Mallegni e Marchetti dicono no all’accorpamento delle Camere di Commercio

I due esponenti di Forza Italia: "In questo momento significherebbe allontanarle definitivamente da chi ne ha bisogno"

Massimo Mallegni e Maurizio Marchetti dalla parte delle Camere di commercio. Si sono trovati questa mattina (10 settembre) in Corte Campana a Lucca i due vertici di Forza Italia da tempo preoccupati per i futuri assetti dell’ente, definito “una delle poche istituzioni da sempre vicina alle imprese”.

Come mai? Dopo un emendamento l’apertura, o meglio il mantenimento, delle camere di commercio, nonostante il momento di grave crisi per il mondo imprenditoriale sarebbe ormai in bilico. Tutto parte dalla battaglia di Massimo Mallegni “per l’abrogazione della legge del Partito democratico” alla quale si è unito anche Marchetti, candidato per Forza Italia alle Regionali nel collegio di Lucca: “Le camere di commercio devono rimanere aperte, in particolare nella nostra Provincia dove la crisi morde e impatta su un territorio molto vasto. Accorparle adesso significherebbe allontanare l’ente da chi ne ha veramente bisogno. Non possiamo accettarlo, a Lucca più che altrove”.

“Il governo giallo-verde e quello giallo-rosso di adesso – spiega Mallegni – non ha mai sostenuto questa proposta di legge. All’ interno dei vari decreti i nostri emendamenti sono stati sempre respinti. E’ stato  accolto quello a mia prima firma il 40.0.31 del decreto semplificazione, poi assorbito dal 40.4 che chiede il rinvio del commissariamento al 30 novembre. Nel frattempo occorre aprire una discussione per discutere della proposta di legge per l’abrogazione della legge Renzi e il mantenimento delle Camere di commercio”.

Alcuni esponenti del Pd affermno di voler sostenere la salvaguardia delle Camere di commercio ma non vedo nessuna loro firma – ha aggiunto Mallegni -. La Camera darà il via definitivo e quindi diventerà legge dello stato, il 30 novembre la proroga di commissariamento. Ma l’articolo 59 del decreto agosto – spiega – prevede il commissariamento immediato. Da una parte il Parlamento stava lavorando per cercare di trovare l’unanimità sulla questione del commissariamento, mentre il governo predisponeva il decreto per chiuderle subito. Il ministro Patuanelli mi ha garantito – ha aggiunto Mallegni – che se non lo farà, questa maggioranza si assumerà una responsabilità enorme contro le imprese e le Camere di commercio per aver distrutto un patrimonio costruito e pagato dagli imprenditori italiani. Il ministro mi ha garantito che non applicherà il decreto agosto ma attenderà la conversione definitiva, si aprirà quindi un dibattito interno per il mantenimento dell’apertura delle Camere di commercio”.

“La preoccupazione per gli accorpamenti è diffusa attraverso tutto il tessuto imprenditoriale – ha spiegato Marchetti – soprattutto in questo momento di profonda crisi. L’incertezza di prospettiva o l’eventuale accorpamento sarebbe solo un danno per la città. La camera di commercio è un punto di riferimento per l’universo imprenditoriale. Qui c’è bisogno non di allontanarsi dal territorio, ma di essere maggiormente presenti”.

Da parte dell’universo commerciale e dalle aziende raccogliamo un grido di dolore sempre più acuto – commenta Marchetti – I miei appelli alla Regione Toscana per un aiuto diretto a questi protagonisti del tessuto economico-produttivo lucchese hanno sempre ricevuto diniego in un intollerabile scaricabarile col governo. Non si è arrivati ancora a nulla”.

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