Italia Viva e Riformisti: “Scuole, bisogna cambiare le modalità del concorso”

Baccini e Colucci attaccano il ministro: "Inesperto e pasticcione"

“La scuola è nelle mani di un ministro inesperto e pasticcione, tirato per la giacchetta di qua e di là, che non riesce neppure ad interagire con i propri insegnanti che sono il fulcro della scuola e della sua riapertura a settembre”. E’  la lapidaria opinione di Alberto Baccini di Italia Viva e di Francesco Colucci di Riformisti Toscani.

“I precari toscani e non solo – dicono – hanno evidenziato errori e mancanze nel bando di concorso proposto dal ministro e che non ci saranno i tempi per dare una soluzione stabile al corpo docente e alle giuste aspettative di chi da anni mette una toppa sulla gestione delle scuole, per una efficiente riapertura delle stesse. Avremo molte decine di migliaia di precari alle prese con la formazione delle nuove graduatorie complicate anche da astruse novità ministeriali e contemporaneamente alle prese con un Concorso farraginoso e di dubbia conclusione, per i ricorsi che potrebbe innestare, che renderanno difficile se non impossibile il riaprire le scuole a settembre”.

Italia Viva e i Riformisti Toscani ritengono che – sottolineano – l’unica garanzia per riaprire in certezza le suole a settembre sia quella di modificare le norme del concorso, per renderlo veloce e pratico, valorizzando i lavori pregressi, i titoli, le esperienze fatte, limitando nei tempi e nella sostanza, la parte esaminatrice. Il concorso dovrà essere una sorta di accompagnamento rapido all’ingresso in ruolo di chi per anni ha permesso la sopravvivenza della scuola con il proprio sacrifico e il proprio lavoro in presenza di alcuna certezza per il proprio futuro”.

“Se ci saranno garanzie che entro l’anno sarà espletato un concorso semplificato – dicono – e che con gennaio 2021 avremo la collocazione in ruolo dei Precari, sarà possibile accettare da parte degli stessi gli inevitabili errori e pasticci che vi saranno nelle nuove graduatorie di settembre. Solo così si potrà avere un regolare inizio dell’anno scolastico superando l’emergenza Covid19 e si potrà evitare agli studenti già provati dalla Pandemia, le classi pollaio e un turbinio di docenti demotivati”.

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