Viareggio, Vittorio Sgarbi al Piazzone per sostenere Barbara Paci foto

Lo storico dell'arte: "Credo che Barbara Paci pensi che Viareggio può rinascere, può ripartire e magari si merita questo cambiamento"

Si è chiusa con una cena in forma privata la campagna elettorale da parte della candidata a sindaco Barbara Paci. Al Piazzione di Viareggio, insieme a lei anche l’ospite inatteso Vittorio Sgarbi.

“Sembrava di entrare in una bella favola, la musica, i giocolieri, i mimi, l’atmosfera – racconta Paci -. Non si era in un luogo fantastico, ma nel centro del Piazzone di Viareggio, contornati da zone buie e degrado, non si era ad una cena intima, ma alla chiusura, in forma privata, della campagna elettorale da parte della candidata a sindaco Barbara Paci, non si era più a parlare, ma a dimostrare che se si vuole, qualcosa, si può fare per far rinascere Viareggio. I giocolieri ad allietare gli ospiti in una lunga tavolata allestita proprio nel Piazzone, dove ad un certo punto, a seguito di uno scrosciare di applausi è arrivato l’ospite tanto atteso, Vittorio Sgarbi”.

“Barbara Paci è una grande professionista dell’arte – spiega Sgarbi – abbiamo curato insieme anche degli artisti e delle mostre a Milano. Mi ha molto stupito la sua candidatura da donna capace, che ha dimostrato di saper fare qualcosa, chi fa politica dovrebbe saper fare qualcosa; emblematico nel nostro tempo è il caso di Di Maio che si preoccupa tanto di ridurre i parlamentari, ma prende 10mila euro al mese senza aver mai fatto niente. Questo è clamoroso. Barbara Paci arriva ad una candidatura avendo dimostrato di sapersi muovere come imprenditrice. La sua impresa, che non vuol dire che uno deve dimostrare di essere un imprenditore, ma essere capace di organizzare qualcosa che poi sarà l’impegno di organizzare un comune. L’ho conosciuta da studentessa entrare nel mondo dell’arte e l’ho rivista a Viareggio, città importantissima, candidata come sindaco, quasi non ci ho creduto, non perché non meritasse, ma perché la politica è un luogo molto pericoloso”.

“Ora penso a che cosa era Viareggio nella mia percezione – continua lo storico dell’arte- sono stato molto affascinato da Mario Tobino, dove Viareggio era al centro del mondo. Il carnevale è un appuntamento universale, la passione per un grande pittore come Lorenzo Viani, una personalità da far uscire dall’ambiente viareggino per proiettarlo a livello nazionale ed internazionale. Il lungomare, che ora versa nel degrado ed andrebbe studiato sul piano sociologico nel raffronto con Forte dei Marmi, che è cresciuta come un simbolo sofisticato. Viareggio non ha niente da invidiare a Forte dei Marmi, ma ha una specie di violenza psicologica che l’ha resa meno competitiva. Quindi partendo da una posizione di vantaggio, come alberghi, il liberty, il lungomare e la storia io penso che un buon investimento di comunicazione potrebbe riportare Viareggio ad una competizione se non vincente, almeno paritaria con Forte dei Marmi. Viareggio è una città emarginata, ha tante possibilità, Torre del Lago, con la musica, la letteratura e l’arte, il turismo, non può essere ricordata per l’esplosione di un treno. Viareggio deve essere un trampolino per chi vuole investire. Viareggio deve tornare ad essere quella capitale del turismo che è stata nella sua storia, una capitale che ha avuto oltre una vocazione balneare e marittima anche una vocazione culturale, come il liberty. Quando penso a Viareggio penso ad una città interrotta, che ha avuto un trauma, un terremoto l’ha staccata dal resto dei luoghi, come Amatrice, ma qui non c’è stato nessun terremoto, neanche si può pensare che la tragedia del treno, una tragedia che sicuramente rimane nella memoria e che ha segnato questa città possa diventare una ragione per portare oblio ed indifferenza rispetto ad un luogo”.

Penso che il coraggio di Barbara sia aver capito che hanno più futuro i luoghi dove tu puoi investire perché sono rimasti indietro – sostiene Vittorio Sgarbi – io ho una figlia Albanese, negli ultimi anni l’Albania è andata avanti e l’Italia si è fermata. Una nazione povera che va avanti anche sul piano dell’investimento turistico. Un paese che è indietro in realtà può essere inghiottito dal suo destino, ma può fare anche uno slancio in avanti. Quindi vedendo le condizioni di Viareggio, il voler candidarsi a sindaco è un’idea intelligente. Basta rianimare una parte della città, perché non bisogna stare al buio, ho visto troppi luoghi al buio per arrivare qua al mercato. Credo che Barbara Paci pensi che Viareggio può rinascere, può ripartire e magari si merita questo cambiamento. La sinistra è troppo abituata a governare ed è diventata inerte invasa da una specie di fatalismo. Barbara Paci è una ragazza che vuole giocare una partita ed alla fine vuole riuscire a vincerla, questo ha dimostrato a Pietrasanta diventando una professionista affermata ed una protagonista dell’arte. Ora qui c’è una bellezza certa e non deve decadere, quando ha accettato di fare la candidata lei aveva già in mente il progetto che potrà realizzare. Viareggio deve riprendere la sua posizione tra le città della Toscana, una delle più importanti per il rapporto con il mare, con la villeggiatura, con la luce e nei primi anni del 1900 era molto sofisticata, non vedo perché non possa tornare ad essere così. Il passato garantisce per il futuro. Penso, concludendo, che lo spirito di liberazione e di speranza possa portare molti elettori a votare per Barbara Paci, una donna determinata, volitiva e capace e questo occorre ad un sindaco per lavorare in una città così importante che deve essere riconosciuta in tutto il mondo per la grande città che è stata e che è, quindi auguri a Viareggio con la speranza che si riesca a ripartire e che si possa essere orgogliosi di essere viareggini”.

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