Indagine sul bambino caduto dalle Mura, Cantini (Lucca Civica): “Impossibile limitare la fruizione del monumento”

Il capogruppo di maggioranza fiducioso dell'assoluzione di ex presidente dell'Opera delle Mura e dei dirigenti comunali

Indagine sulla caduta dalle mura di un bambino francese, interviene il capogruppo di Lucca Civica, Claudio Cantini. Lo fa dopo un altro episodio verificatosi nelle scorse settimane e che ha visto ancora una volta protagonista un turista.

“La vicenda del turista cascato dalle Mura nelle scorse settimane – dice Cantini – ha riportato con forza alla ribalta la faccenda del rinvio a giudizio del presidente di Opera delle Mura e dei dirigenti comunali per il bambino francese di cinque anni caduto con la bicicletta lo scorso anno. Lungi da noi muovere giudizi sulla magistratura nella quale poniamo sempre la massima fiducia. Questo rinvio a giudizio dopo l’archiviazione richiesta dalla procura e l’opposizione da parte dei genitori spalanca la porta a non poche perplessità e interrogativi. Se venisse dichiarata la responsabilità degli imputati, dopo che comunque, non appena terminati i grandi lavori di restauro delle Mura, erano stati apposti nuovi e numerosi cartelli in più lingue riguardanti la pericolosità del monumento così come indicato dal consiglio comunale, che, per statuto, dava gli indirizzi a Opera delle Mura, cosa si dovrebbe fare? Chiudere le Mura? E farne un monumento visitabile solo a pagamento ed a gruppi ristretti e controllati?”.

“La questione – prosegue Cantini – è stata recentemente affrontata in un convegno e relativa mostra organizzata dal Ciscu, dove si è mostrato che in Europa strutture analoghe alla nostre Mura, alcune anche circondate dall’acqua, vengono affidate all’uso responsabile che sono chiamati a farne i numerosi visitatori. Per non parlare poi di tutti gli altri monumenti, costruzioni o luoghi che per loro natura o realizzazione possono presentare profili di una certa pericolosità. Solo ad esempio a Venezia ogni anno sono molti i turisti che cadono nei canali, a volte con gravi, se non mortali, conseguenze. Lo stesso dicasi per pontili, moli o le stesse spiagge quando viene esposta la bandiera rossa che vieta la balneazione. E del Parco delle Apuane e dei percorsi da trekking vogliamo parlarne?”.

“Allora: chiudiamo tutto ancor più del lockdown? – prosegue – O imbrigliamo la natura modificando strutturalmente costruzioni o luoghi nati con finalità differenti a quelle che oggi vengono loro date? Certamente no! Ricordiamo che il lavoro di monitoraggio, su impulso del consiglio comunale, portato a termine da Opera delle Mura alla fine dell’imponente restauro da parte della Fondazione Cassa di Risparmio, Regione Toscana, Ministero dei beni culturali e Comune di Lucca in occasione del cinquecentenario delle Mura, parla di “corretta fruizione” del monumento stesso e su questo sarebbe il caso di stimolare un ampio dibattito e porci il problema se ci possano essere interventi tali da non snaturarne l’essenza”.

“Non dimenticando mai che le Mura sono di tutti i cittadini lucchesi – conclude Cantini – che le hanno con fatica costruite, difese, curate e ricomprate dopo che erano state passate al demanio militare nel corso dell’Ottocento. Siamo quindi certi che arriveremo ad una piena assoluzione dei coinvolti, in nome della giustizia e della possibilità di continuare a poter godere appieno il nostro amato monumento”.

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