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Rifondazione Comunista: “Tassa patrimoniale per uscire dalla crisi”

La proposta del partito: "E' assolutamente necessario cambiare strada"

“Di fronte al dramma che stiamo vivendo va detto forte e chiaro: ‘prima dei profitti, la vita e la salute di tutte e tutti i cittadini’.  Per questo dobbiamo cambiare radicalmente strada, e chi è responsabile – a livello nazionale e regionale – di aver esposto i cittadini ad essere più indifesi in nome del mercato deve assumersi le proprie responsabilità e farsi da parte“. A dirlo è Rifondazione Comunista.

“Stiamo parlando delle destre e del cosiddetto centro sinistra, tutti uniti nel picconare la sanità pubblica negli ultimi decenni. L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando – si afferma in una nota – è un evento drammaticamente storico e quindi radicalmente di svolta deve essere la risposta. In Toscana e nel paese intero. Bisogna rimettere al centro il servizio sanitario nazionale pubblico, unico e universalistico: basta privatizzazioni dei servizi, riduzioni generalizzate di personale, spinta verso il privato, chiusura di presidi sanitari, ospedali semi privatizzati o finanziarizzati (si pensi ai 4 nuovi ospedali in Toscana), controriforme come quella Rossi-Saccardi che questo stato di cose hanno creato”.

Rifondazione Comunista avanza proposte precise: “Assunzione del personale sanitario con contratti stabili che porti ad un dimensionamento nel rapporto con la popolazione che sia almeno di 1/3 superiore all’attuale, riapertura dei presidi sanitari sul territorio chiusi negli ultimi 15 anni, screening di massa della popolazione toscana con test e tamponi per il covid 19, chiusura di tutte le aziende e attività produttive effettivamente non necessarie e senza deroghe, requisizione di alloggi e estensione dei contributi all’affitto per tutti coloro che hanno perso il lavoro – o sensibilmente lo hanno visto ridotto – a causa dell’emergenza, garanzia di effettiva estensione di ammortizzatori sociali (e di celere corresponsione) a tutte le persone che perdono il lavoro. Reddito di sostegno, “reddito vitale” a tutti i neo disoccupati o chi si trova in situazioni di difficoltà causa la crisi per tutto il tempo dell’emergenza”.

“È necessario cogliere il momento straordinario – si spiega ancora nella nota – e rispondere in modo proporzionato. Lo diciamo chiaro: va introdotta una – a livello nazionale – tassa patrimoniale per reperire le risorse da chi in questi anni di crisi economica ha visto crescere esponenzialmente il proprio patrimonio, va sospeso il patto di stabilità per regioni e enti locali, va chiesta la cancellazione di tutte quelle parti del penultimo decreto governativo che di fatto permette una apertura molto più ampia del dovuto di attività produttive (in ossequio a Confindustria, e le ultimissime ulteriori restrizioni non sono sufficienti), mentre la Regione deve agire con ordinanze per ridurre le aperture e deve procedere con la cd “requisizione in uso” non solo di aree sanitarie ma anche di aziende per la produzione di materiali necessari (ad uso sanitario ma anche più in generale di beni necessari alla popolazione)”.

“Sul versante istituzionale diciamo: ritirare subito – chiede Rifondazione – ogni ipotesi di ‘regionalismo differenziato’ visto che l’essenzialità di un servizio sanitario nazionale è evidente a tutti; fate lavorare il consiglio regionale e più in generale non pensiate di continuare questo stato di eccezione a suon di decreti e ordinanze. La democrazia va salvaguardata e nel bilanciamento degli interessi protetti la salute viene prima di qualunque pretesa di Confindustria. Queste le nostre richieste, che sono, ne siamo convinti, le richieste delle persone che hanno a cuore l’interesse generale. Proposte che dettaglieremo a breve in forma estensiva, e che oggi annunciamo”.

 

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