Barsanti, Bindocci e Di Vito: “Inquinamento delle acque, l’amministrazione chiarisca il caso dell’ex Lorenzini”

Sul caso i tre esponenti dell'opposizione annunciano la presentazione di un'interrogazione

I tre consiglieri di opposizione Fabio Barsanti, Massimiliano Bindocci e Alessandro Di Vito presenteranno un’interrogazione congiunta per chiedere all’amministrazione di fornire risposte sull’inquinamento delle acque superficiali sotto la ex Caserma Lorenzini, sulla quale pende una procedura di bonifica.

“E’ stato accertato come le acque superficiali sotto la ex Caserma Lorenzini siano inquinate – dichiarano in una nota congiunta i consiglieri – ma il Comune ha, probabilmente con volontà, taciuto e cercato di tenere la vicenda lontano dai riflettori. E’ dal 2015, infatti, che la giunta Tambellini è a conoscenza dell’inquinamento, ma in cinque anni di dibattito sul futuro della zona e sull’ipotesi di un ritorno del parcheggio, come promesso dall’assessore Bove ai commercianti in fase di presentazione del Piano sosta e mobilità, il Comune non ha mai detto una parola sui gravi problemi che riguardano la falda. Perché?”.

“A mezzo stampa, l’unico riferimento che troviamo è la notizia di una determina del 2016 – prosegue la nota – con la quale il Comune dà incarico ad un’azienda di affidare le indagini preliminari su terreno e acque. Dopodichè il niente. Da una ricerca degli atti, veniamo invece a sapere che il Comune aveva affidato addirittura l’incarico per effettuare i lavori di bonifica; incarico ritirato con altra determina di settembre 2019 per grave ritardo perchè gli stessi non sono mai partiti. Perchè, invece, l’assessore Bove sostiene oggi di non non essere a conoscenza dei costi necessari per la stessa bonifica? Ieri si affida l’incarico, e oggi si afferma di non avere una stima dei costi? Siamo di fronte ad una palese discordanza tra gli atti e quanto afferma l’assessore”.

“Perché questo cambiamento di rotta? Perché  prima si procede ad un incarico di bonifica e adesso si fa finta non sia mai esistito? Perchè non si è fatto cenno a livello comunicativo di tutta questa vicenda? Abbiamo l’impressione che vi siano altre cose da sapere – concludono i consiglieri di opposizione – ed il fatto singolare di aver fatto rispondere della vicenda all’assessore Bove, anzichè a Raspini o Mammini, più indicati in virtù delle rispettive deleghe – conferma le nostre impressioni. Per questo presenteremo un’interrogazione all’ammistrazione”.

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