Caruso (Lega): “Piano anticorruzione a Capannori senza coinvolgere il Consiglio”

Il consigliere critica la presidente Biagini: "Si attribuisce meriti che non ha"

Piano anticorruzione del Comune di Capannori, interviene il consigliere della Lega, Domenico Caruso.

“Nella seduta del 29 gennaio scorso – esordisce Caruso – ho sollevato una rilevante questione politica in ordine al mancato coinvolgimento del consiglio comunale nella definizione degli obiettivi strategici del piano anticorruzione contrariamente a quanto previsto dalla legge 190/2012 e dalle deliberazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione (la più recente delle quali è la 1064 del 13 novembre 2019) immediatamente precettive per le pubbliche amministrazioni. Con enorme stupore  ho letto le dichiarazioni del presidente Biagini sui contenuti del piano anticorruzione quasi a volersene appropriare i meriti che, però, non sono suoi ed è bene che i cittadini lo sappiano”.

“Infatti – dice Caruso – il presidente Biagini sta al piano anticorruzione come i cavoli stanno a merenda per l’evidente ragione che non ha avuto nessun ruolo nella sua formulazione. Ai sensi dell’articolo 1 comma 8 della legge Severino, il piano in questione è stato redatto dal segretario generale del Comune in qualità responsabile della prevenzione della corruzione ed è stato approvato dalla giunta per cui, non riesco a comprendere le ragioni per le quali il presidente Biagini abbia voluto apparire sulla stampa per illustrare il lavoro svolto dal segretario generale soprattutto dopo aver immotivatamente ignorato la mia richiesta di investire il consiglio comunale per la definizione delle linee di indirizzo”.

Era onere del presidente Biagini – commenta il consigliere leghista – e non mio far rispettare le attribuzioni dell’organo consiliare da lei presieduto in modo tale da consentire a tutti i consiglieri, di opposizione e di maggioranza di cui ben conosco e apprezzo competenze e professionalità, di presentare proposte da recepire nel documento finale sottoposto all’approvazione della giunta. Contrariamente a quanto affermato dal presidente non è affatto vero che tutti i portatori di interessi (gli stakeholders) sono stati coinvolti nella definizione del piano poiché nella riunione della commissione controllo e garanzia da me presieduta è emerso che i soggetti della società civile non sono stati informati in quanto “poco interessati” con questo integrando una ulteriore violazione delle direttive Anac”.

Il tentativo di appropriazione di meriti non suoi, la mancata difesa delle prerogative del Consiglio, l’errata percezione di alcuni aspetti della procedura di formazione del piano unitamente ad altre circostanze già evidenziate in precedenti comunicati stampa, il fatto di avere invocato, nella seduta del 29 gennaio, l’intervento della forza pubblica per sgomberare l’aula in violazione del regolamento, pongono seri interrogativi sul livello di consapevolezza e comprensione del ruolo istituzionale da parte del presidente e sulla sua capacità di rappresentare adeguatamente l’intero organo collegiale compresi i consiglieri di opposizione”.

Il confronto con le forze politiche per chiarire meglio le regole di funzionamento del consiglio comunale, richiesto qualche giorno fa dal gruppo consiliare della Lega – conclude Caruso – è necessario e urgente e mi auguro che sia lo stesso presidente Biagini a promuoverlo”.

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