Lenzi: “La vendita di parte dell’ex Manifattura? E’ un errore”

L'ex consigliere comunale Idv: "Sbagliata anche la sua destinazione d'uso"

“La vendita di una parte dell’ex Manifattura Tabacchi (i suoi 2/3 circa, per oltre 17.000 metri quadrati) è un errore, così come ritengo un errore la sua destinazione a funzioni residenziali e commerciali”. A dirlo è Roberto Lenzi, ex consigliere comunale dell’Idv che si inserisce nel dibattito aperto sul futuro del grande contenitore: “Il frazionamento e lo smantellamento dell’unitarietà dell’area dell’ex Manifattura e la sua vendita a privati – sostiene Lenzi – disconoscono la storia dell’area, che dal 1300 in poi ha sempre avuto una destinazione unitaria e pubblica”.

“Prima la Fortezza Augusta di Castruccio Castracani (1327), poi la Cittadella di Paolo Guinigi (1370-1401), quindi il Convento di San Domenico a nord e la Cittadella del pane a sud, con granai, mulini, forni e aie per soleggiare le granaglie, gestiti dall’Offizio sopra l’Abbondanza (primi anni del 1500 – primi anni del 1800); successivamente – , nel convento fu impiantato l’Istituto per l’Istruzione Femminile (1806), mentre altra parte dell’area fu destinata a Fabbrica di Tabacchi; infine l’intera area fu acquistata dal Ministero delle Finanze ed adibita a Manifattura Tabacchi (1892-2004)”.

“La vendita a privati di una gran parte dell’ex Manifattura Tabacchi priva inoltre il Comune di Lucca di un’area strategica per la città, che – prosegue Lenzi – se mantenuta di proprietà pubblica è e sarebbe idonea a soddisfare le necessità di servizi pubblici, presenti e futuri, di una gran parte del centro storico e di tutta la città”.

Lenzi interviene anche sulla questione delle destinazioni d’uso: “L’ipotesi di cui si sta discutendo in queste settimane destinerebbe gli oltre 17.000 metri quadrati deputati ad essere venduti per un 45% a residenza (ovverosia oltre 7.600 metri quadrati, che – tradotti in numero di appartamenti – significa un centinaio di appartamenti) e per un 10/15% ad attività commerciali e pubblici esercizi (oltre 1700/2500 metri quadrati di negozi, bar, ristoranti). Lo slogan che accompagna una tale soluzione è quello di riaprire alla città l’area dell’ex Manifattura Tabacchi, ma la sua traduzione nei fatti è altra: con questa soluzione, infatti, si vanno ad introdurre nell’area funzioni che – per secoli – non sono mai stati presenti e, soprattutto, funzioni di cui il Centro Storico è già ampiamente dotato e, anzi, che presentano elevati tassi di inutilizzazione (come comprovato dai tanti appartamenti e fondi vuoti che costellano il centro storico). Il rischio insito nell’ipotesi di cui si sta discutendo, quindi, è quello o di creare una cattedrale nel deserto o, peggio ancora, di spostare l’asse della città verso ovest, favorendo un ulteriore abbandono degli appartamenti e dei fondi esistenti, mentre la destinazione dell’area dovrebbe essere invece quella di dotare il centro storico di tutte quelle infrastrutture necessarie ad invertire la tendenza al suo abbandono da parte dei cittadini ed attività”.

Poi la questione passerella Manifattura/Mura. “La prevista passerella su via del Pallone, che dovrebbe mettere in comunicazione la ex Manifattura Tabacchi con le Mura, va – a mio parere – ad interferire negativamente sulla visuale della casermetta S. Paolino e, quindi, è da evitare. Se poi si ritiene indispensabile un tale passaggio, si usi allora la Casermetta stessa”.

“Come già detto, l’area della ex Manifattura Tabacchi – prosegue – era ed è l’occasione per dotare la zona ovest del centro storico ed il centro storico in genere delle infrastrutture necessarie ad invertire la tendenza al suo abbandono da parte di residenti ed attività, nonché per riportare in centro funzioni pubbliche che negli anni si sono sposate all’esterno delle Mura. In primo luogo, l’area potrebbe essere utilizzata per ampliare la disponibilità di parcheggi sia per la sosta breve di chi deve recarsi in centro storico per commissioni e/o affari, sia per i residenti così da liberare dalle auto in sosta piazze e strade (invece, nell’ipotesi di cui si discute il saldo attivo tra parcheggi attualmente presenti e parcheggi futuri è del tutto insufficiente)”.

“In secondo luogo, gli spazi della ex Manifattura Tabacchi potrebbero essere utilizzati per riportare nel centro storico gli uffici dell’Agenzia delle entrate (oggi a Guamo), unitamente a quelli del catasto e della conservatoria dei registri immobiliari (oggi in via del Brennero); soluzione che oltre ad essere più comoda per gli utenti, riporterebbe in centro storico funzioni che – presenti un tempo – se ne sono andate negli anni. Tra l’altro – appena tre anni fa (giugno 2017) – l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato un bando per la ricerca, proprio su Lucca ed a tali fini, di un fabbricato di 5250 metri quadrati. Infine, le parti inutilizzate dell’ex Manifattura Tabacchi ben potrebbero essere destinate – quantomeno momentaneamente – ad archivi e magazzini, così da far fronte alla cronica mancanza di spazi a tali fini sia per il Comune di Lucca, che per il limitrofo Tribunale di Lucca. Tra l’altro, l’adeguamento dei locali per un tal uso avrebbe costi limitati e – nel contempo – assicurerebbe al Comune di Lucca la disponibilità di spazi ben e facilmente riconvertibili, in futuro, ad altri usi, ove necessario”.

“D’altronde – va avanti -, proprio in vista dell’inizio dei lavori Piuss all’ex Manifattura Tabacchi, il Comune di Lucca era stato costretto come da notizie all’epoca comparse sulla stampa a prendere in affitto due capannoni a Monte S.Quirico, per complessivi 1.120 metri quadrati di superficie e 40.000 euro circa di canone annuo, per spostare dall’area dell’ex Manifattura sia l’archivio del Tribunale di Lucca, che il magazzino del proprio materiale elettorale, senza poi considerare la critica situazione degli archivi dell’Ufficio edilizia ed urbanistica del Comune di Lucca, che anche recentemente ha provocato ripetute lamentele da parte dei geometri, ingegneri ed architetti lucchesi. Se poi una parte dell’area rimarrà inutilizzata, sarà sufficiente assicurarne la sicurezza statica e sistemare gli intonaci esterni per il decoro cittadino. Un’ulteriore considerazione sull’uso dell’ex Manifattura Tabacchi. L’ex Manifattura Tabacchi ben avrebbe anche potuto essere utilizzata per ricollocarvi l’Istituto professionale Giorgi, che verrà invece spostato all’Arancio, accanto all’Istituto Fermi, con il duplice effetto negativo che si andrà ad ingolfare ulteriormente la zona (che, tra l’altro, ha visto recentemente installarvisi anche l’Ospedale San Lucca) e, nel contempo, ad allontanare dal centro storico, impoverendolo ulteriormente di funzioni, di un indotto di oltre 600 persone tra studenti ed insegnanti”.

“Infine – conclude -, l’ipotizzato prezzo di cessione dell’area che si legge sulla stampa (3.500.000 euro) non sembra tale da bilanciare la perdita, da parte del Comune di Lucca, di un’area strategica per la città, il cui acquisto nel 1982 aveva comportato una spesa, per il Comune di Lucca, di 5 miliardi di lire per l’intera area (somma che, rivalutata secondo gli indici Istat, corrisponde oggi ad oltre Euro 8.000.000=), oltre la cessione gratuita dei terreni di Mugnano su cui è poi stata realizzata la nuova Manifattura Tabacchi. Concludendo, mi auguro che il Comune di Lucca voglia riconsiderare la situazione”.

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