Pialli (Fisascat Cisl): “La crisi del turismo potrebbe incentivare il lavoro irregolare”

Il sindacalista: "Pronti a tutelare gli interessi di chi trova occupazione"

Desta non poca preoccupazione il futuro prossimo riguardante le attività che operano nel comparto del turismo in Versilia, così come di tutti quei lavoratori stagionali che trovano nella stagione estiva una opportunità di lavoro ed una fonte di reddito“. Lo dichiara Simone Pialli di Fisascat Cisl.

Sulla stagione ormai in arrivo – dice Pialli – mentre rimane ancora da sciogliere il nodo riguardante la possibilità di spostamenti da altre regioni, gravano pesanti incertezze. Ci si interroga sulla durata e sulla possibilità del pieno utilizzo delle strutture, sia che si tratti di stabilimenti balneari piuttosto che bar, ristoranti, pizzerie, alberghi, locali di intrattenimento- Elemento, questo, che potrebbe far registrare un calo delle presenze, già compromesse dalla crisi economica derivante dal regime di lockdown delle attività, con una conseguente possibile contrazione dell’occupazione”.

Il quadro che si va delineando – osserva Pialli –  non è certo dei più promettenti e sussiste il fondato timore che in una situazione di generale difficoltà e di necessità vadano a concretizzarsi forme di lavoro irregolare che tendano a scaricare su chi lavora i costi di questa crisi. Purtroppo nel settore del turismo, anche in tempi non sospetti, per intenderci, quando le cose andavano bene e non esisteva l’attuale emergenza, abbiamo potuto verificare e spesso denunciare l’esistenza di una singolare gestione dei rapporti di lavoro stagionali, ore di lavoro spesso non retribuite correttamente o non retribuite del tutto“.

Rapporti di lavoro ibridi – spiega il funzionario Fisascat Cisl -: una parte regolare per giustificare la presenza al lavoro del dipendente e l’altra in nero. Paghe aumentate negli importi liquidando mensilmente, anticipando mese per mese quello che comunque spetta alla fine del rapporto di lavoro. Da notare che sulle parti di lavoro nero ovviamente non si calcolano questi istituti contrattuali così come le ferie e i permessi. Il turno di riposo settimanale, garantito per legge, durante il periodo estivo è una chimera dal momento che, in aperta violazione della normativa, quasi nessun lavoratore stagionale ne gode. Non da ultimo l’aspetto riguardante l’appalto dei servizi di facchinaggio e di pulizia delle camere, dove si è arrivati in molti casi a retribuire le lavoratrici a numero di camere effettuate, ignorando il tempo lavorato, di fatto una sorta di cottimo. Ovviamente in aperta violazione delle normative vigenti”.

A fronte di questi scenari già esistenti si potrebbe innestare una situazione innegabilmente critica a causa dell’epidemia e si renderà necessario vigilare per scongiurare ulteriori forme di sfruttamento o di mancata applicazione delle condizioni salariali esistenti – conclude Simone Pialli -. Dobbiamo cercare di evitare che su questa tragedia si costruiscano nuovi meccanismi di sfruttamento e che si alimentino ulteriori giustificazioni per abbassare il costo del lavoro a danno di chi lavora in questo settore. L’invito ai lavoratori è di essere più che mai attenti e di tutelare i propri interessi rivolgendosi alle sedi della Fisascat Cisl di Viareggio, Camaiore e Pietrasanta, per acquisire le necessarie informazioni sui propri diritti e sul salario spettante per contratto evitando così che ciò che non è regolare finisca per essere accettato acquistando, di fatto, la patente della normalità”.

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