della popolazione sulle decisioni che riguardano il futuro di Lucca. Questo lo spirito con cui il presidente dell’aula Francesco Battistini ha presentato l’iniziativa dei Consigli comunali decentrati. L’idea è quella, appunto, di organizzare delle sedute lontano dalla classica sede istituzionale di Palazzo Santini, in modo da favorire la partecipazione. L’iniziativa dovrebbe partire a febbraio e coinvolgerà, per i prossimi due anni, i vari quartieri della città, anche quelli più periferici.

“Vogliamo stimolare la partecipazione e favorire il coinvolgimento dei cittadini da un lato e dall’altro vogliamo far capire esattamente che cos’è il Consiglio comunale e di cosa si occupa – afferma Battistini -. L’assemblea si occupa di decisioni macro: dall’adozione di documenti strategici come il Piano strutturale a documenti di natura economica come il bilancio di previsione e il consuntivo. Per questo la partecipazione è importante: in questa sede vengono prese decisioni fondamentali che riguardano il futuro della città”.

L’iniziativa dovrebbe prendere il via a febbraio, dopo alcuni adempimenti burocratici: martedì prossimo (7 gennaio) è in programma la seduta della Commissione consiliare statuto e regolamenti di funzionamento del Consiglio, ordinamento, trasparenza e partecipazione, dove si discuterà proprio di questo. Una volta ottenuto il placet dell’assise presieduta da Rita Nelli del Partito Democratico, sarà fatto un ulteriore passaggio con la Conferenza dei capigruppo dove saranno definite nel dettaglio sedi, date e modalità.

“Alcune sedi le abbiamo già individuate – aggiunge il presidente del Consiglio comunale – ma per il momento rimangono sub-iudice. Sicuramente l’obiettivo è quello di uscire dalle solite sedi istituzionali per favorire la massima affluenza dei cittadini. Coinvolgeremo anche i quartieri più periferici: da Sant’Anna a San Concordio, dal Morianese all’Oltreserchio“.

A poco più di due anni dalle elezioni, questa iniziativa rischia di essere vista come una mossa elettorale. La volontà però non è quella di dare ai cittadini la possibilità di presentare i propri “cahier de doléances“, quanto piuttosto un tentativo di coinvolgerli maggiormente nella vita politica della città: “Non andremo dai cittadini a chiedere ‘che vi serve?’ – sottolinea Battistini -. Sarà un Consiglio comunale come tutti gli altri: ovviamente verranno trattati ordini del giorno abbastanza ‘leggeri’ per lasciare spazio agli interventi dei cittadini. Interventi che saranno adeguatamente regolati per evitare che il tutto si trasformi in un botta e risosta”.