Operazione negata in clinica privata, Marchetti insorge

Il consigliere regionale di Forza Italia: "Va risolta la questione della convenzione"

Non può farsi operare dal suo urologo di fiducia perché lui risiede a Pistoia e il medico opera in una clinica privata a Lucca e la convenzione non c’è. E’ un nuovo caso sollevato dal consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Marchetti, che riporta sotto i riflettori la questione della Barbantini.

“Da Pistoia un nuovo caso – racconta Marchetti -: un malato che deve operarsi presso il suo urologo di fiducia alla clinica Barbantini di Lucca, a una settimana dal ricovero si è visto respingere per esaurimento delle convenzioni. A lui la scelta: o pagare l’intero importo, che per un pensionato è impossibile, o attendere il rinnovo dei budget in convenzione, o ripetere tutto l’iter con inserimento in lista d’attesa chirurgica da qualche altra parte nella sua Asl, anche se sono una manciata di chilometri di distanza. E’ gravissimo! Questa storia dei tetti di spesa a destinazione vincolata ammazza le cliniche private e nega ai pazienti libertà di scelta nella cura. Anzi: nega proprio la cura, e questo è inaccettabile di fatto e penso anche di diritto”.

Torna alla carica Maurizio Marchetti che segue la vicenda tetti di spesa a destinazione vincolata, con limitazioni per i pazienti non toscani e ora anche di altre Asl regionali fin dai suoi esordi, ovvero dal varo da parte della giunta della delibera 1220 del novembre 2018.

“Non solo la delibera che impone alle cliniche private tetti di spesa rigidi per il ricovero di pazienti da fuori Toscana non è mai stata modificata come ho più volte richiesto dando voce a imprese della sanità privata e malati – incalza Marchetti – ma adesso, a quanto leggo dalle cronache locali e come già mi era stato direttamente segnalato dai pazienti, in Asl Nord Ovest non si accolgono più neppure malati da altre Asl della stessa Toscana“.

“A inventare questo marchingegno – addita Marchetti – sono il governatore Rossi del Pd e all’assessore alla salute Saccardi di Italia Viva. Ed è una decisione gravissima, una limitazione orrenda che in certi casi mette a repentaglio la vita stessa delle persone, come nel caso dei malati affetti da lesioni cutanee croniche che in certe cliniche private della nostra regione trovavano le loro cure d’elezione, mantenendo gli arti che altrimenti andrebbero amputati. Questa, ad oggi, la loro prospettiva. Il caso del paziente affetto da patologia prostatica e da tempo in attesa di operazione, è un altro che va ad aggiungersi alla schiera di quanti si vedono negare il diritto ad essere curati da specialisti di fiducia. Il tutto in una regione la cui sanità pubblica già intrattiene col privato un rapporto a nostro avviso troppo stretto. Così, però, si nega alle persone il diritto alla salute e all’imprenditore il diritto alla libertà d’impresa, appunto. Pd e sinistra non solo non sanno dare un futuro alla Toscana, ma neppure ai singoli individui anche deboli come i malati. E questo significa aver toccato il fondo“.

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