Simoni: “Patto fra enti per una nuova cultura di eventi e spettacoli”

Il candidato di Fratelli d'Italia: "Non lasciare il ruolo unico alla Fondazione Toscana Spettacolo, che ha omologato a sinistra l'offerta in regione"

Reinventare una nuova cultura degli eventi, più grandi e di qualità. E un patto fra Regione, amministrazioni comunali, fondazioni bancarie e culturali per realizzare cartelloni coordinati e attrattivi anche per un pubblico di livello nazionale”.

L’idea di valorizzare in Provincia di Lucca gli appuntamenti legati alla cultura e allo spettacolo è del responsabile nazionale di Fratelli d’Italia, Massimiliano Simoni, candidato alle prossime elezioni regionali di settembre con il partito di Giorgia Meloni.

“Nella nostra Provincia – spiega Simoni, che ha guidato in diverse fasi della sua carriera la Versiliana e il Pucciniano – ci sono numerosi luoghi che potrebbero essere adeguatamente valorizzati grazie alla sinergia tra più soggetti e con il sostegno della Regione, che invece mira a parcellizzare gli interventi per non scontentare nessuno, specie se si tratta di amministrazioni comunali guidate da sindaci di sinistra”.

“La Regione invece, e così faremo quando il governatore sarà Susanna Ceccardi – sostiene Massimiliano Simoni – dovrebbe istituire un tavolo permanente fra le realtà culturali del territorio, incentivare e promuovere grandi eventi e le stagioni dei grandi teatri di tradizione della Provincia, senza lasciare il ruolo di unico dominus alla Fondazione Toscana spettacolo, che ha avuto come unico scopo quello di omologare in questi anni l’offerta culturale in tutta la Regione”.

Penso a come si potrebbe coordinare e rendere più interessante la stagione teatrale di tutte le realtà versiliesi – conclude Simoni –  prolungando il cartellone dall’autunno all’estate. A come il teatro del Giglio potrebbe dialogare con la Fondazione Puccini e il centro studi dedicato al maestro per diventare il grande punto di riferimento per la lirica a livello internazionale. Ma penso anche alla valorizzazione dei grandi e piccoli borghi storici di cui è costellato il nostro territorio e che possono collaborare per organizzazione manifestazioni, festival ed eventi con cartelloni di grande qualità e non dispersivi. Lasciando spazio alla tradizione ma anche alla sperimentazione e rifuggendo la cultura unica della sinistra che ha imperato in questi decenni”.
 

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