Pandemia, Cgil Lucca: “Serve potenziare il personale sanitario”

Il sindacato chiede interventi dopo anni di tagli: "Attenzione alle Rsa dove sono le persone più fragili"

Potenziamento del sistema sanitario e attenzione alle Rsa. È questo l’appello che arriva dalla Cgil di Lucca per affrontare gli effetti della pandemia in atto.

“La situazione attuale della pandemia – si legge in una nota – mostra purtroppo come in molti paesi i contagi dilaghino ormai senza possibilità di contenimento. Nel nostro paese tutti gli indicatori epidemiologici stanno peggiorando con una velocità drammatica e, senza la rapida attuazione di misure adeguate, anche noi stiamo rischiando di perdere il controllo, con gravissimi rischi per la salute e per tutti gli indicatori sociali ed economici”.

“Non è affatto andato tutto bene perché – prosegue il sindacato – Mentre la prima ondata è arrivata tutto sommato improvvisamente con effetti nemmeno lontanamente immaginabili, oggi, otto mesi dopo, il virus è sempre lo stesso, e tutti coloro che per competenze o ruolo politico avevano alcuni strumenti per intervenire più efficacemente in realtà si sono rilassati, se non addirittura auto esaltati, arrivando a dire che l’Italia era un’eccellenza nel mondo, mentre in realtà stavamo per entrare di nuovo nello stesso tunnel. Ma adesso non è assolutamente il momento delle polemiche: oggi deve essere chiaro che sono necessari la massima collaborazione e il massimo senso di responsabilità da parte di tutti, perché con la crescita esponenziale dei contagi il rischio è che le strutture sanitarie non reggano l’urto”.

“Ricordiamo – dice la Cgil – come il personale sanitario che si è trovato a rispondere alla prima fase era sottodimensionato dopo anni di tagli alla sanità, e come abbia risposto con enormi sforzi e sacrifici personali che non sono ulteriormente tollerabili. Stesso discorso vale per l’esiguo numero di terapie intensive e posti letto per le cure intermedie e, ancora più importante, la mancanza di un’adeguata presenza di servizi socio/sanitari sul territorio. In questo momento così grave è fondamentale che da parte del governo, delle regioni e di tutti gli organi competenti si adottino urgentemente tutte le possibili misure di potenziamento delle risorse sanitarie e organizzative per il contrasto all’espansione dei contagi e parallelamente quelle per diagnosi e cura dei casi positivi. Riteniamo quindi positiva la destinazione di 1500 unità di personale al tracciamento, ma è necessario procedere anche all’assunzione di personale sanitario che possa fronteggiare l’aumento delle attività territoriali di contenimento, le superiori necessità di diagnostica, l’incremento dei ricoveri ospedalieri e le purtroppo prevedibili assenze del personale per quarantena o malattia.  Ugualmente fondamentale è che ogni cittadino assuma su di sé la responsabilità di adottare tutti i comportamenti che riducono il rischio di contagio per sé e per gli altri”.

“L’andamento così grave della pandemia riguarda tutte le fasce di età – prosegue Cgil – compresi i giovani, ma con effetti particolarmente nefasti sugli anziani e/o i portatori di patologie; un esempio evidente ne è la violenta recrudescenza dei contagi arrivati dall’esterno dentro le Rsa, nonostante i protocolli e le tutele già in atto. Questo mette in grave difficoltà tutto il sistema delle Rsa, coinvolgendo operatori, ospiti e familiari. È quindi necessario potenziare il personale che, già insufficiente, viene ulteriormente ridotto dalle assunzioni nel pubblico; studiare soluzioni organizzative che consentano di valorizzare al massimo le professionalità già presenti; prevedere personale specifico per struttura senza commistioni con altre; potenziare screening e presenza sanitaria; garantire in situazioni di elevatissima criticità l’effettivo subentro del Servizio sanitario nazionale nella gestione delle attività, come da accordi; interrompere i contatti degli ospiti con parenti e amici; attrezzare spazi e strumenti per contatti in video tra ospiti e familiari/amici”.

“Ricordiamo infine che sarebbe opportuno – conclude la nota – che dopo 14 anni di mancato rinnovo contrattuale per gli operatori sanitari, che le strutture applicassero il rinnovo contrattuale solo adesso firmato“.

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