Ex Gesam, gli Amici del Porto della Formica: “Progetto appaltato senza modifiche”

L'associazione ha incontrato il funzionario dell'Erp responsabile dei lavori

Piazza coperta all’ex Gesam a San Concordio, sul progetto non interverrà la Soprintendenza. Ad affermarlo è l’associazione Amici del Porto della Formica dopo l’incontro con il funzionario dell’Erp responsabile del progetto edilizio tenutosi nei giorni scorsi.

La Soprintendenza non ha mai visto ne mai vedrà il progetto della piazza coperta a San Concordio – dicono dall’associazione – perché, non essendoci il vincolo sul porto, non essendoci un vincolo di prospetto sul Chiesone e poiché il progetto della piazza coperta dichiara che non vi saranno “scavi” nell’area, ma solo costruzioni fuori terra, non vi è nessun obbligo di sottoporlo al parere della Soprintendenza”.

È rimasta lettera morta – spiega ancora l’associazione – l’impegno, assunto dal sindaco e dalla giunta con la mozione approvata dal consiglio comunale lo scorso 10 ottobre, di “prevedere che le strutture di accesso all’edificio denominato piazza coperta siano realizzate in modo da non impedire eventuali interventi di recupero e valorizzazione dell’area sottostante”. Nessuna modifica è stata fatta, il progetto appaltato è rimasto immutato nella sua versione originale, che prevede la copertura delle strutture murarie del porto, della darsena e del primo impianto del gasometro ottocentesco, sotto le rampe e le strade di accesso”.

“L’Erp – dicono gli Amici del Porto – ha affermato che parte delle rampe e delle strade che copriranno le due aree archeologiche presenti all’interno del cantiere saranno realizzate in autobloccante, e che le scale, le sedute e le aiuole col fondo di cemento sono in teoria rimovibili. Ciò non significa purtroppo che la sepoltura dei reperti archeologici non sarà irreversibile: mai nessuno, in un futuro, vorrà riportare alla luce le bitte, le strutture murarie e le fornaci che oggi si seppelliscono, perché del porto, su cui incomberà la enorme costruzione, alta 16 metri, a forma di mega-pensilina della piazza coperta, si sarà persa completamente la lettura e la topografia, e i suoi reperti saranno diventati tutti gli effetti dei sassi privi di ogni contesto e riconoscibilità”.

“È questo evidentemente l’obiettivo  – conclude la nota – della amministrazione comunale, che, in aperta contraddizione con se stessa, oggi, col piano operativo prevede solo un ripristino simbolico del porto, cioè in memoria di una cosa che non c’è più, mentre nel 2016, col piano strutturale, lo aveva inserito tra le più importanti strutture identificative del patrimonio territoriale della città, con le relative garanzie di tutela e conservazione, valore per le generazioni presenti e future”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.