Campo di Marte, Fantozzi (Fdi): “La Regione faccia chiarezza sul personale sanitario”

L'intervento del vicecapogruppo in consiglio regionale in vista della riapertura dell'ex struttura ospedaliera

La Regione Toscana con quali medici e infermieri pensa di garantire l’assistenza per i 150 posti letto che sta allestendo a Campo di Marte? Portarli via dagli ospedali del territorio sarebbe grave e preoccupante”. E’ questa la perplessità esposta dal vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Vittorio Fantozzi in vista del 15 dicembre, data in cui dovrebbero essere completati i lavori di ristrutturazione dei padiglioni dell’ex ospedale lucchese.

“La struttura di Campo di Marte a Lucca dovrebbe essere pronta per il 15 dicembre, l’Asl ha annunciato che verranno creati 150 posti letto aggiuntivi per i malati Covid. E, visto che la Regione Toscana ha annunciato che il padiglione A servirà non solo a Lucca ma diventerà anche un presidio fondamentale nella strategia antivirus, ci chiediamo dove si pensa di reperire infermieri e medici che dovranno garantire l’assistenza per 150 pazienti – spiega Fantozzi-. Sarebbe grave che, in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, la Regione sottraesse infermieri e medici alle strutture ospedaliere del territorio per garantire il funzionamento della nuova struttura di Campo di Marte“.

“La realtà quotidiana ci dice che si continua ad affrontare l’emergenza con la logica della coperta troppo corta. Fratelli d’Italia, a più riprese, ha chiesto il potenziamento del personale sanitario in servizio nei presidi ospedalieri toscani – prosegue Fantozzi -. Per settimane Giani e l’assessore Bezzini si sono riempiti la bocca con 5 mila assunzioni di nuovi medici e infermieri, per poi scoprire, grazie ai numeri resi noti dai sindacati di categoria, che nella maggior parte dei casi si trattava di stabilizzazioni di personale già in servizio o di turnover. Si è anche scoperto che 1200 medici non possono entrare in servizio: hanno fatto il concorso a settembre ma aspettano di entrare nelle scuole di specializzazione e in corsia a causa di continui rinvii delle graduatorie. Ai nostri ospedali servono rinforzi, l’emergenza coronavirus non può essere gestita con neolaureati o richiamando personale in pensione”.

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